Cesare Sforza
Cesare Sforza (Visconti) (Milano, 3 maggio 1491 – Milano, 4 gennaio 1514) fu abate della basilica di San Nazaro in Brolo a Milano dal 1498, canonico dal 1503.
Cesare Sforza | |
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Maestro della Pala Sforzesca, particolare della Pala Sforzesca, presunto ritratto di Cesare Sforza del 1494-95 | |
Nobiluomo | |
Nascita | Milano, 3 maggio 1491 |
Morte | Milano, 4 gennaio 1514 (22 anni) |
Dinastia | Sforza |
Padre | Ludovico Maria Sforza |
Madre | Cecilia Gallerani |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaFiglio naturale di Ludovico Maria Sforza detto "il Moro", all'epoca duca di Bari, e della sua amante del tempo, Cecilia Gallerani, Cesare nacque il 3 maggio 1491 a Milano, pochi mesi dopo il matrimonio di suo padre con Beatrice d'Este. Come segno di gratitudine, Cecilia ottenne in dono il feudo di Saronno e diversi beni.[1]
Proprio in seguito al matrimonio, il padre pose gradualmente fine alla propria relazione con Cecilia, tuttavia la donna rimase ad abitare a corte col neonato Cesare almeno fino all'inizio del 1492,[1] quando sposò il giovane cavaliere Ludovico Carminati detto "il Bergamino", matrimonio combinato dal duca per sistemare dignitosamente la vecchia amante.[2]
La coppia si trasferì nel palazzo Carmagnola di Milano, già donato a Cesare dal padre, che accolse intellettuali e letterati.[3] Ufficialmente legittimato[4] dal padre e benvoluto dalla matrigna, Cesare poté comunque frequentare la corte ducale e crebbe insieme ai fratellastri, figli legittimi e illegittimi del padre.[5]
Fin dalla nascita fu destinato alla carriera ecclesiastica e il padre tentò, all'età di sei anni, di farlo nominare arcivescovo di Milano.[6]
Il presunto ritratto di Cesare Sforza, o altrimenti del fratellastro Ercole Massimiliano, inginocchiato accanto al padre Ludovico, è contenuto nella Pala Sforzesca, opera del Maestro della Pala Sforzesca.[6][7]
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Giacomo Attendolo | Giovanni Attendolo | ||||||||||||
Elisa Petraccini | |||||||||||||
Francesco I Sforza | |||||||||||||
Lucia Terzani | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Ludovico Sforza | |||||||||||||
Filippo Maria Visconti | Gian Galeazzo Visconti | ||||||||||||
Caterina Visconti | |||||||||||||
Bianca Maria Visconti | |||||||||||||
Agnese del Maino | Ambrogio del Maino | ||||||||||||
Ne de Negri | |||||||||||||
Cesare Sforza | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Fausto Gallerani | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Cecilia Gallerani | |||||||||||||
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Margherita Busti | |||||||||||||
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… | |||||||||||||
Note
modifica- ^ a b Carlo Alberto Bucci, GALLERANI, Cecilia, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 aprile 2021.
- ^ Grayson, pp. 26-31.
- ^ Pizzagalli, pp. 126-127.
- ^ Cecilia Gallerani., su comune.sangiovanniincroce.cr.it. URL consultato il 13 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2018).
- ^ Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913.
- ^ a b La contessa di Saronno, su comune.saronno.va.it. URL consultato il 12 maggio 2018.
- ^ I figli di Ludovico il Moro nella Pala sforzesca.
Bibliografia
modifica- Vincenzo Calmeta, Prose e lettere edite e inedite (con due appendici di altri inediti), a cura di Cecil Grayson, collana Collezione di opere inedite o rare, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1959.
- Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913.
- Daniela Pizzagalli, La dama con l'ermellino, vita e passioni di Cecilia Gallerani nella Milano di Ludovico il Moro, Rizzoli, 1999, ISBN 9788817860734.