Filippo I di Parma
Filippo I di Borbone-Parma (Madrid, 15 marzo 1720 – Alessandria, 18 luglio 1765) è stato il secondo duca di Parma, Piacenza e Guastalla della dinastia Borbone, il primo del ramo Borbone-Parma di cui fu capostipite.
Filippo I di Parma | |
---|---|
Filippo I di Parma, ritratto di Louis-Michel van Loo, 1740 circa, Museo del Prado, Madrid | |
Duca di Parma, Piacenza e Guastalla | |
In carica | 18 ottobre 1748 – 18 luglio 1765 |
Predecessore | Maria Teresa d'Austria |
Successore | Ferdinando I |
Conte di Chinchón | |
In carica | 1738 – 1761 |
Predecessore | Carlo III di Spagna |
Successore | Luigi Antonio di Borbone-Spagna |
Trattamento | Sua Altezza Reale |
Altri titoli | Infante di Spagna |
Nascita | Madrid, 15 marzo 1720 |
Morte | Alessandria, 18 luglio 1765 (45 anni) |
Luogo di sepoltura | Basilica di Santa Maria della Steccata, Parma |
Casa reale | Borbone di Spagna Borbone di Parma (capostipite) |
Padre | Filippo V di Spagna |
Madre | Elisabetta Farnese |
Consorte | Luisa Elisabetta di Borbone-Francia |
Figli | Isabella Maria Ferdinando Luisa Maria |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Biografia
modificaInfanzia
modificaFilippo I era figlio di Filippo V, re di Spagna, e della sua seconda moglie Elisabetta Farnese; sua madre proveniva dalla nobile famiglia italiana dei Farnese, che aveva retto il ducato di Piacenza e Parma per generazioni; venne cresciuto nei primi anni di vita a Madrid, ove ebbe modo di mostrare il proprio interesse per l'arte e la politica. Nel 1738 venne investito dal padre del titolo di conte di Chinchón, appartenente al Grandato di Spagna, a seguito dell'alienazione del suddetto titolo da parte di Giuseppe Sforza-Cesarini, duca di Canzano.
Matrimonio
modificaIl 25 ottobre 1739, nella città spagnola di Alcalá de Henares, presso Madrid, Filippo sposò Elisabetta di Francia (1727-1759), principessa di Francia, figlia del re Luigi XV e di Maria Leszczyńska.
Guerra di successione austriaca
modificaNel 1744, durante la guerra di successione austriaca, l'infante Filippo assunse il comando delle armate congiunte franco-spagnole nella campagna contro Carlo Emanuele III di Savoia, sostenuto dall'Austria. Il 15 settembre 1745 le truppe spagnole occuparono Parma ed il tenente generale marchese de Castellar raccolse l'atto di obbedienza del parmigianino a Elisabetta Farnese, segno di chiara volontà di sottomissione del popolo alla Spagna, alleata di sangue della dinastia dei Farnese che per secoli aveva regnato su quei territori. Nel dicembre di quello stesso anno, Filippo osò di più e si spinse nella volontà di conquistare Milano, ma venne bloccato dal generale austriaco Braun e dal generale Giovanni Luca Pallavicini, che assediarono Parma e la riportarono sotto il controllo austriaco. Allora Filippo stabilì a Chambéry la sua piccola corte che lo aveva seguito fin dalla partenza da Madrid e di cui facevano parte Guillaume du Tillot come consigliere, che diverrà primo ministro a Parma, il medico Silvestro Ponticelli,[1] futuro archiatra, e Joseph de Lama,[2] primo farmacista.
Duca di Parma, Piacenza e Guastalla
modificaNel 1748, infine, Filippo divenne duca di Parma, Piacenza e Guastalla, assumendo il nome di Filippo I di Parma, in virtù degli accordi presi col Trattato di Aquisgrana, rimanendo in carica sino alla sua morte; su quel trono si era già seduto suo fratello Carlo.
Il duca Filippo sviluppò una politica illuministica, espansiva e giansenista. Con il sostegno di Guillaume du Tillot, suo primo ministro, introdusse riforme che sanarono le finanze, rinforzò il potere dello Stato, creò scuole pubbliche[3]. Fu proprio Tillot, nel 1768, dopo la morte dello stesso duca Filippo, a decretare l'espulsione dell'Ordine dei Gesuiti e la confisca delle proprietà della Chiesa cattolica. Procedette anche alla soppressione dei tribunali ecclesiastici ancora presenti all'interno dei tre Ducati. Sempre in questa politica anticlericale rientra l'incamerazione dei Mezzani nel 1763, uno degli ultimi feudi vescovili del ducato. Tutto ciò fu possibile anche grazie all'abilità del duca e del ministro nell'ottenere e gestire a proprio favore l'amicizia personale con l'allora vescovo Francesco Pettorelli Lalatta[4].
Filippo I fu il capostipite del ramo Borbone-Parma della dinastia dei Borbone. Attraverso la figlia Maria Luisa, Filippo è un antenato dei Borbone-Spagna, Borbone-Due Sicilie e Borbone-Orléans.
Morte
modificaIl duca morì improvvisamente il 18 luglio 1765 ad Alessandria, dopo aver accompagnato la figlia Maria Luisa a Genova, da dove sarebbe partita per raggiungere la Spagna e sposare l'Infante Carlo.
Discendenza
modificaFilippo di Parma ed Elisabetta di Francia ebbero tre figli:
- Isabella Maria di Borbone-Parma (31 dicembre 1741 - 27 novembre 1763), moglie dell'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena;
- Ferdinando I (20 gennaio 1751 - 9 ottobre 1802), duca di Parma, sposò Maria Amalia d'Asburgo-Lorena;
- Luisa Maria di Borbone-Parma (9 dicembre 1751 - 2 gennaio 1819), moglie del re Carlo IV di Spagna, suo cugino di primo grado.
Ascendenza
modifica
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ Lisa Roscioni, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 84 (2015).
- ^ Juan Balansò, I Borbone Parma e l'Europa, PPS Editrice, 1996 (pag. 36).
- ^ Costituì l'annona al posto della congregazione dell'Abbondanza
- ^ Umberto Benassi, Guglielmo Du Tillot. Un ministro riformatore del XVIII secolo (5ª parte), La politica ecclesiastica, ibid., XXIV, Parma, Deputazione di storia patria per le province parmensi, 1924, pp. 79-80.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Filippo I di Parma
Collegamenti esterni
modifica- Filippo di Borbone duca di Parma, Piacenza e Guastalla, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Filippo di Borbone, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Marina Romanello, FILIPPO di Borbone, duca di Parma, Piacenza e Guastalla, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 47, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
- (ES) Filippo I di Parma, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 261625373 · ISNI (EN) 0000 0001 2120 4940 · SBN UBOV483978 · BAV 495/57031 · CERL cnp01386403 · LCCN (EN) no2016042771 · GND (DE) 137838573 · BNF (FR) cb14922790w (data) |
---|