Giovanni Petralife
Giovanni Petralife (in greco Ἰωάννης Πετραλίφας?; fl. XII-XIII secolo) e governatore della Tessaglia e della Macedonia alla fine del XII/inizio del XIII secolo con il titolo di sebastocratore.
Biografia
modificaGiovanni era un membro della famiglia Petralife, di origine siculo-normanna[1]. Secondo l'agiografia della figlia Teodora di Arta, Giovanni era sposato con una donna di nome Elena, appartenente a una non meglio precisata casata nobiliare di Costantinopoli, e dopo essere stato elevato all'altissimo grado di sebastocratore, fu inviato dall'imperatore bizantino Isacco II Angelo (r. 1185-1195 e 1203-1204) a governare la Tessaglia e la Macedonia[1][2]. Nonostante questo, nel 1195, fu tra i principali nobili che cospirarono e rovesciarono Isacco II, insediando al suo posto Alessio III Angelo (1195-1203)[3].
Dopo il 1204, quando Costantinopoli cadde a causa della Quarta Crociata, sostenne il despota dell'Epiro Teodoro Comneno Ducas, con cui era sposata la sorella Maria. Morì probabilmente tra il 1224 e il 1230[4]. Alcuni autori (Donald Nicol e Demetrios Polemis) lo hanno equiparato a un altro Giovanni Petralifa, che era un megas chartoularios alle dipendenze dell'Impero di Nicea intorno al 1237, ma questa identificazione è molto probabilmente sbagliata[1][3].
Matrimonio e discendenza
modificaDal suo matrimonio, Giovanni ebbe diversi figli. L'agiografia riporta diversi figli, ma solo un figlio e due figlie sono conosciuti per nome[3][5]:
- Teodoro Petralife, sposò una figlia di Demetrio Tornicio, uno dei principali ministri di Giovanni III Vatatze di Nicea (r. 1221-1254). Teodoro disertò a Nicea nel 1252/1253, per poi disertare nuovamente in Epiro poco tempo dopo[6].
- Teodora, sposata da bambina con Michele II Comneno Dukas (r. 1231-1266/68), fu poi canonizzata come Santa Teodora di Arta[1][7].
- Maria, sposò un membro della famiglia Sfranze e in seguito rimase vedova[3][8]. Il parakoimomenos Gabriele Sfranze potrebbe essere stato suo figlio[8]. È anche possibile che sia la non identificata Petralifaina che, secondo quanto riportato da Giorgio Acropolite, avrebbe sposato Alessio Slavo, cugino di Boril di Bulgaria e vassallo dell'imperatore latino Enrico di Fiandra[9].
Note
modifica- ^ a b c d ODB, p. 1643.
- ^ Talbot, 1996, p. 327.
- ^ a b c d Macrides, 2007, p. 176.
- ^ Talbot, 1996, p. 329.
- ^ Talbot, 1996, pp. 329ff.
- ^ Macrides, 2007, pp. 73, 97, 250, 358.
- ^ Talbot, 1996, pp. 327, 329ff.
- ^ a b PLP, 27269. <Σφράντζαινα> Μαρία.
- ^ Macrides, 2007, pp. 172, 174–176.
Bibliografia
modifica- (EN) Alice-Mary Maffry Talbot, Holy women of Byzantium : ten saints' lives in English translation, Dumbarton Oaks Research Library and Collection, 1996, ISBN 0-88402-241-2, OCLC 33983174.
- (EN) A. Kazhdan, Alice-Mary Maffry Talbot e Anthony Cutler (a cura di), Oxford Dictionary of Byzantium, 1991, ISBN 0-19-504652-8, OCLC 22733550.
- (EN) R. J. Macrides, George Akropolites : the history, Oxford University Press, 2007, ISBN 978-0-19-921067-1, OCLC 76820984.
- (DE) Ralph-Johannes Lilie, Friedhelm Winkelmann, Claudia Ludwig, Thomas Pratsch e Ilse Rochow (a cura di), Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, De Gruyter, 1996 [1976], ISBN 978-3-11-015179-4.