Leucade (isola)

isola greca

Lèucade[1][2] o Leuca (in greco Λευκάδα?, Lefkàda, in greco antico in greco antico: Λευκάς?, Leukàs) o ancora, secondo l'antica denominazione veneziana, Santa Maura, è una delle Isole Ionie che si trovano a ovest della Grecia continentale, l'unica ad essere raggiungibile anche senza nave-traghetti, perché collegata alla terraferma da una lunga strada rialzata e da un ponte mobile di circa 50 metri.

Leucade
Λευκάδα
Geografia fisica
LocalizzazioneIsole Ionie
Coordinate38°43′N 20°39′E
ArcipelagoIsole Ionie
Superficie335,8 km²
Altitudine massima1182 m s.l.m.
Geografia politica
StatoGrecia (bandiera) Grecia
PeriferiaIsole Ionie
Unità perifericaLeucade
Centro principaleLeucade
Demografia
Abitanti22879 (2005)
Gruppi etnicigreco
Cartografia
Mappa di localizzazione: Grecia
Leucade
Leucade
voci di isole della Grecia presenti su Wikipedia

Geografia fisica

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Una spiaggia di Leucade a picco sul mare

Nel sud dell'isola, vicino alla famosa spiaggia di Porto Katsiki, vi è il luogo dove, la leggenda vuole, si sarebbe suicidata la poetessa Saffo, gettandosi nel vuoto.

Il nome Leucàs, secondo Strabone, deriverebbe dalla scogliera bianca volta verso l'alto mare e Cefalonia. Su quello scoglio fu innalzato il tempio di Apollo Leucate e dalla rupe, secondo un'antica tradizione, usavano gettarsi in mare gli amanti infelici. Secondo Menandro, Saffo ne fu la vittima più illustre.

Altra località da non perdere è il piccolo villaggio sul mare chiamato Agios Nikitas.

La baia di Vassiliki, a sud dell'isola, è famosa per le condizioni estremamente favorevoli al windsurf. La pratica di tale sport infatti è garantita dalla regolarità del vento termico proveniente dalle montagne dell'isola. Inoltre, la lunga penisola montuosa che delimita a ovest la baia ferma le onde del mare e garantisce condizioni di acqua piatta che favoriscono la pratica del windsurf anche ai meno esperti. Nella spiaggia a nord-ovest, Agios Ioannis, è praticato anche il kitesurf, con vento termico che si leva tutti i pomeriggi da maggio a settembre.[3].

  Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Santa Maura (1684).
 
Bandiera della Repubblica delle Sette Isole Unite (1800-1807)

Già possedimento siceliota al tempo del re Agatocle, dopo la conquista siculo-normanna del XII-XIII secolo entrò a far parte stabilmente della Repubblica di Venezia. Occupata dai francesi per breve periodo, fece parte della Repubblica delle Sette Isole Unite, sotto protettorato russo-ottomano ma a guida veneto-greca. Fu questa la prima esperienza di autogoverno greco (durata 1800-1807), in cui ebbero un ruolo principale i greco-veneti, tra i quali Giovanni Capodistria. Passò quindi al Regno Unito e poi definitivamente alla Grecia (1864).

Geografia antropica

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Comuni e comunità rurali

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Dal 1997, con l'attuazione della riforma Kapodistrias[4], Leucade costituiva una prefettura della Regione Isole Ionie, suddivisa in 6 comuni e 2 comunità. È stata abolita a seguito dell'entrata in vigore della riforma amministrativa detta Programma Callicrate dal 1º gennaio 2011[5]. Sotto la giurisdizione della prefettura rientrava anche un piccolo arcipelago noto come le "isole Tilevoides", esteso tra l'isola e la terraferma di cui fanno parte Meganisi, Kalamos, Kastos, Skorpios, Skorpidi, Madouni, Sparti, Thilia e Kithiro. Léukade è nota nella letteratura greca per essere stata teatro di un suicidio d'amore, a metà tra storia e leggenda: da una roccia pare si sia gettata, nel 570 a.C. circa, la poetessa di Lesbo, Saffo.

Comuni Codice YPES Sede Codice postale
Apollonion 3601 Vassiliki 310 82
Ellomenos 3602 Nydri 311 00
Karya 3604 310 80
Leucade 3606 311 00
Meganisi 3607 310 83
Sfakiotes 3608 Lazarata 310 80
Comunità rurali Codice YPES Sede Codice postale
Kalamos 3603 310 81
Kastos 3605 310 81
 
La spiaggia di Porto Katsiki
  1. ^ Atlante Zanichelli, p. 19.
  2. ^ Atlante Zanichelli 2009, Zanichelli, Torino e Bologna, 2009, p. 53.
  3. ^ Egremni Beach in Lefkas is lost after dramatic earthquake – Before and after, su greecebyagreek.com, Greece by a greek, 19 novembre 2015. URL consultato il 25 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
  4. ^ riforma Kapodistrias, su ypes.gr. URL consultato il 19 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2010).
  5. ^ Programma Callicrate (PDF), su ypes.gr. URL consultato il 1º marzo 2011.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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