Mercatale-Torre

frazione di Bucine e Montevarchi
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Mercatale-Torre è un borgo sulle colline del Chianti a sud di Montevarchi e a ovest di Bucine, di cui è per entrambi frazione. È formata da due nuclei distinti: Mercatale Valdarno, il maggiore, e Torre, subito a nordest.

Mercatale-Torre
frazione
Mercatale-Torre – Veduta
Mercatale-Torre – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Arezzo
Comune Montevarchi
Bucine
Territorio
Coordinate43°28′44.9″N 11°33′47.81″E
Altitudine261 m s.l.m.
Abitanti801 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale52025
Prefisso055
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantimercatalesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mercatale-Torre
Mercatale-Torre

L'attuale Mercatale Valdarno, che sorge sull'antico tracciato della via Cassia, è la moderna fusione abitativa di due comunità vicine ma distinte ovvero quella di Santa Reparata a Mercatale e quella di San Biagio alla Torre a Mercatale che infatti costituivano due parrocchie a sé.

Sotto la signoria dei Conti Guidi, Mercatale acquistò importanza dal 1208 quando il conte Guido Guerra V, nel creare il Viscontato della Val d'Ambra, accordò che vi risiedesse il podestà come chiesto dai costituenti dello Statuto della Val d'Ambra. Scelsero Mercatale per la sua posizione geograficamente parallela alla vicina Bucine dove invece risiedeva il visconte, così che, per garantire l'autonomia dei due poteri, il capo del governo, il podestà, e il capo dello stato, il visconte, sarebbero stati non lontani ma comunque separati. Ma la scelta di Mercatale fu dettata anche da un'altra ragione: al podestà sarebbe stato più facile amministrare la giustizia se si fosse stabilito nel punto più visitato e di più facile accesso del viscontato ossia il luogo del mercato. Mercato da cui la Torre di San Biagio e oggi la cittadina prendono il nome.

Questo fino "ai 25 d'ottobre dell'anno 1335 [quando] gli uomini della Torre di Santa Reparata erano convocati a parlamento sul mercatale della Torre medesima per fare i sindaci della dedizione "sperantes per Commune et populum civitatis Florentie defendi et in eorum iuribus augeri et manuteneri"[1]. Gli altri imitarono l'esempio: si che dentro il mese di novembre tutto il viscontado si trovava nel dominio di Firenze con quelle franchigie che erano più largamente promesse quanto la conquista era stata più agevole[2]. Ma la dedizione de' popoli non era per anche assentita dai loro naturali signori: o per dir meglio rimaneva da acchetare con la moneta le baronali cupidigie; e ciò fece la Repubblica nel maggio e giugno del 1337 con acquistare da Guido, Giovanni e Francesco Alberti una porzione de' diritti sul viscontado e un'altra porzione da Pier Saccone e Tarlato dei Tarlati sborsando a ciascuna tremila ottocento fiorini"[3].

Mercatale, a differenza di molti altri castelli vicini, sperimentò di meno il passaggio di armate e di eserciti, ma nel 1529 dovette soccombere alle forze del principe Filiberto d'Orange, viceré di Napoli, che marciava per assoggettare Montevarchi[4] così come nel 1944 quando la 28ª Brigata dell'Esercito canadese la prese per andare a Montevarchi[5].

 
L'antico ingresso della cittadella fortificata di Torre San Biagio
  1. ^ Tr: di coloro che sperano di essere difesi dal popolo della città di Firenze e di crescere e prosperare sotto la sua legge.
  2. ^ I comuni che passavano sua sponte alla Repubblica ricevevano l'esenzione totale dalle imposte per cinque anni.
  3. ^ Cesare Guasti, Studi storici e bibliografici sopra gli Statuti de' Comuni Italiani, in Archivio storico italiano a cura della Deputazione toscana di storia patria, App. 28, Tomo IX, Firenze, 1853, pag. 194
  4. ^ Benedetto Varchi, Storia fiorentina, Libro II
  5. ^ Charles Perry Stacey, Gerald W. L. Nicholson, Official history of the Canadian Army in the Second World War, a cura di Canada Dept. of National Defence, Ottawa, E. Cloutier, Queen's printer, 1955, pag. 473

Bibliografia

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  • Francesco Inghirami, Storia della Toscana compilata ed in sette epoche distribuita, Vol. VII, Fiesole, 1842
  • Emanuele Repetti, Mercatale di Val d'Ambra in Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, I Edizione, Firenze, 1846, Vol. III, ed. digitale a cura di Università degli Studi di Siena Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana
  • Francesco Bonaini, Statuto della Val d'Ambra del MCCVIII del conte Guido Guerra III, Pisa, Nistri, 1851
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana granducale, Firenze, 1856
  • Antonio Raimondo Rossi, Indice alfabetico generale delle frazioni, casali, e colmelli d'Italia, s.l., 1978
  • Maurizio Gattoni da Camogli, Pandolfo Petrucci e la politica estera della Repubblica di Siena, 1487-1512, Siena, Cantagalli, 1997
  • Pietro Pinti, Il libro di Pietro. La storia di un contadino toscano, a cura di Jenny Bawtree, Firenze, Aam Terra Nuova, 2008

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