Premier League 2015-2016

Al posto delle retrocesse Hull City, Burnley e QPR sono saliti dalla Championship il Bournemouth (al suo esordio in Premier), il Watford e, dopo i play-off, il Norwich City.

Come nelle precedenti annate, per via del ranking UEFA, accedono alla fase a gironi della Champions League le prime tre squadre classificate, mentre la 4ª approda di diritto al turno di spareggi della stessa competizione. Entrano in Europa League la 5ª squadra classificata e le vincenti di FA Cup e League Cup; nel caso in cui le vincenti delle due coppe nazionali siano già qualificate alle coppe europee tramite il campionato, al loro posto si qualificheranno la 6ª in classifica ed eventualmente la 7ª. Le ultime tre squadre classificate retrocedono in Championship.

Il campionato si aprì nel segno del Manchester City che vinse le prime cinque partite. Seguirono, oltre alle favorite Arsenal e Manchester Utd, le sorprendenti Crystal Palace, Swansea City e Leicester City. I Citizens accusarono una flessione tra ottobre e novembre che permise ai Red Devils e ai Gunners di prendere il comando per poche giornate. Le due compagini furono inaspettatamente scalzate dalle Foxes di Claudio Ranieri che, pur se indicate alla vigilia come le principali indiziate alla retrocessione,^[5] cominciarono a inanellare una serie di risultati positivi, tra cui il successo dicembrino per 2-1 sui detentori del Chelsea^[6] che, anche visto il periodo di crisi in cui si trovavano i londinesi, costò la panchina a José Mourinho.^[7]

L'undici di Leicester seppe resistere al ritorno del Manchester City nelle settimane seguenti, e anzi lo estromise definitivamente dai giochi a inizio febbraio, dopo il 3-1 inflitto nello scontro diretto all'Etihad Stadium.^[8] La sconfitta contro l'Arsenal nel big match del turno seguente ad Ashburton Grove assottigliò a –2 il vantaggio degli uomini di Ranieri sui londinesi,^[9] tuttavia da qui in avanti le inseguitrici della capolista iniziarono a rubarsi punti a vicenda; ciò favorì la fuga della piccola compagine biancoblù per un'impresa senza eguali nella storia del calcio moderno, che catalizzò l'attenzione di tutto il mondo.^[10] I Gunners ebbero un netto calo nella seconda parte di stagione, sicché lasciarono unicamente all'emergente Tottenham di Mauricio Pochettino il compito di contrastare la marcia delle Foxes. Grazie alle reti del capocannoniere Harry Kane gli Spurs accorciarono fino a portarsi a –5 dalla vetta, ma da qui in avanti il Leicester City non rallenterà più e andrà a vincere il titolo, il primo della sua storia, sorretto dai gol di Jamie Vardy e dalle giocate di Riyad Mahrez.^[10]

Il Tottenham accusò inoltre una flessione nel finale, quando i giochi per il primo posto erano matematicamente conclusi, e venne scavalcato dai Gunners che riuscirono così a terminare davanti agli acerrimi rivali di North London. Il Manchester City, distratto dall'impegno in Champions League che si concluderà in semifinale, riuscirà a concludere al quarto posto precedendo solamente per differenza reti un Manchester Utd ancora deludente nel post-Ferguson; fatale ai Red Devils fu la sconfitta per 3-2 patita nell'ultima gara giocata ad Upton Park contro il West Ham Utd. Proprio gli Hammers centrarono l'accesso in Europa League, assieme al Southampton che confermò i progressi della stagione precedente, mentre il Liverpool si ritrovò nuovamente escluso dalle competizioni continentali nonostante l'avvicendamento tecnico in autunno tra Brendan Rodgers e Jürgen Klopp. Annata da dimenticare per il Chelsea, anch'esso rimasto fuori dalle coppe europee: il decimo posto finale dei campioni uscenti passò agli annali quale peggiore piazzamento della gestione Abramovič.

In coda affondò ben presto l'Aston Villa che abbandonò per la prima volta la Premier League, lasciando ai soli Arsenal, Chelsea, Everton, Liverpool, Manchester Utd e Tottenham l'onore di aver disputato tutte le edizioni del campionato fin dalla fondazione nel 1992. Il Norwich City retrocesse immediatamente ancora una volta causa un pessimo finale, mentre l'ultimo a cadere fu il Newcastle Utd che, pur a fronte di un mercato estivo da oltre 100 milioni di euro e l'arrivo in panchina del blasonato Rafael Benítez, non riuscì a salvarsi. Rivelazione della stagione fu anche il Bournemouth che, partito come cenerentola del torneo, riuscì a salvarsi con alcuni turni di anticipo; anche il Sunderland mantenne ancora una volta la categoria, rimediando nel finale a una situazione che pareva tutt'altro che rosea.

Squadre

• Maggior numero di vittorie: Leicester City (23)
• Minor numero di sconfitte: Leicester City (3)
• Miglior attacco: Manchester City (71 gol fatti)
• Miglior difesa: Tottenham (35 gol subiti)
• Miglior differenza reti: Tottenham (+34)
• Maggior numero di pareggi: West Ham, Everton e Chelsea (14)
• Minor numero di pareggi: Norwich City (7)
• Maggior numero di sconfitte: Aston Villa (27)
• Minor numero di vittorie: Aston Villa (3)
• Peggior attacco: Aston Villa (27 gol fatti)
• Peggior difesa: Aston Villa (76 gol subiti)
• Peggior differenza reti: Aston Villa (-49)
• Miglior serie positiva: Tottenham (15 risultati utili)
• Peggior serie negativa: Aston Villa (11 sconfitte)

Partite

• Più gol (9): Norwich City - Liverpool 4-5
• Maggiore scarto di gol (5): Manchester City - Newcastle 6-1

Fonte:^[11]

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• (EN) Sito ufficiale della Premier League, su premierleague.com.
• Scheda campionato, su Soccerway.com.
• Final table England 2015/16, su rsssf.com.
• Premier League 2015/2016, su worldfootball.net.