Silvano Fuso

chimico, saggista e divulgatore scientifico italiano

Silvano Fuso (1959 – vivente), divulgatore scientifico e saggista italiano.

Silvano Fuso

Citazioni di Silvano Fuso

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Nella maggior parte dei libri di testo scientifici in uso nelle scuole secondarie [...] possiamo constatare un fatto curioso. Nelle prime pagine, di solito, viene fatto il tentativo di spiegare in che cosa consiste il metodo scientifico. La speranza di chiarire in modo aprioristico e, oltre tutto in poche pagine, il metodo scientifico, è sicuramente illusoria. Ma quel che è peggio è che terminate queste brevi pagine introduttive, la maggior parte dei testi passa tranquillamente alla trattazione dei vari contenuti disciplinari in modo perfettamente assiomatico e apodittico, per non dire dogmatico. In nessuno degli argomenti trattati lo studente trova più la minima traccia di quel "metodo scientifico" tanto decantato nelle prime pagine. Ben presto se ne dimentica completamente e matura sicuramente l'idea che la scienza sia una sorta di catechismo da imparare a memoria per strappare la sufficienza al docente. I contenuti disciplinari assumono l'aspetto di lunghi elenchi di risposte, senza che lo studente abbia la minima idea di quali siano le domande cui esse si riferiscono. Sfuggono completamente gli scopi dimostrativi ed esplicativi tipici della razionalità scientifica. Le conoscenze scientifiche assumono agli occhi dello studente un aspetto statico, essendo completamente ignorata la dinamica evolutiva che le ha generate. Nella stessa maniera, lo studente viene tenuto all'oscuro del dibattito e del confronto di idee che hanno portato allo sviluppo di certe concezioni. In poche parole, la scienza appare allo studente come un insieme di affermazioni dogmatiche, la cui origine non appare affatto chiara, molto spesso controintuitive, ma che bisogna comunque accettare in base a un principio di autorità attribuito al tale scienziato, al libro di testo o all'insegnante. [...] Un insegnamento della scienza di questo tipo non fornisce allo studente quegli strumenti che consentono di distinguere le affermazioni scientifiche da quelle pseudoscientifiche e illusorie. Ai suoi occhi esse appariranno egualmente esotiche e incomprensibili e l'adesione alle une o alle altre non sarà fatta su base razionale, ma in modo emotivo. Ed è fuori dubbio che dal punto di vista emotivo le pseudoscienze e le fake news sono sicuramente più attraenti della "vera" scienza. Questo tipo di insegnamento travisa completamente la vera natura della scienza e ne fornisce un'immagine alterata ed estremamente pericolosa. L'idea che la scienza possa essere un modo di pensare e di interpretare il mondo non viene minimamente recepita dal ragazzo. Egli si fa l'idea che la scienza sia una strana e astrusa cosa, riservata a pochi adepti, che utilizza un difficile linguaggio e che sia applicabile solamente allo studio di determinati fenomeni, per di più abbastanza lontani dalla vita quotidiana.[1]
  • [...] la scienza moderna ha fornito gli strumenti cognitivi, culturali e morali indispensabili alla nascita della democrazia. La controintuitività e la sostanziale innaturalità del metodo scientifico consentono all'uomo di affrancarsi dalla istintualità che la propria evoluzione biologica ha prodotto e gli permettono di assumere comportamenti razionali che migliorano enormemente le condizioni di vita delle società e dei singoli. Il metodo scientifico consiste innanzi tutto nel prendere atto dei fatti, umilmente e senza alcun pregiudizio ideologico. E anche se i fatti possono contrastare con le nostre idee pregresse, sono queste ultime a dover essere messe in discussione, non i fatti. Appare evidente che questa abitudine mentale dovrebbe essere alla base anche di ogni rapporto sociale.[1]
  • [Su Carlo III del Regno Unito] Se sarà un sovrano illuminato lo giudicherà la storia. Al momento però possiamo dire con assoluta certezza che non sarà un sovrano illuminista. Questo perché è stato lui stesso a dichiararlo, nel febbraio 2010, in occasione della conferenza annuale della Prince's Foundation for the Built Environment, tenutasi presso il St James's Palace di Londra. Nel suo intervento alla fondazione, da lui stesso istituita nel 1986, infatti affermò orgogliosamente di essere stato accusato di essere "enemy of the Enlightenment", ovvero nemico dell'illuminismo. E se si guarda al suo comportamento e alle sue prese di posizione non si può che avere conferma dalla sua totale estraneità ai lumi della ragione. Sono infatti numerosissime le discipline pseudoscientifiche sostenute e promosse dall'ex principe di Galles e, data la sua notorietà e autorità, possiamo affermare che il suo sostegno a discipline non riconosciute dalla scienza abbia sicuramente contribuito alla diffusione dell'irrazionalità e della superstizione nel mondo.[2]
  • Cosa significhi "sovranità alimentare" non è affatto chiaro. L'espressione venne introdotta nel 1996 dai membri di Via Campesina, un'organizzazione internazionale non governativa di agricoltori. In seguito, venne adottata da alcune altre organizzazioni internazionali. Il significato originale dell'espressione non è privo di una certa ambiguità e diverse sono le possibili interpretazioni. Ma è chiaro che essa nasce soprattutto come contrapposizione al modello neo-liberale del processo di globalizzazione. [...] Sovranità alimentare significa ambire a una sorta di autarchia agroalimentare? Oppure valorizzare i prodotti italiani? Lo vedremo. In ogni caso ben difficilmente l'Italia potrà fare a meno di continuare a importare prodotti agroalimentari (soprattutto cereali). La sua produzione agricola, infatti, risente fortemente da decenni di mancati investimenti in ricerca agroalimentare e della mancata coltivazione di varietà vegetali biotech che garantirebbero produzioni più elevate (varietà che però tranquillamente importiamo).[3]
  • Spesso [...] Ratzinger viene ritratto come il papa del dialogo, animato da una ricerca teologica il cui filo conduttore è appunto l'equilibrio tra ragione e fede. In realtà andando a rileggere molti dei suoi scritti e delle sue dichiarazioni pubbliche emerge un quadro piuttosto diverso. Fede e ragione in Ratzinger diventano compatibili solamente se quest'ultima abdica completamente dalle sue prerogative per sottomettersi in maniera totale e incondizionata alla fede. [...] Ratzinger è stato sostanzialmente un "raffinato interprete del conservatorismo insito nella Chiesa". Ha svolto il suo ruolo, di cardinale prima e di pontefice poi, portando avanti posizioni tipiche della Chiesa Cattolica e in questo non vi è nulla di sorprendente. Quello che invece desta un certo stupore e un certo fastidio è che lo si voglia ritrarre per quello che non è stato e soprattutto il fatto che certe riletture vengano da parte di coloro che per ruolo e tradizione culturale dovrebbero mostrare un po' più di senso critico nel fornire valutazioni su esponenti del clero.[4]

Sull'agricoltura biodinamica; da micromega.net, 28 maggio 2021.

  • All'interno dell'agricoltura biodinamica si trovano pratiche colturali senz'altro efficaci quali il "sovescio", ovvero la sepoltura di particolari piante a scopo fertilizzante e la "rotazione delle colture". Quest'ultima pratica è perfettamente ragionevole in quanto vi sono piante che arricchiscono il terreno di elementi nutritivi, mentre altre lo impoveriscono. A fianco a tecniche sensate, tuttavia, nell'agricoltura biodinamica convivono altre pratiche decisamente bizzarre e senz'altro più vicine alla magia che non all'agricoltura razionale. Ad esempio, una pratica ritenuta di fondamentale importanza consiste nello spruzzare il terreno con particolari "preparati biodinamici". Tra questi il principale è il cosiddetto preparato 500 o cornoletame. La sua preparazione, che deve essere eseguita nel periodo che va da fine settembre a fine ottobre, prevede l'utilizzo di letame fresco, privo di paglia. Esso va introdotto in un corno di vacca che abbia figliato almeno una volta nella propria vita. Una volta riempiti i corni, essi vanno sotterrati in luoghi accuratamente scelti. Vanno dissotterrati intorno al periodo pasquale e successivamente conservati in contenitori che consentano la circolazione dell'aria. Quando si decide di spargere il preparato sul terreno, il contenuto dei corni deve essere miscelato con acqua tiepida proveniente da sorgente, pozzo o di origine meteorica. La miscelazione prevede un lento processo di "dinamizzazione" che deve durare circa un'ora. La dinamizzazione consiste in una agitazione che può essere manuale (preferibile) o meccanica, mediante apposite macchine. Questo processo, del tutto analogo a quello previsto per la preparazione di rimedi omeopatici, servirebbe a conferire particolare energia al preparato. [...] mediamente, su ogni metro quadrato di terreno, viene sparsa una quantità di letame che varia da 8 a 25 milligrammi: decisamente troppo poco per pensare che possa avere qualche effetto significativo. Anche le modalità di aspersione sono rigidamente prescritte [...]. Può essere fatta con apposite macchine o manualmente. In quest'ultimo caso deve essere utilizzata una pompa a spalla e il preparato deve cadere a goccia sul suolo. La dinamizzazione e la successiva aspersione devono inoltre essere fatte in concomitanza con altre lavorazioni del terreno (trapianti, semine, piantagioni ecc.), secondo modalità diverse a seconda dei casi che talvolta assumono il ruolo di veri e propri riti. [...] la funzione del corno di vacca sarebbe quella di convogliare efficacemente le forze eterico-astrali, che rivestono un'importanza cruciale nell'agricoltura biodinamica. [...] Altri preparati dell'agricoltura biodinamica prevedono l'utilizzo di fiori, germogli e cortecce, trattati in modi decisamente curiosi. Alcuni di essi vengono cuciti in una vescica di cervo maschio ed esposti alla luce, altri vengono fatti fermentare in un teschio di animale domestico, ecc. Tra le pratiche attuate per proteggere le colture, ricordiamo anche quella che consiste nel catturare un povero topo, scuoiarlo quando «Venere è nel segno dello Scorpione», bruciarne la pelle e spargerne le ceneri nel campo. Leggendo le ricette relative ai preparati biodinamici si ha l'impressione di trovarsi di fronte a prescrizioni appartenenti alla magia e alla stregoneria e non certo alla scienza e alla razionalità.
  • Dal punto di vista scientifico, l'agricoltura biodinamica appare del tutto priva di fondamento e i suoi principi sono nati semplicemente dalla fantasia di un autore visionario che aveva una personalissima concezione di come funziona il mondo. Concezione del tutto priva di ogni elemento fattuale. In tutta l'opera di Steiner [Rudolf, 1861 – 1925], infatti, non si ritrova mai il minimo cenno a prove o esperimenti che confermerebbero la validità di ciò che egli sostiene. Bisogna accettarlo per atto di fede. E, purtroppo, moltissime persone lo hanno fatto.
  • Al di là dell'infondatezza teorica della dottrina biodinamica, occorre tuttavia chiedersi se i risultati che essa ottiene siano o no validi. Il terreno trattato con i preparati biodinamici presenta differenze rispetto a quello non trattato? I prodotti biodinamici sono migliori? Hanno qualche vantaggio rispetto a quelli dell'agricoltura tradizionale? Nonostante ciò che affermano i sostenitori del biodinamico, non esistono studi seri che diano risposte affermative a tali domande. [...] l'unica differenza tangibile tra i prodotti dell'agricoltura biodinamica e quelli dell'agricoltura tradizionale è il prezzo finale pagato dal consumatore. I prodotti biodinamici risultano infatti ancora più costosi di quelli biologici che nei supermercati si trovano già a prezzi doppi o tripli rispetto a quelli privi di certificazione biologica. E si sa, come dicevano i latini, pecunia non olet, anche se per ottenerla è necessario sporcarsi le mani con il non proprio beneodorante cornoletame!

Sull'agricoltura biologica; da micromega.net, 15 giugno 2021.

  • Già l'espressione "agricoltura biologica" merita qualche considerazione. Qualsiasi tipo di pratica agricola ha a che fare con piante o animali, quindi esseri viventi. Di conseguenza l'agricoltura, in qualunque modo venga praticata, è necessariamente biologica. Un'agricoltura non biologica sarebbe un nonsenso. [...] Uno dei cavalli di battaglia degli agricoltori biologici è proprio il loro rifiuto di utilizzare sostanze chimiche di sintesi. A questo proposito va però sottolineato che qualsiasi sostanza esistente è necessariamente una sostanza chimica perché fatta di molecole, a loro volta fatte di atomi. Ciò che determina le proprietà di una sostanza è esclusivamente la sua struttura molecolare, indipendentemente dal modo in cui la molecola sia stata ottenuta. L'enfasi messa dall'agricoltura biologica nel rifiutare le sostanze chimiche di sintesi appare quindi abbastanza discutibile. I rischi (o i pregi) di una sostanza sono del tutto indipendenti dal fatto che essa sia naturale o artificiale.
  • Un altro punto debole dell'agricoltura biologica riguarda la concimazione del terreno. [...] essa rifiuta ogni fertilizzante di sintesi e accetta solamente concimi naturali quali letame e sovescio. Un elemento nutritivo particolarmente importante per le piante è l'azoto. Esso costituisce circa i quattro quinti dell'atmosfera terrestre, ma non può essere direttamente utilizzato né dalle piante né dagli animali. Solamente alcuni microorganismi (Rhizobium leguminosarum) riescono a fissare l'azoto atmosferico e a convertirlo in azoto assimilabile dalle piante. Tali microorganismi si ritrovano nell'apparato radicale delle leguminose. Tuttavia la quantità di azoto fissato da questi microorganismi non è affatto sufficiente per sostenere la produzione agricola mondiale. Grazie alla chimica, l'uomo è però riuscito a trasformare l'azoto atmosferico in ammoniaca (processo Haber Bosch) e in nitrati, entrambi utilizzabili dalle piante. È stato stimato che attualmente oltre la metà dell'azoto utilizzato dalle piante coltivate di tutto il mondo è di origine sintetica. I sostenitori dell'agricoltura biologica affermano che l'utilizzo del letame possa ampiamente soddisfare il fabbisogno di azoto delle colture. Tuttavia, in questa affermazione trascurano un piccolo particolare. L'azoto che si ritrova nelle deiezioni del bestiame non viene prodotto da quest'ultimo (che, al pari delle piante, è incapace di fissare l'azoto atmosferico). Esso deriva da ciò che il bestiame mangia e i foraggi e i mangimi sono a loro volta prodotti utilizzando fertilizzanti azotati di sintesi. Quindi, indirettamente, anche gli agricoltori biologici beneficiano dei tanti deprecati fertilizzanti "chimici". Se questi ultimi venissero completamente eliminati, come auspicano i fautori del biologico, l'agricoltura biologica non disporrebbe affatto di quantità di azoto sufficienti per essere praticata.
  • Dal punto di vista del consumatore [...] i prodotti biologici non sembrano necessariamente più sicuri di quelli convenzionali e non presentano migliori qualità nutrizionali. Ma quanto costano? Diverse analisi di mercato mostrano che i prodotti biologici sono nettamente più cari rispetto agli altri. Pur essendoci una grande variabilità tra i vari tipi di articoli considerati, mediamente il loro prezzo è circa il doppio rispetto a quelli ottenuti con l'agricoltura tradizionale. [...] Si potrebbe comunque pensare che il maggior costo possa essere accettato perché l'agricoltura biologica, pur non offrendo particolari vantaggi diretti al consumatore, potrebbe avere un minor impatto ambientale e, comunque, effetti positivi dal punto di vista ecologico. È vero? [...] l'agricoltura biologica ha in generale minor impatto ambientale per unità di superficie utilizzata. Ma poiché le sue rese per unità di superficie sono generalmente inferiori, questo non è vero per l'unità di prodotto ottenuta. Evidentemente il fattore corretto da prendere in considerazione è proprio l'unità di prodotto ottenuta. L'agricoltura biologica quindi non ne esce molto bene. [...] Non bisogna inoltre dimenticare che anche l'estensione della superficie coltivata è di per sé un importante fattore di impatto ambientale. Per ottenere terreni coltivabili occorre infatti disboscare. In definitiva quindi se tutta l'agricoltura mondiale diventasse biologica, per mantenere la stessa attuale produzione, occorrerebbe danneggiare la natura molto più di quanto non si faccia oggi con l'agricoltura tradizionale.
  • Per millenni l'agricoltura è stata forzatamente biologica, semplicemente perché non esistevano alternative. Questo determinò un sostanziale immobilismo nella produzione agricola, con gravi conseguenze sulla qualità della vita della popolazione che, molto spesso, non disponeva di adeguate risorse alimentari. L'attuale moda che invita a tornare a una agricoltura antica non ha alcuna motivazione razionale. Essa appare semplicemente una delle tante ondate emozionali che la società moderna si può concedere, grazie al livello di benessere che ha raggiunto, per merito del tanto deprecato progresso scientifico-tecnologico. Le uniche motivazioni comprensibili sono quelle dei produttori che, buttandosi nel redditizio mercato del biologico, vedono aumentare considerevolmente le proprie entrate. Ma in una valutazione più generale, l'agricoltura biologica appare una scelta completamente irrazionale.

micromega.net, 27 luglio 2021.

  • I no vax e i no pass (e bene tenere distinte le categorie che non necessariamente coincidono) sono caratterizzati da una profonda diffidenza e ostilità nei confronti delle istituzioni. Si tratta di movimenti che si presentano come antagonisti nei confronti di ciò che essi identificano con il potere. Potere che, a loro parere, è rappresentato non solo dagli organi dello Stato, ma anche dalla classe medica, dalle industrie farmaceutiche e, in generale, dalla scienza. Tra i vari slogan apparsi nelle manifestazioni ve n'è stato uno particolarmente significativo in tal senso che affermava "Io sono il medico di me stesso". L'identificazione della scienza come centro di potere ha radici profonde e il fenomeno dei no vax e dei no pass è solo l'ultima delle sue manifestazioni. Molti sono i segnali che da decenni mostrano una diffusa diffidenza e inquietudine nei confronti del sapere scientifico. Limitandosi al campo medico, basti ricordare la popolarità della cosiddetta CAM (Complementary and Alternative Medicine), di efficacia mai dimostrata, e il mito secondo il quale tutto ciò che è naturale è buono, mentre ciò che è creato dall'uomo (e quindi dalla scienza) è inevitabilmente dannoso. Non è un caso che l'opposizione ai vaccini sia particolarmente diffusa proprio tra coloro che si affidano alle medicine alternative e ai rimedi naturali (ciò vale anche per i medici: basti ricordare che molti omeopati sono no vax [...]).
  • L'identificazione della scienza con il potere [...] denota un notevole livello di confusione e approssimazione su cosa sia realmente la scienza. [...] La scienza, per sua natura, è quanto di più lontano possa esistere dal potere e sarebbe opportuno che ci si sforzasse affinché questa consapevolezza diventasse patrimonio di tutti. La scienza moderna nasce proprio storicamente dal rifiuto di ogni principio di autorità e tale rifiuto caratterizza costantemente l'attività scientifica. Qualsiasi affermazione viene valutata per quello che è, indipendentemente da chi l'ha pronunciata. Nella comunità scientifica è normale che anche un giovane ricercatore possa contraddire le affermazioni di un autorevole premio Nobel, purché abbia valide argomentazioni per farlo. Il metodo scientifico consiste innanzi tutto nel prendere atto dei fatti, umilmente e senza alcun pregiudizio ideologico. E anche se i fatti possono contrastare con convinzioni diffuse e radicate o con le nostre idee pregresse, sono queste ultime a dover essere messe in discussione, non i fatti. Se questo atteggiamento venisse applicato in tutti gli ambiti umani, sicuramente le cose migliorerebbero. Naturalmente però anche gli scienziati sono esseri umani e con una certa frequenza possono cadere vittima di errori, barare, esercitare pressioni grazie alla loro posizione accademica, ecc. Però giustamente qualcuno ha detto che "la scienza funziona, nonostante gli scienziati". La comunità scientifica si è infatti dotata di meccanismi auto-correttivi e di controllo che consentono, in tempi più o meno lunghi, di riparare gli errori, di scoprire le eventuali frodi, di correggere devianze, ecc. La scienza nasce proprio dalla necessità di superare l'inevitabile fallibilità dei singoli ricercatori, con l'obiettivo di raggiungere un accordo intersoggettivo.
  • Qualche scienziato afferma, tranchant, che "la scienza non è democratica". Si tratta però di un'affermazione che va chiarita, altrimenti può fornire armi agli oppositori della scienza e consolidare la loro identificazione tra scienza e potere. La scienza non è democratica nel senso che le sue affermazioni non si decidono a maggioranza ([...] la velocità della luce non si stabilisce per alzata di mano). Tuttavia sotto molti altri aspetti la scienza è una delle attività umane maggiormente democratica. Oltre al rifiuto di ogni principio di autorità, la scienza è caratterizzata infatti dalla libera circolazione delle idee, dalla disponibilità al confronto e all'accettazione delle critiche. Queste caratteristiche sono altrettanto fondamentali per una democrazia degna di questo nome. Ogni forma di autoritarismo, di censura e di arroccamento su idee preconcette sono egualmente deleterie sia per la scienza che per la democrazia. La scienza si basa inoltre sulla condivisione del sapere. Questo non è affatto scontato. Sono esistiti in passato (ed esistono tuttora) sistemi di pensiero esoterici, ovvero riservati a pochi (ne è un esempio la magia in cui i cosiddetti "babbani", per usare un termine tratto da Harry Potter, non possono accedere alla conoscenza). Il sapere scientifico è pubblico e accessibile a chiunque: richiede solamente studio e impegno (come del resto qualsiasi altra cosa).

micromega.net, 2 settembre 2022.

  • Così funziona la scienza: si evolve nel tempo, sulla base dei dati disponibili. Non si può sostenere un'affermazione se non vi sono concrete evidenze per farlo. Se poi col tempo queste evidenze emergono, è perfettamente legittimo e doveroso cambiare posizione.
  • [Sul caso Wakefield] L'origine della falsa correlazione tra vaccini e autismo è [...] ben nota. Tutto iniziò nel 1998 quando il medico inglese Andrew Wakefield [...] pubblicò un articolo sulla rivista The Lancet in cui si sosteneva una presunta correlazione tra l'uso del vaccino trivalente e l'insorgenza di casi di autismo. Come venne però chiaramente dimostrato in seguito, Wakefield aveva volontariamente falsificato i dati, dietro compenso economico, per cercare di far ottenere risarcimenti ai genitori di bimbi autistici che avevano fatto causa alle case farmaceutiche. Tutti gli studi seri effettuati hanno categoricamente smentito qualsiasi correlazione tra vaccini e autismo. L'incidenza dell'autismo tra bambini vaccinati e non vaccinati è infatti esattamente la stessa. Per la sua condotta disonesta Wakefield è stato radiato dall'ordine dei medici e il suo articolo su Lancet ritirato.
  • Nella scienza non vi è mai niente di definitivo e le sue affermazioni sono inevitabilmente sempre provvisorie. Ma si basano sulla valutazione razionale dei migliori dati disponibili al momento. Sono affermazioni mutevoli, certo, ma di meglio noi umani non sappiamo fare. Le affermazioni ideologiche sono sicuramente meno mutevoli e apparentemente più confortanti. Ma il fatto stesso che non cambino nel tempo dovrebbe destare una salutare preoccupazione: infatti non cambiano semplicemente perché non tengono conto della realtà.
  1. a b Da L'eredità di Piero Angela e l'insegnamento scientifico nelle scuole, micromega.net, 25 agosto 2022.
  2. Da MicroMega; ripubblicato in Carlo III: pseudoscienze da re, queryonline.it, 23 settembre 2022.
  3. Da Le cose e i loro nomi (a partire da "sovranità alimentare" e "natalità"), micromega.net, 24 ottobre 2022.
  4. Da Joseph Ratzinger, la ragione e la scienza, micromega.net, 2 gennaio 2023.

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