discernere (vai alla coniugazione)

  1. riuscire a vedere chiaramente, riuscire a comprendere appieno ciò che la vista (o altri sensi) comunica
  2. (per estensione) operare una distinzione, considerare come diversi e non confondibili tra loro due o più elementi
  3. (per estensione) riuscire a interpretare correttamente, con l'intelletto, ciò che si vede o si sperimenta con i sensi
di | scèr | ne | re

IPA: /diʃˈʃer.ne.re/

deriva dal latino discernere, infinito presente attivo di discerno, "separare, dividere, distinguere", a sua volta composto di dis-, "fra due, in due", oppure con funzione intensiva, e cerno, "distinguere, capire, giudicare"

 
«Ogni lettore, quando legge, è il lettore di se stesso. L'opera dello scrittore è solo una specie di strumento ottico offerto al lettore per consentirgli di discernere ciò che forse, senza quel libro, non avrebbe potuto intravedere in se stesso »


operare una distinzione riconoscendo due o più elementi come diversi tra loro

perché se noi appunto mettiamo a confronto to le due cose non è possibile come lo possono vedere nell’esempio qui sopra appunto è impossibile

discernere

  1. infinito presente attivo di discernō
  2. seconda persona singolare dell'imperativo presente passivo di discernō
  • (pronuncia classica) IPA: /dis.ker.ne.re/
  • (pronuncia ecclesiastica) IPA: /di.ʃer.ne.re/

vedi discernō

per antica convenzione, i verbi latini sono definiti in base alla prima persona singolare dell'indicativo presente; per la definizione, etimologia etc. del verbo si veda dunque discernō