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{{Vedi anche|Circoscrizioni di Torino}}
{{Quartiere
|nomeQuartiere = San Salvario
|immagine = Chiesa-San Salvario-Torino.JPG
|didascalia = La [[chiesa di San Salvario]], che dà il nome al quartiere
|linkMappa = 
|comuneMappa = Torino
|siglaRegione = PMN
|siglaProvincia = TO
|nomeComune = Torino
|linkStemma = Turin coat of arms.svg
|circoscrizione = [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 8]]
|quartiere = San Salvario
|altriQuartieri = 
|cap = 10125-10126 (in parte)
|superficie = 2.46
|abitanti = 38110
|nomeAbitanti = 
|patrono = 
|festivo = 
|siglaStato = ITA
}}
'''San Salvario''' (''San Salvari'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è uno [[Storia di Torino|storico]] [[quartiere]] della [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 8]] di [[Torino]], situato a sud-est del [[centro storico di Torino|centro storico]]. Nella sua parte orientale è presente il [[Parco del Valentino]], il più famoso [[Parchi di Torino|parco torinese]], lungo la [[Destra e sinistra orografica|sponda sinistra]] del [[Po]]. Il quartiere è anche noto per la diffusa [[Società multietnica|popolazione multietnica]], presente soprattutto in prossimità della [[Stazione di Torino Porta Nuova|stazione ferroviaria di Porta Nuova]].<br />È delimitato:
* a [[nord]], da [[corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]] (confine con il [[Borgo Nuovo (Torino)|Borgo Nuovo]] del [[Centro storico di Torino|Centro]])
* a [[est]], dal fiume [[Po]] (confine con i quartieri [[Borgo Po]] e [[Cavoretto]])
* a [[ovest]], dal tratto ferroviario [[Ferrovia Torino-Genova|Torino-Genova]] (confine con [[Crocetta (Torino)|Crocetta]])
* a [[sud]], da [[Stradario di Torino|Corso Bramante]] - Ponte Franco Balbis (confine con [[Nizza Millefonti]]).

== Geografia ==
[[File:Torino - vista ponte Isabella - Castello del Valentino e Mole Antonelliana.jpg|thumb|upright=1.2|Il [[Po]] e la [[Mole Antonelliana|Mole]] visti dal Ponte Isabella (Corso Dante)]]
È uno dei [[Quartiere|quartieri]] centrali più verdi di [[Torino]], poiché nella sua parte orientale, cioè quella a ridosso della sponda sinistra del fiume [[Po]], è situato il noto [[parco del Valentino]] nato come parco di residenza estiva dei [[Casa Savoia|Savoia]] ora adibito a parco pubblico, ricco di percorsi pedonali, locali e circoli, ospita altresì il [[Castello del Valentino|castello omonimo]], oggi sede della Facoltà di Architettura del [[Politecnico di Torino]], più il pittoresco [[Borgo e rocca medievali di Torino|Borgo Medievale]]. La parte occidentale invece è costituita da strette vie e vecchie case, a ridosso di via Madama Cristina-[[via Nizza]] e il [[Stazione di Torino Porta Nuova|tratto ferroviario della Stazione Porta Nuova]].

== Storia ==
===Origini===
Già sito di reperti sia di [[Italia (epoca romana)|epoca romana]] sia [[Alto Medioevo|altomedioevale]], il toponimo del quartiere deriva dalla [[chiesa di San Salvario|chiesetta]] (e relativo convento) del 1646, posta sull'odierna [[via Nizza]] angolo corso Marconi, a ridosso dei palazzi postali della vicina [[Stazione di Torino Porta Nuova|ferrovia di Stazione Porta Nuova]]. La chiesetta nacque come ''San Salvatore di Campagna'', o ''San Solutore'' (nome riferito a [[Gesù]] Cristo Salvatore), quindi successivamente accorciato, dal [[Lingua piemontese|piemontese]] ''Salvari'', in ''Salvario''<ref>{{Cita web |url=http://sunsalvario.it/nel-quartiere/san-salvario-story/. |titolo=San Salvario Story |accesso=5 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221125839/http://sunsalvario.it/nel-quartiere/san-salvario-story/ |dataarchivio=21 febbraio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>. 

La chiesetta fu voluta da [[Cristina di Borbone-Francia|Madama Cristina]], moglie del re [[Vittorio Amedeo I di Savoia]], che desiderava un [[Culto|luogo di culto]] vicino alla residenza estiva del [[Castello del Valentino]], quest'ultimo sorto nel periodo 1630-1660 per opera degli architetti [[Carlo di Castellamonte|Carlo]] e [[Amedeo di Castellamonte]]. Quest'ultimo la edificò nel 1646, ma già sette anni dopo vi si insediarono i ''Servi di Maria'', aggiungendovi un [[convento]] e un [[ospedale]]<ref>[http://www.sansalvario.org/monumenti.php?id=1 San Salvario, i monumenti<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130911180313/http://www.sansalvario.org/monumenti.php?id=1 |data=11 settembre 2013 }}</ref>, quindi ancora ''Casa delle Serve della Carità di San Vincenzo dé Paoli''. Il complesso perse importanza con la soppressione degli ordini religiosi nel 1802, quindi con la [[secolarizzazione dei beni ecclesiastici]] nel 1866 e, sempre in quel periodo, la nascita della vicina [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Torino)|parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli]] di Largo Saluzzo.
[[File:Gabinio.Torino-Chiesa E Convento Di San Salvario, Via Nizza 20, Vista Generale Da Est, Da Corso Marconi 026P8.jpg|thumb|Chiesa e Convento di San Salvario, vista generale da Corso Marconi, 1925]]

===XVIII secolo===
[[File:Parco del Valentino.jpg|thumb|upright=1.2|[[Borgo e rocca medievali di Torino]] al [[parco del Valentino|Valentino]]]]
Lo sviluppo urbano intorno alla chiesa di San Salvario fu documentato già da delle carte del 1790, quando era già in progetto una espansione del [[centro storico di Torino|centro cittadino torinese]] verso sud, in ciò che diventerà il "[[Borgo Nuovo (Torino)|Borgo Nuovo]]" nel 1814-1822 (ovvero la zona situata tra [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]], "Via Nuova" - attuale [[Via Roma (Torino)|via Roma]] - e il Lungo Po di Corso Cairoli). Dalla cosiddetta "[[Stazione di Torino Porta Nuova|Porta Nuova]] di [[Torino]] infatti, si usciva direttamente per recarsi sull'attuale [[via Nizza]], quindi sul Corso del "Valentino", poi ribattezzato Corso [[Guglielmo Marconi|Marconi]], il quale arrivava fin al [[Castello del Valentino]].

===XIX secolo===
Per uno sviluppo vero e proprio del borgo bisognerà aspettare l'abbattimento della cinta muraria torinese nel 1840, quando il quartiere cominciò a popolarsi di una nuova borghesia.<br />Nel 1853 fu inaugurata la [[Ferrovia Torino-Genova|linea ferroviaria per Genova]], ma l'edificio della [[Stazione di Torino Porta Nuova|Stazione Porta Nuova]] fu iniziato soltanto nell'anno dell'[[Regno d'Italia|Unità d'Italia]] (1861), su progetto di [[Alessandro Mazzucchetti]] e di un giovane [[Carlo Ceppi]], e terminata soltanto nel 1868, senza inaugurazioni. I successivi ampliamenti della stazione, come lo [[Scalo Vallino]] e l'area postale su via Nizza, furono parzialmente colpiti dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] dell'8 dicembre 1942 e 13 luglio 1943, per cui è frequente il ritrovamento di residuati bellici nella zona.<br />Come capitale dell'appena nato [[Regno d'Italia]] (1861), l'amministrazione torinese decise di ampliare il [[Parco del Valentino]], per idea del consigliere [[Antonio Nomis di Pollone|Nomis]] e su imitazione degli eleganti parchi inglesi e francesi, opera del paesaggista francese [[Jean-Pierre Barillet-Deschamps|Barillet-Deschamps]].<br />Il ponte sul fiume [[Po]] di Corso Dante<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2010/07/09/blogs/questa-e-la-mia-citta/il-ponte-principessa-isabella-BR6mxrMdYHRbPaLdpmG8SI/pagina.html |titolo=Il ponte Principessa Isabella<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=5 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222004635/http://www.lastampa.it/2010/07/09/blogs/questa-e-la-mia-citta/il-ponte-principessa-isabella-BR6mxrMdYHRbPaLdpmG8SI/pagina.html |dataarchivio=22 febbraio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>, opera dell'ingegnere [[Ernesto Ghiotti|Ghiotti]] e dedicato alla principessa [[Isabella di Baviera]], futura moglie di [[Tommaso di Savoia-Genova]], fu terminato soltanto nel 1880. Nel periodo 1873-1876 fu edificata, su disegno di [[Edoardo Arborio Mella]], la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di via Nizza, 56, mentre, in occasione dell'[[Esposizione generale italiana del 1884]], venne realizzato il cosiddetto [[Borgo e rocca medievali di Torino|Borgo Medioevale]] del [[Parco del Valentino]], su progetto di [[Alfredo d'Andrade]].<br />Nel 1889 l'architetto [[Carlo Ceppi]] fu chiamato a progettare la [[Chiesa del Sacro Cuore di Maria (Torino)|chiesa del Sacro Cuore di Maria]] di via Morgari, 9<ref>
{{cita web |url=http://www.sansalvario.org/monumenti.php?id=6 |titolo=Copia archiviata |accesso=10 dicembre 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160115051232/http://www.sansalvario.org/monumenti.php?id=6 |dataarchivio=15 gennaio 2016 }}</ref>, mentre nel 1898, in occasione dell'esposizione nazionale per i cinquant'anni dello [[Statuto Albertino]], a realizzare la [[Parco del Valentino|Fontana dei Dodici Mesi del Parco del Valentino]].<br />Nel periodo 1848-1898 sorsero alcune eleganti palazzine, soprattutto nella zona di via Nizza, via Bidone, via Giuria e Corso Massimo d'Azeglio, a ospitare parte della Facoltà di Medicina e di [[Storia dell'Università degli Studi di Torino|Chimica e Fisica]] dell'[[Università degli Studi di Torino]], oltre che le scienze infermieristiche dell'Istituto [[Antonio Rosmini|Rosmini]] sulla via omonima.

=== XX secolo ===
Se le esposizioni generali del [[Esposizione generale italiana del 1884|1884]] e [[Esposizione generale italiana del 1898|1898]] diedero un forte slancio architettonico al quartiere, l'[[Esposizione internazionale di Torino|esposizione internazionale]] del 1911 fu un ulteriore successo. In tale occasione il già elegante e prestigioso ponte di [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]] sul fiume [[Po]], realizzato soltanto quattro anni prima e dedicato a [[Ponte Umberto I (Torino)|Umberto I]], fu arricchito di ulteriori statue per il [[cinquantenario dell'Unità d'Italia]].

[[File:Ponte Balbis.JPG|thumb|upright=1.2|Il Ponte Balbis in autunno]]
Per il decennale della fine della [[prima guerra mondiale]] poi, fu decisa la costruzione di un terzo ponte sul fiume [[Po]], quello di Corso Bramante, terminato nel 1927 e dedicato a [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]], quindi rinominato e dedicato al partigiano torinese [[Franco Balbis]] nel 1948. Nel 1930 fu eretto l'imponente Arco del Valentino su Corso Cairoli, dedicato all'Arma dell'Artiglieria, su progetto di [[Pietro Canonica]]; nello stesso periodo, l'imponente edificio [[architettura neoclassica|neoclassico]] dell'[[Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris]]. Otto anni più tardi verrà poi realizzato il complesso di [[Torino Esposizioni]], sorto come esposizione nazionale per la Moda, da un'idea di [[Ettore Sottsass]].

Salvo che per le prime officine [[Storia del Gruppo Fiat|Fiat]], che dalla storica sede di corso [[Dante Alighieri|Dante]]/corso [[Massimo d'Azeglio]] furono ben presto trasferite nella sede [[Lingotto (comprensorio)|Lingotto]] nel 1915, il quartiere non ebbe uno sviluppo industriale. Lo sviluppo economico si accentrò solo sul lavoro di scarico merci sul lato orientale della [[Stazione di Torino Porta Nuova|ferrovia di Porta Nuova]]. L'unica industria di un certo rilievo, dal 1929, fu la ''Microtecnica'' di Piazzetta [[Arturo Graf|Graf]], nota nel settore aerospaziale e ancor oggi attiva, assorbita dalla statunitense [[United Technologies Corporation]].

=== XXI secolo ===
Attualmente il quartiere ospita svariate attività culturali, artigianali e di [[settore terziario|terziario]] in genere. Sul finire del [[XX secolo]] si sviluppò, inoltre, una vivace vita notturna, specialmente nella zona tra via Madama Cristina e via Nizza. Ai locali multietnici, si sono aggiunti pub, rhumerie, bistrot, ristoranti e rosticcerie di ogni tipo e di ogni etnia, tuttavia in degli spazi relativamente ridotti. Il quartiere ospita altresì due mercati rionali, uno in piazza [[Cristina di Borbone-Francia|Madama Cristina]] e l'altro in piazza [[Nizza]] (fino al termine dei lavori della [[Metropolitana di Torino]] ospitato provvisoriamente in corso [[Raffaello Sanzio|Raffaello]]). Il quotidiano torinese [[La Stampa]], uno dei maggiori a livello nazionale, ha le sue sedi (subito dopo la prima sede di nascita di via Roma) proprio in questo quartiere, dapprima in via Marenco, vicino al [[Parco del Valentino]] e, dal 2012, in via Lugaro.

Oltre alle sedi culturali già citate, il quartiere ospita altresì il [[museo di antropologia criminale]] "[[Cesare Lombroso]]" e quello di [[Museo di anatomia umana Luigi Rolando|anatomia umana "Luigi Rolando"]], più il Museo della Frutta (Collezione "Francesco Garnier Valletti"), il Teatro Nuovo (di epoca contemporanea a [[Torino Esposizioni]]), il Cineteatro Baretti, nell'[[Giuseppe Baretti|omonima]] via, quasi in Largo Saluzzo, infine il Teatro Colosseo (del 1969), su via Madama Cristina.

Negli anni 1990, il quartiere vide la nascita di decine di associazioni socio-culturali multietniche, ancor oggi esistenti e che, nel 2003, si unificarono in un'unica agenzia onlus per lo sviluppo locale. Nel 2010 l'agenzia aprì la sua sede alla ''Casa del Quartiere'' di via [[Oddino Morgari|Morgari]] angolo via [[Martiri di Belfiore|Belfiore]], (adiacente alla chiesa del Sacro Cuore di Maria) come sede centrale ricreativa, culturale e multietnica.
<small> {{Citazione|...uno spazio dedicato ad attività sociali, culturali e di animazione, rivolto agli abitanti. Offre cultura, formazione e servizi a portata di mano, per tutti gli abitanti di San Salvario e non solo...|dal sito dell'Agenzia San Salvario}} </small>

Dal 2013 - 2014, l'area dell'ex Scalo Vallino (tra via Nizza e la linea ferroviaria, a sud della stazione) è oggetto di lavori di riqualificazione per un nuovo campus universitario, sul progetto Clinical Industrial Research Park ("CIR Park"<ref>[http://www.cirpark.eu/ cirpark.eu]</ref>), in collaborazione con il Centro Universitario Dipartimento di Biotecnologie Molecolari di via Nizza, 52.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.torino.it/ucstampa/2013/article_968.shtml|titolo=IL CENTRO DI BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI DI PIAZZA NIZZA RADDOPPIA (Comunicati Stampa)|sito=www.comune.torino.it|accesso=2024-03-06}}</ref>

All'interno dell'area, una via di nuova costruzione è stata intitolata nel dicembre 2020 al cantautore e ferroviere [[Gianmaria Testa]].<ref>{{Cita web|url=https://torino.corriere.it/cronaca/20_dicembre_16/gianmaria-testa-torino-dedica-via-cantautore-ferroviere-88417f72-3f81-11eb-9f6f-456640d4d5ac.shtml|titolo=Gianmaria Testa, Torino dedica una via al cantautore-ferroviere|autore=Giulia Ricci|sito=Corriere della Sera|data=2020-12-16|lingua=it|accesso=2024-03-06}}</ref>

== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{vedi anche|Liberty torinese}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Castello del Valentino
|nomeInglese = Residences of the Royal House of Savoy
|immagine = Valentino castle.jpg
|anno = 1997
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = Nessuna indicazione
|link = 823
}}
* [[Chiesa del Sacro Cuore di Maria (Torino)|Parrocchia del Sacro Cuore di Maria]], di [[Carlo Ceppi]] (1887), sita in [[Stradario di Torino|via Morgari]], [[Numero civico|9]].
[[File:Chiesa del Sacro Cuore.jpg|thumb|upright=1.2|Facciata della Chiesa del Sacro Cuore]]
[[File:Fontana dei 12 mesi.jpg|thumb|upright=1.2|Fontana dei 12 mesi dopo il restauro]]
* Parrocchia-Santuario del Sacro Cuore di Gesù, di via Nizza, 56, fu voluta da monsignor Gastaldi sulle rovine dell'allora cascina ''Pertusa'', con disegni dapprima in stile [[architettura neogotica|neogotico]], poi trasformati in [[architettura neoromanica|neoromanico]], dall'architetto vercellese [[Edoardo Arborio Mella|Arborio Mella]], fu completata nel 1876.
* [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Torino)|Parrocchia dei San Pietro e Paolo Apostoli]], sita in Largo (già via) Saluzzo, 25, sorta nel 1852 come succursale della [[Chiesa della Beata Vergine delle Grazie (Torino)|chiesa B.V. delle Grazie]] del quartiere [[Crocetta (Torino)|Crocetta]]), sempre col nome di San Salvatore, quindi terminata nel 1865 e dedicata ai San Pietro e Paolo Apostoli, oggi importante centro religioso multiculturale.<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/2411aedd0d7243e98a144907ca3beb04|titolo=Chiesa dei Santi Pietro e Paolo - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|lingua=it-it|accesso=2021-01-15}}</ref>
* [[Chiesa di San Giovanni Evangelista (Torino)|Chiesa di San Giovanni Evangelista]]
*[[Chiesa di San Salvario (Torino)|Chiesa di San Salvario]], situata in Via Nizza all'incrocio con corso Marconi. Fu costruita in stile barocco nel 1645 per opera di [[Carlo di Castellamonte|Carlo]] e [[Amedeo di Castellamonte]] sull'impianto della precedente chiesa dedicata a San Salvatore risalente del XII secolo. L'altare della cappella è intitolato alla Vergine Immacolata e realizzato con marmi policromi da Frabosa, Busca e Valdieri. Dà il nome al quartiere.
* [[Sinagoga di Torino|Sinagoga ebraica]], sita in via San [[Papa Pio V|Pio V]], in quel tratto pedonalizzata per ragioni di sicurezza (dando così luogo alla Piazzetta [[Primo Levi]]), fu innalzata nel 1880-1884 dall'architetto Enrico Petitti, grazie all'[[Comunità ebraica di Torino|allora comunità ebraica]], che avevano rinunciato all'iniziale sito del loro tempio in quel che sarà la futura [[Mole Antonelliana]].
* [[Tempio Valdese (Torino)|Tempio Valdese]], eretto nel 1853 su [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]] e relativo Ospedaletto Valdese.
* Il quartiere vanta anche diversi edifici in stile [[liberty torinese|''Liberty'' torinese]] degne di rilievo, come le prime officine [[FIAT|Fiat]], le officine meccaniche in Corso Raffaello e Villa Javelli, in via Petrarca, 44, opera del 1904 dell'[[Raimondo D'Aronco|architetto Raimondo d'Aronco]].
* Verso la zona Corso Massimo d'Azeglio, si trovano alcuni edifici architettonici sedi di storiche facoltà [[università degli Studi di Torino|universitarie]], di cui alcuni sempre in stile [[Liberty torinese]], quali il [[Museo di anatomia umana Luigi Rolando|Museo di Anatomia Umana ''Luigi Rolando'']] (Corso Massimo d'Azeglio, 52), provvisto di una bizzarra stretta torretta medioevale, e che ospita, sul retro (via [[Pietro Giuria]]), il [[Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso|Museo di Antropologia Criminale ''Cesare Lombroso'']]; oppure la massiccia facciata, con colonnato bianco, dell'antica sede dell'[[Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris]] (Corso Massimo d'Azeglio, 44).
* Piccolo [[obelisco]] commemorativo dell'11 marzo 1821, data del giuramento alla "Libertà d'Italia" del periodo [[Risorgimento|risorgimentale]] e dei moti di [[Santorre di Santa Rosa]], posto in Largo Marconi, proprio vicino alla chiesetta San Salvario<ref>[http://www.sansalvario.org/monumenti.php?id=4 San Salvario, i monumenti<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140222021745/http://www.sansalvario.org/monumenti.php?id=4 |data=22 febbraio 2014 }}</ref>.
* Monumento a [[Felice Govean]], giornalista [[massoneria|massone]] del [[XIX secolo]], simbolo della libertà del giornalismo torinese dell'epoca. La bronzea [[statua]], alta 7 metri appoggiata su un basamento in pietra di 4 metri, rappresenta il mezzo busto del giornalista su una colonna, con alla base un ragazzino che tiene una penna e una [[Bandiera d'Italia|bandiera italiana]]; fu eseguito dallo scultore Francesco Sassi nel 1906. L'opera si trova nella piazzetta omonima, alla confluenza di V. [[Cristina di Borbone-Francia|M. Cristina]]/V. Belfiore/V. Petrarca.
* Il [[Condominio 25 verde|Condominio 25 Verde]] è un edificio residenziale che rappresenta il primo esperimento di bioarchitettura ecosostenibile in città su progetto di Luciano Pia. L'edificio è situato a pochi passi dal Parco del Valentino e dal Centro Storico Fiat. 
*[[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, San Salvario)|Chiesa dell'Immacolata Concezione]], sita in via Nizza 47. Costruita all'inizio del Novecento su progetto di Enrico Mottura, fu danneggiata dal bombardamento dell'8 dicembre 1943.<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/f50f92a8e269474abd5df48250458813|titolo=Chiesa dell'Immacolata Concezione - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|lingua=it-it|accesso=2021-01-15}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=33847|titolo=Chiesa di San Francesco di Sales, a Torino|autore=Milo Julini|accesso=2021-01-15}}</ref> 
* Altre opere sparse nel [[Parco del Valentino]], tra le più importanti:
** [[Castello del Valentino]] (1630-1660), prestigioso edificio opera di [[Carlo di Castellamonte|Carlo]] e [[Amedeo di Castellamonte]].
** [[Borgo e rocca medievali di Torino|Borgo Medioevale]], il pittoresco castello del 1884 costruito sulle rive del [[Po]].
** Monumento equestre, posto sulla piazzetta d'ingresso del percorso floreale di fianco a [[Torino Esposizioni]], e dedicato a [[Amedeo I di Spagna|Amedeo I]] (1845-1890), primo duca dei [[Savoia-Aosta]], statua in bronzo opera di [[Davide Calandra]] (1902).
** Fontana del [[Carlo Ceppi|Ceppi]], meglio conosciuta come dei ''"Fontana dei Dodici mesi".''
** Statua di [[Massimo d'Azeglio]], opera di [[Alfonso Balzico|Balzico]] del 1873, posta sul corso [[Massimo d'Azeglio|omonimo]] angolo [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|Corso Vittorio Emanuele II]].
{{vedi anche|Parco del Valentino}}

== ''Street Art'' a San Salvario ==
Successivi interventi si sono succeduti dall'anno 2015 su facciate cieche di [[Condominio|condomini]] o su muri di [[Edificio|edifici]] come il [[Teatro Colosseo]] (nel 2016) o la Clinica "Sedes Sapientiae" (aprile 2017) a cura di ''street artists'' italiani e internazionali, creando un percorso molto originale tra le vie del quartiere, date anche le grandi dimensioni degli interventi eseguiti.<ref>{{Cita web|url=https://www.darsmagazine.it/gli-animali-spazzatura-bordalo-ii-torino/|titolo=Gli animali-spazzatura di Bordalo II a Torino|sito=D'ARS MAGAZINE|data=2016-12-15|lingua=it-IT|accesso=2024-03-06}}</ref><ref>{{cita web |url=https://www.torinofree.it/201704203804/eventi/un-murale-di-etnik-a-torino.html |titolo=Copia archiviata |accesso=27 aprile 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170428055053/https://www.torinofree.it/201704203804/eventi/un-murale-di-etnik-a-torino.html |dataarchivio=28 aprile 2017 }}</ref>

==Galleria fotografica ''Street Art''==
<gallery>
File:Via Lugaro.jpg|Ombre e Cubi in via Lugaro
File:Via NIZZA Torino.jpg|Volto in via Nizza
File:The Bear 2.jpg|''The Bear'', sui muri del Teatro Colosseo
File:Muri Teatro Colosseo.jpg|Orizzonti colorati, sui muri del Teatro Colosseo
File:Duel su muri Clinica.jpg|''DUEL'', sui muri della Clinica "Sedes Sapientiae"
</gallery>

== Note ==
<references/>

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.comune.torino.it/circ8|Città di Torino - Circoscrizione 8}}

{{Quartieri e circoscrizioni di Torino}}
{{Portale|Torino}}

[[Categoria:Quartieri di Torino]]

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Circoscrizioni di Torino (modifica)
Liberty torinese (modifica)
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