Maserati A6 GCS

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 11 giu 2019 alle 04:00 di InternetArchiveBot (discussione | contributi) (Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15))
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Maserati A6 GCS
In primo piano, una Maserati A6 GCS
Descrizione generale
CostruttoreItalia (bandiera) Maserati
Tipo principalebarchetta
Produzionedal 1947 al 1953
Esemplari prodotti15[1]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza3690 mm
Larghezza1380 mm
Altezza900 mm
Passo2310 mm
Massa672[1] kg
Altro
Stessa famigliaMaserati A6
NoteIl peso della versione “Corsa” era di 580 kg

La A6 GCS è una autovettura biposto da competizione costruita dalla Maserati dal 1947 al 1953. Ne furono prodotti 15 esemplari, di cui due furono esportati in Brasile e uno negli Stati Uniti d'America[1].

La sigla stava per “Alfieri” (Alfieri Maserati), “6 cilindri”, “ghisa” (il materiale del basamento), “corsa” e “sport” [1].

Tra il 1947 ed il 1948 due modelli furono guidati da Alberto Ascari e Luigi Villoresi; quest'ultimo s'impose in queste due stagioni nel campionato italiano. La rimozione del posto del co-pilota e dei congegni usati per le competizioni da strada permisero al modello di iscriversi al campionato di Formula 2 come monoposto [1].

Si trattava dell'ultima vettura progetta dai fratelli Maserati, cioè Ernesto, Ettore e Bindo Maserati, prima della loro uscita dall'azienda di famiglia. Il progetto era coadiuvato da Alberto Massimino, allora direttore tecnico della compagnia[1].

Fu anche realizzato un esemplare coupé che fu destinato anch'esso alle competizioni; fu infatti guidato da Luigi Villoresi alla Mille Miglia del 1947 [1].

Caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]

Il modello segnò un punto di svolta con la tradizione precedente, cioè quella dei motori sovralimentati. L'aspirazione era ora naturale, senza compressori a monte dell'impianto d'alimentazione, con albero a camme in testa a governare le due valvole per cilindro disposte a V di 71,5 °. Montava tre carburatori tipo Weber ed aveva accensione singola con spinterogeno di marca Magneti Marelli . La cilindrata del motore era di 1978,7 cm³ ed erogava una potenza di 130 CV a 6000 giri al minuto. L'alesaggio e la corsa dei cilindri erano rispettivamente di 72 e 81 mm. Il rapporto di compressione era di 11:1. Era a sei cilindri in linea e la velocità massima era compresa tra i 190 ed i 205 km/h [1].

Il telaio, realizzato dalla Gilco, era formato da longheroni, traverse e tubi di sezione ellittica. La carrozzeria era invece opera di Medardo Fantuzzi, ed era biposto aperta in alluminio senza portiere. La sua peculiarità era di avere parafanghi simili a quelli montati sulle motociclette ed un unico faro anteriore posizionato al centro. Nel 1948 furono presentati parafanghi integrati e tre fari anteriori. I freni erano a tamburo sulle ruote con comando idraulico. Le sospensioni erano con ammortizzatori idraulici Houdaille e barra stabilizzatrice. Quelli anteriori erano a molle elicoidali, mentre quelli posteriori erano a balestra. Il cambio era a quattro rapporti, mentre lo sterzo era a vite senza fine[1].

  1. ^ a b c d e f g h i Dal sito ufficiale Maserati – Specifiche tecniche della A6 GCS, su maserati.it. URL consultato il 7 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2011).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Automobili: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di automobili