Lysimachia arvensis
Mordigallina | |
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Lysimachia arvensis | |
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
Ordine | Ericales |
Famiglia | Primulaceae |
Genere | Lysimachia |
Specie | L. arvensis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Dilleniidae |
Ordine | Primulales |
Famiglia | Primulaceae |
Genere | Lysimachia |
Specie | L. arvensis |
Nomenclatura binomiale | |
Lysimachia arvensis (L.) U.Manns & Anderb., 2009 | |
Sinonimi | |
Anagallis arvensis | |
Nomi comuni | |
Mordigallina |
La mordigallina (Lysimachia arvensis (L.) U.Manns & Anderb., 2009) è una pianta della famiglia delle Primulaceae[1][2]
In Abruzzo, dove è particolarmente diffusa, viene chiamata centurelle, da cui derivano diversi toponimi; tra questi la chiesa di Santa Maria dei Cintorelli nell'altopiano di Navelli e il monte Scindarella sul Gran Sasso d'Italia.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Pianta comune, annua, alta 5–15 cm; fusto ascendente foglie ovate opposte; calice con sepali acuminati; corolla rossa (raramente azzurra) larga 6–8 mm con lobi rotondi.
Il frutto è una pisside, cioè una capsula deiscente che nella parte superiore reca un opercolo circolare che a maturazione si apre trasversalmente per mezzo del distacco di un numero di denti più o meno elevato, liberando i semi.
Prima della fioritura è molto simile al centocchio, con cui è spesso confusa.[3][4]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie ha un ampio areale che si estende dall'Europa sino all'Asia Centrale e all'Himalaya, dal Nord Africa sino all'Etiopia e alla penisola Arabica[1].
Fiorisce da aprile a settembre nei terreni incolti fino a 1200 m.
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]Tutta la pianta è considerata tossica per gli animali e per l'uomo. Se assunta in quantità importanti è potenzialmente letale. La dose letale è stimata a 1781.76 mg/kg[5]
Riferimenti nella cultura
[modifica | modifica wikitesto]Il fiore è quello che compare nel ciclo di romanzi "La Primula Rossa".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Lysimachia arvensis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 ottobre 2023.
- ^ Scheda IPFI, Acta Plantarum Lysimachia arvensis, su actaplantarum.org. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ Paola Marucci, Centocchio, la stellina dei prati, su Foglie di Alchemilla, 30 gennaio 2015. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ ▷Centocchio in cucina, come riconoscerlo ed utilizzarlo Le mie RICETTE con e senza, su Le mie RICETTE con e senza, 20 marzo 2018. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ Mordigallina, su WikiHerbalist. URL consultato il 10 aprile 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Galetti, Abruzzo in fiore, Edizioni Menabò - Cooperativa Majambiente - 2008
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lysimachia arvensis
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