Carduus schimperi
Carduus schimperi | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Carduoideae |
Tribù | Cardueae |
Sottotribù | Carduinae |
Infratribù | Carduus-Cirsium Group |
Genere | Carduus |
Specie | C. schimperi |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Phylum | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cardueae |
Sottotribù | Carduinae |
Genere | Carduus |
Specie | C. schimperi |
Nomenclatura binomiale | |
Carduus schimperi Sch.Bip., 1846 | |
Sinonimi | |
Bas.: Cnicus chamaecephalus |
Carduus schimperi Sch.Bip., 1846 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteracee, distribuita in Africa orientale.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una specie priva di fusto (acaulescente), alta fino a ± 10 cm. Le radici sono robuste e colorato di grigio.[2]
Le foglie sono tutte basali (ossia appoggiate al suolo) e formano una rosetta basale pelosa e spinosa. Può avere un diametro di 15 – 80 cm. La forma delle foglie varia da stretta a oblunga o largamente ovata con base cuneata. Il contorno varia da pennatofido a pennatosetto (6 - 10 paia di lobi triangolari lobulato-dentati) con lunghezze variabili da 5 a 33 cm (la larghezza varia da 1,5 a 8 cm). Fiorisce con un capolino color porpora. Il lobo terminale ottuso, mentre le spine sono prominenti e colorate di giallo chiaro.
L'infiorescenza è formata da grandi capolini sessili (da 2 a 10 - raramente sono solitari) posizionati al centro della rosetta, portanti un centinaio è più di fiori tubulosi. La struttura del capolino è quella tipica delle Asteraceae, ossia è formato da un involucro a forma da emisferica a ovoide, composto da diverse brattee (o squame) intere, disposte su più serie in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo setoloso sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. L'involucro è lungo 25 – 40 mm. Le brattee sono da 75 a 119 disposte in 6 - 7 serie, hanno delle forme da lanceolate a ovate con apice acuminato-spinescente e sono lunghe 3 – 36 mm. Le setole del ricettacolo sono lunghe 5 – 8 mm.
I fiori sono tutti del tipo tubuloso[3] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi, attinoformi, tetra-ciclici (con quattro verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ossia sia il calice che la corolla sono composti da cinque elementi). Il numero dei fiori varia da 121 a 160.
- /x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[4]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla ha una forma cilindrica (tubolare) terminante con 5 profondi lobi; il colore è malva-chiaro o bianco. Lunghezza della corolla: 20 – 40 mm (di cui 15 – 35 mm di tubo - i lobi sono lunghi 3,5 – 7 mm). I petali sono finemente pubescenti.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, papillosi e pubescenti; le antere sono saldate fra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo; sono inoltre caudate alla base.
- Gineceo: l'ovario è infero e uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico con uno stimma terminale lungamente bifido e glabro. All'apice dello stilo è presente un ciuffo di peli. La superficie stigmatica è localizzata nella parte interna dello stilo.[5]
- Fioritura: da giugno a luglio (ottobre).
I frutti sono degli acheni glabri con forme ampiamente fusiformi, sono compressi e leggermente angolati o nervati. Sono lunghi 5 – 7 mm. Il pappo è composto da numerose setole lunghe 15 – 44 mm, appiattite in modo basale e unite in un anello; sono decidue come unità (a maturità cade l'intero pappo).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è distribuita nelle praterie montane di Etiopia, Sudan, Uganda, Kenya e Tanzania.[6]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza della specie di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti).[8] Il genere Carduus, con 92 specie, due dozzine delle quali appartengono alla flora spontanea italiana, appartiene al gruppo tassonomico informale Carduus-Cirsium Group della sottotribù Carduinae (tribù Cardueae, sottofamiglia Carduoideae).[9][10][11][12]
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[2]
- Carduus schimperi subsp. nanus (R.E.Fr.) C.Jeffrey, 2000 - Distribuzione: Kenya, Uganda, Zaïre
- Carduus schimperi subsp. platyphyllus (R.E.Fr.) C.Jeffrey, 2000 - Distribuzione: Kenya
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 5 febbraio 2021.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 142.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ (EN) Kaj Vollesen, Flora of the Sudan-Uganda border area east of the Nile, Kgl. Danske Videnskabernes Selskab, 1998, ISBN 978-87-7304-297-7.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ Funk & Susanna 2009, pag. 300.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 132.
- ^ Barres et al. 2013.
- ^ Ackerfield et al. 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- Laia Barres et al., Reconstructing the Evolution and Biogeograpnic History of Tribe Cardueae (Compositae), in Botany, vol. 100, n. 5, 2013, pp. 1-16.
- Jennifer Ackerfield, Alfonso Susanna, Vicki Funk, Dean Kelch, Daniel S. Park, Andrew H. Thornhill, Bayram Yildiz , Turan Arabaci, Tuncay Dirmenci, A prickly puzzle: Generic delimitations in the Carduus‐Cirsium group (Compositae: Cardueae: Carduinae), in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 715-738.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Carduus schimperi Royal Botanic Gardens KEW - Database