Istituto italiano per gli studi storici
L'Istituto italiano per gli studi storici fu fondato nel 1946 da Benedetto Croce. La sua sede è a Napoli, nel palazzo Filomarino, a fianco della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce.
Fini statutari
[modifica | modifica wikitesto]Come si legge nello statuto, nacque col proposito di avviare i giovani «all'approfondimento della storia nei suoi rapporti sostanziali con le scienze filosofiche della logica, dell'etica, del diritto, dell'economia e della politica, dell'arte e della religione, le quali sole definiscono e dimostrano quegli umani ideali e fini e valori, dei quali lo storico è chiamato a intendere e narrare la storia».
L'Istituto mette a concorso borse di studio per laureati italiani e stranieri; organizza corsi, seminari e conferenze; cura la pubblicazione di sei collane editoriali. Hanno frequentato l'Istituto circa 1.300 borsisti, la maggior parte dei quali studiosi insigni e maestri, a loro volta, di intere generazioni nelle università italiane e straniere. La biblioteca consta di oltre 120.000 volumi e 400 periodici correnti, di argomento storico, filosofico e letterario[1]. L'Istituto possiede inoltre gli archivi di Carlo Cantoni, Fausto Nicolini e Adolfo Omodeo.
Presidenti, direttori, finanziatori
[modifica | modifica wikitesto]Presidenza e direzione
[modifica | modifica wikitesto]L'istituto fu presieduto in successione da Benedetto Croce (1946-1952), Raffaele Mattioli (1952-1973), Maurizio Mattioli (1973-1986), Giovanni Pugliese Carratelli (1986-1990); Giovanni Spadolini (1991-1994); Sergio Siglienti (1994-2002). Dal 2002 il presidente è Natalino Irti.
Primo direttore dell'Istituto fu Federico Chabod (1947-1960), a cui successe Giovanni Pugliese Carratelli (1960-1986), poi presidente onorario fino alla sua scomparsa. Dal 1986 l'Istituto è diretto da Gennaro Sasso.
Consiglio direttivo
[modifica | modifica wikitesto]Del consiglio direttivo fecero parte, tra gli altri, Riccardo Bacchelli, Paolo Baffi, Enrico Beneduce, Alessandro Casati[2], Tammaro De Marinis, Luigi Einaudi[2], Donato Menichella[2], Luigi Russo[2], Ernesto Pontieri[2], Alda Croce.
Attuali membri sono: Natalino Irti (presidente), Paolo Baratta, Vittorio Conti, Giulio De Caprariis, Roberto Giordano, Maurizio Mattioli, Federico Pepe.
Finanziatori
[modifica | modifica wikitesto]Attuali enti finanziatori sono: Banca d'Italia, Capitalia, Sanpaolo IMI-Banco di Napoli, Compagnia di San Paolo, Istituto Banco di Napoli, Mediobanca, Ministero della cultura, Regione Campania, Ministero dell'università e della ricerca.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alcuni ritrovati dallo stesso Benedetto Croce: v. Gagliano, Stefano [a cura di], Gli scritti inediti di Giorgio Spini e la loro pubblicazione, Quaderni del Circolo Rosselli, 94 n.s., 3, 2006, p. 146 (Firenze: Alinea, 2006), secondo cui Giorgio Spini - in preparazione di un'allocuzione su Eleonora Fonseca Pimentel, "prima passò a Palazzo Filomarino sulle tracce di lei; e fu al tavolo di lavoro appartenuto al Croce che lesse una copia de La fuga in Egitto, oratorio sacro composto dalla letterata napoletana come esegesi al testo di Matteo II, 13–18: ai margini sono ancora le glosse del Sommo cui si deve il rinvenimento di quest'opera".
- ^ a b c d e Profilo storico[collegamento interrotto] dell'Istituto italiano per gli studi storici.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Benedetto Croce, Il concetto moderno della storia: discorso per l'inaugurazione dell'Istituto italiano per gli studi storici, seguito da altri scritti attinenti all'argomento, Bari, G. Laterza & Figli, 1947
- Alessandro Casati, L' istituto italiano per gli studi storici: discorso pronunciato in Napoli il giorno 16 febbraio 1947 inaugurandosi l'istituto, Bari, G. Laterza e figli, 1947
- Giovanni Pugliese Carratelli, L' Istituto italiano per gli studi storici, Annali della Pubblica Istruzione, 29/1 (1983), pp. 99–102
- Elsa Romeo, La scuola di Croce: testimonianze sull'Istituto italiano per gli studi storici, Bologna, Il mulino, 1992
- Benedetto Croce, Dieci conversazioni con gli alunni dell'Istituto italiano per gli studi storici di Napoli, Bologna, Il mulino, 1993
- Gennaro Sasso, Sulla genesi dell'Istituto italiano di studi storici: la ricerca del primo direttore, "Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici", 10 (1987/1988, ma 1993), pp. 328–391
- Marta Herling (a cura di), L'Istituto italiano per gli studi storici nei suoi primi cinquant'anni, 1946-1996, Napoli, nella sede dell'Istituto, 1996
- Marta Herling (a cura di), L'Istituto italiano per gli studi storici dal 1997 al 2012, Napoli, nella sede dell'Istituto, 2012
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, su iiss.it.
- Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, su fondazionebenedettocroce.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 131000010 · ISNI (EN) 0000 0001 1034 0998 · LCCN (EN) n88275278 · GND (DE) 1005707-9 · BNF (FR) cb12148559d (data) · J9U (EN, HE) 987007263387405171 |
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