Riserva naturale Maiella Orientale
Riserva naturale Maiella Orientale | |
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Uno scorcio del versante orientale della Maiella | |
Tipo di area | Riserva naturale regionale guidata Oasi WWF Italia |
Stati | Italia |
Regioni | Abruzzo |
Province | Chieti |
Comuni | Civitella Messer Raimondo Lama dei Peligni |
Superficie a terra | 17 km² |
Superficie a terra | 1 700 ha |
Provvedimenti istitutivi | L.R. 04/06/1991, n. 22[1] L.R. 24/03/1999, n. 17[2] |
Gestore | Comune di Lama dei Peligni[3] WWF Italia[4] |
La riserva naturale Maiella Orientale è stata un'area naturale protetta di 1700 ha, istituita nel 1991 e situata nei comuni di Civitella Messer Raimondo e Lama dei Peligni, in provincia di Chieti[5].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La riserva occupa una superficie di 1700 ha, pari a 17 km², con un dislivello che spazia da un minimo di 650 m s.l.m. a un massimo di oltre 2600 m s.l.m., ricadendo all'interno dei territori dei comuni di Civitella Messer Raimondo e Lama dei Peligni, lungo il versante orientale della Maiella, da cui il nome[6]. Tale sbalzo altimetrico determina la presenza di habitat diversi all'interno dell'area protetta: si va infatti da vallate glaciali soggette a carsismo a distese verdi, site ad altitudini medio-basse, fino agli altipiani e alle rupi rocciose d'alta quota, intervallati da tratti adibiti a pascolo[6]. L'azione carsica delle acque ha portato alla formazione di alcune caverne nelle alture, tra cui la grotta Canosa, la grotta del Bue (o del Bove), la grotta del Cavallone, sita a 1475 m d'altezza lungo la Valle di Taranta, e la grotta dell'Asino[7]. Questa zona della Maiella fu abitata sin dai tempi antichi, come testimoniano i ruderi di un pagus del Neolitico in cui stato rinvenuto il cranio del cosiddetto "Uomo della Maiella", databile al Paleolitico[8]. La zona protetta comprende inoltre nel proprio areale l'area faunistica del camoscio con l'annesso giardino botanico Michele Tenore[9].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La riserva, nata nel 1990 come oasi gestita dal comune di Lama dei Peligni e da WWF Italia per le competenze tecniche, è stata istituita con legge regionale n. 22 del 4 giugno 1991[10] come riserva naturale regionale guidata[1]. Dal 1991 è stata compresa nel territorio del parco nazionale della Maiella e quindi abrogata con legge regionale d'urgenza n. 17 del 24 marzo 1999, in accordo con quanto stabilito dai protocolli d'intesa intercorsi tra la regione Abruzzo e l'ente parco interessato[2].
Flora
[modifica | modifica wikitesto]La flora della riserva comprende diverse varietà di specie arboree, erbacee e floreali, quali asfodelo giallo, carpino nero, cerro, faggio, ilatro, leccio, maggiociondolo, ofride gialla, ofride verde-bruna, orniello, pino nero, quercia, roverella, tasso e tiglio selvatico nelle quote medio-basse, mentre nelle quote alte crescono specie di ginepro nano, ginepro sabina, papavero alpino, pino mugo, stella alpina dell'Appennino e uva ursina[11]. Uno dei faggi secolari presenti, a cui è stato dato il nome di "faggio di Sant'Angelo", è ritenuto essere il più grande della Maiella per dimensioni[3]. Nel 1986 si iniziò a costituire un erbario della riserva che nell'anno seguente aveva già raggiunto gli 800 esemplari essiccati[12].
Fauna
[modifica | modifica wikitesto]La fauna comprende, per i mammiferi, specie di arvicola delle nevi, camoscio appenninico (simbolo della riserva), capriolo, faina, lepre, lupo appenninico, orso bruno marsicano, scoiattolo e tasso, dei quali il camoscio appenninico e il capriolo sono frutto di reintroduzioni avvenute a partire dal 1991 in più di quattro riprese[13]. Tra gli uccelli, rapaci e non, vi sono esemplari di aquila reale, astore, coturnice, crociere, falco pellegrino, fringuello alpino, gracchio alpino, gracchio corallino, lanario, merlo dal collare, picchio muraiolo e sparviero, mentre gli anfibi e i rettili sono rappresentati rispettivamente dalla salamandra pezzata e dalla vipera dell'Orsini, che vivono nei sottoboschi e negli anfratti d'alta quota[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Legge regionale 4 giugno 1991, n. 22, su gazzettaufficiale.it.
- ^ a b Legge regionale 24 marzo 1999, n. 17, su gazzettaufficiale.it.
- ^ a b Pellegrini e Febbo (1998), pp. 129-133.
- ^ Pellegrini e Febbo (1998), pp. 129-133; Wwf.it.
- ^ Pellegrini e Toppeta (1997), pp. 87-104.
- ^ a b Regione.abruzzo.it; Wwf.it.
- ^ AA.VV. (1997), vol. 1, p. 49; Pellegrini e Febbo (1998), pp. 129-133; Regione.abruzzo.it.
- ^ Regione.abruzzo.it.
- ^ TCI (2002), pp. 104-105.
- ^ Dupré et al. (2001), pp. 31-33; Pellegrini e Febbo (1998), pp. 129-133; Wwf.it.
- ^ a b Pellegrini e Febbo (1998), pp. 129-133; Regione.abruzzo.it; Wwf.it.
- ^ Valbonesi (1987), p. 71.
- ^ Dupré et al. (2001), pp. 31-33, 91 e 93-94; Pellegrini e Febbo (1998), pp. 129-133; Regione.abruzzo.it; Santoleri e Cerceo (2007), pp. 102-103; Wwf.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco, collana Collana ai Parchi d'Abruzzo, vol. 1 e 2, Pescara, Multimedia Edizioni, 1997, ISBN non esistente.
- Archivio botanico e biogeografico italiano, voll. 63-65, Forlì, Valbonesi, 1987, ISBN non esistente.
- Eugenio Dupré, Andrea Monaco e Luca Pedrotti (a cura di), Piano d'azione nazionale per il Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) (PDF), in Quaderni di Conservazione della Natura, n. 10, Roma, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio – Istituto nazionale per la fauna selvatica Alessandro Ghigi, 2001, ISSN 1592-2901 .
- Massimo Pellegrini e Dario Febbo (a cura di), Abruzzo: guida ai parchi e riserve naturali, collana Abruzzo, natura forte del Mediterraneo, Pescara, Carsa Edizioni, 1998, ISBN 88-86525-02-8.
- Massimo Pellegrini e Daniele Toppeta (a cura di), Riserva naturale Majella Orientale: piano di assetto naturalistico, Penne, Cogecstre Edizioni, 1997, SBN IT\ICCU\PUV\0991585.
- William Massimiliano Santoleri e Massimo Cerceo, Parco Nazionale della Majella. 30 itinerari scelti nel cuore della Montagna Madre, Roma, Edizioni Mediterranee, 2007, ISBN 978-88-272-1879-2.
- Touring Club Italiano, Guida rapida d'Italia. Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna, Milano, Touring Editore, 2002, ISBN 88-365-2388-9.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Riserva regionale Maiella Orientale – Oasi WWF, su regione.abruzzo.it (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2007).
- Riserva regionale Maiella Orientale, su wwf.it (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 1998).