Traduzione di Luigi Pirandello.

Dall’incipit del libro:

Quando a la boreal nebbia che stese,
lunga stagion, sui miei più caldi amori
sua grigia notte, ai nordici rigori
volsi le spalle, e alfin del mio paese

il chiaro ciel rividi e gli splendori,
nel sorriso d’April, diletto mese;
da la dolcezza che nel cor mi scese
sbocciâr gli affetti, come tanti fiori.

E Roma salutai con la possente
voce del Vate, che oblio più non teme,
teco volgendo l’Elegia ridente.

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titolo:
Elegie romane
titolo per ordinamento:
Elegie romane
autore:
opera di riferimento:
Elegie romane / W. v. Goethe ; tradotte da Luigi Pirandello ; illustrate da Ugo Fleres. - Livorno : Raff. Giusti, 1896. - 92 p : ill. ; 20 cm
licenza:

data pubblicazione:
20 maggio 2011
opera elenco:
E
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
traduzione:
Luigi Pirandello