Luciano Bottaro: di funghi, gioviali ed altre storie

Luciano Bottaro: di funghi, gioviali ed altre storie

A poco più di quattro mesi dalla sua scomparsa un ricordo di Luciano Bottaro attraverso una breve analisi critica della sua carriera e dei suoi personaggi

Una paginetta su Topolino, un editoriale e una foto sul Maestri Disney del gennaio 2007, una pagina con alcuni interventi giunti in redazione su Zio Paperone 207 nel mese successivo e nulla più: questo il modo in cui Disney Italia saluta Luciano Bottaro, il Maestro di Rapallo che ci ha lasciato il 25 Novembre del 2006, così, improvvisamente, a pochi giorni dal suo compleanno.

luciano_bottaro

Una delle sue ultima uscite è datata 27 Maggio 2006 in quel di Reggio Emilia, in occasione della locale mostra mercato fumettistica, dove una delegazione del Papersera gli aveva consegnato un volume esclusivo, Luciano Bottaro – Un “gioviale” omaggio, realizzato con i contributi dei colleghi e di noi appassionati e frequentatori del Papersera. Se ne va così uno dei maggiori maestri, disneyani e non solo, che l’Italia abbia mai avuto, uno dei primi autori ad occuparsi, in Italia, della protezione dei diritti e del lavoro degli artisti del fumetto, uno dei primi autori in Italia ad aver creato intorno a se uno Studio organizzato e quindi una scuola, la famosa Scuola di Rapallo.
Nato nella cittadina ligure di Rapallo il 16 Novembre del 1931, Bottaro ha esordito in Francia, dove vennero pubblicati i suoi primi fumetti. Proprio la Francia è uno dei paesi che più lo ha apprezzato, aprendogli, di fatto, le porte dell’Europa: pensate che in Grecia è Carl Barks a essere accostato a Bottaro e non viceversa, come forse in molti in Italia sarebbero portati a pensare. I suoi personaggi non-disneyani spaziano dal Bucaniere Aroldo, uno dei primi personaggi bottariani, al ranger Baldo1, senza dimenticare Pon Pon, il fungo antropomorfo, e Pepito, il simpatico pirata che con la sua ciurma sfida il governatore di Las Ananas, sua Ventripotenza Hernandez de la Banane. Tutti questi personaggi, insieme alle sue più brillanti invenzioni disneyane, presentano un unico filo rosso tecnico e narrativo che, in questo articolo, cercherò di illustrare al meglio.

Deformazioni… professionali

Dopo l’esordio su Topolino con Paperino e i piatti volanti su testi di Guido Martina, e prima ancora l’esordio disneyano sugli Albi d’Oro con Paperino e le onorificenze, su testi di Alberto Testa2, lo stile di Bottaro passa da un primo tentativo di adattarsi al tratto di Al Taliaferro, come richiesto da Mario Gentilini, il direttore di Topolino di allora, a un tratto più rotondo e gradevole, frutto di un’originalissima sintesi tra le lezioni di Carl Barks e di Floyd Gottfredson, il suo autore preferito. Bottaro si segnala, da ora in poi, come il deformatore ufficiale dei personaggi disneyani, e non solo: i primi tentativi risalgono a Paperino e il calumet della pace e soprattutto a Paperino e il razzo interplanetario, entrambe realizzate con l’ausilio di Carlo Chendi, che più tardi insieme allo stesso Bottaro e a Giorgio Rebuffi avrebbe fondato lo Studio Bierreci.

Da Paperino e il razzo interplanetario
Da Paperino e il razzo interplanetario

Il razzo interplanetario, l’epopea di Pepito, il magico mondo di Pon Pon (già in parte presente tra le lande di Giove, dove atterrano i paperi durante la sfida con Rebo ne Il razzo interplanetario), assieme ad alcune delle migliori storie bottariane come il Dottor Paperus, o personaggi come la sorta di Papero-Confucio, co-protagonista tra le altre dell’avventura onirica Zio Paperone e lo scherzo cinese, o la creazione ex-novo del terribile Zantaf, sono tutti esempi fulgidi di uno stile e un modo di intendere il fumetto e la vita. Bottaro, infatti, sia con testi autonomi, sia in collaborazione con Chendi, ha sempre portato avanti una critica abbastanza evidente contro l’uso allegro della scienza e della tecnologia. Come primo esempio, basta pensare alla fissazione di Rebo3 di conquistare Giove con armi gigantesche e terribili, che poi a tutti gli effetti, dopo gli interventi di Paperino, si rivelano dei giocattoli giganti.
D’altra parte gli stessi Zantaf e Scartoff, e in minor misura anche il Dottor Paperus, rappresentano quel limite oltre il quale uno scienziato non dovrebbe spingersi. Per contro Bottaro promuove uno stile di vita bucolico, come quello di Pon Pon o dei gioviali, che presenta alcuni elementi che poi saranno tipici, per atmosfere, al mondo di Pon Pon stesso; anche il mondo allegro e spensierato di Pepito, alla prova dei fatti, è una contrapposizione al mondo violento rappresentato da sua Ventripotenza e da Scartoff, scienziato legatosi al potere e utilizzato per creare nuove armi o, al meglio, interessanti trastulli per Hernandez de la Banane.
La critica alla guerra, poi, si fa evidente non solo ne Il razzo interplanetario, ma anche nel Dottor Paperus, storia fondata su una guerra e dove alcune scene di battaglia vengono rappresentate con vignettone piene di soldati che si sfidano l’un l’altro: Bottaro, però, è abile a rappresentare non solo la violenza dello scontro, ma riesce a dare all’insieme un’atmosfera comica, quasi prendendo in giro la guerra stessa, così come farà in maniera egregia negli anni seguenti con le sue famose Mattaglie, in cui una singola battuta, che spicca in una vignettona affollata di personaggi in combattimento l’un l’altro, contribuisce a strappare un sorriso, se non addirittura una risata al lettore.

Tutti i personaggi di Luciano Bottaro
Tutti i personaggi di Luciano Bottaro

L’universo di Bottaro, però, non si limita solo ai paperi ed ai personaggi creati da egli stesso, ma si sposta anche in quel di Topolinia. La sua produzione sui personaggi topi è però molto più scarsa e si limita al recupero di Giuseppe Tubi ne Il calumet della pace e ad alcune storie con Topolino protagonista. Il vero mattatore della Topolinia bottariana è invece Pippo, che con Pippo e la fattucchiera inizia una sfida all’ultima battuta con la strega Nocciola, ideata da Barks per il cartone animato Trick or treat. L’idea nasce da Topolino e l’uomo del 2000, di Bill Walsh e Floyd Gottfredson, in cui Pippo non riesce a credere che Eta Beta, proveniente dal futuro, esista veramente, nonostante possa toccarlo e parlargli. A questo punto è abbastanza naturale pensare che la stessa cosa avvenga con Nocciola, che era stata ripresa, per prima dopo Barks, in Paperino e l’aspirapolvere fatato proprio dalla coppia Chendi-Bottaro. Pippo in questa serie di avventure rappresenta l’ingenuità, ma anche la ferma fede nella razionalità, che gli impedisce di credere nella stregoneria. Il duo Chendi-Bottaro (così come alcuni autori successivi) imbastisce avventure divertenti e dinamiche, in cui Pippo riesce sempre ad avere l’ultima parola sulla strega, senza concedere mai un’ammissione dell’esistenza della stregoneria. Almeno fino all’ultima storia con Pippo e Nocciola realizzata da Bottaro: in Pippo e la corona delle streghe, la saga tra i due personaggi si conclude con Pippo che firma una pergamena alla dolce Nocciola, commentando semplicemente:

… In fondo basta poco per fare felice qualcuno… come la simpatica Nocciola, che crede di volare su una scopa!

Dopo questa avventura nessun’altro autore, salvo un paio di avventure sporadiche ha più sfruttato la coppia comica: una forma di giusto rispetto nei confronti di un Maestro che ha contribuito a creare la Scuola Disney italiana. Si segnala unicamente Super Pippo e la missione per due disegnata da Sergio Asteriti su testi della coppia Bosco-Valentini, in cui è presentato un bel sodalizio tra SuperPippo e Nocciola, storia che non ha avuto grande seguito nonostante fosse, in effetti, l’unico modo per proseguire una serie da considerarsi chiusa – unica eccezione è, fino ad ora, Super Pippo e la magica apprendista, di Sergio Badino per i disegni di Gigi Piras.
Bottaro, infine, chiude i conti anche con Zantaf, lasciandolo in un buco nero alla fine di Zio Paperone sul trabiccolo, pubblicata sui Maestri Disney n.33: incentrata su un viaggio onirico di Paperone e Archimede all’interno di un buco nero, questi vengono seguiti dallo scienziato malvagio Zantaf, che alla fine vi resterà intrappolato senza alcuna possibilità di uscita.

Gli eredi di Bottaro

Con Bottaro ci lascia anche Tiberio Colantuoni, suo amico nell’avventura Bierreci e nella redazione di Topolino, che ne sta ancora pubblicando gli ultimi lavori. Spentosi, alcuni anni addietro, anche Guido Scala, uno dei suoi più fedeli collaboratori e amici, le redini della Scuola e dello stile di Rapallo sono oggi tenute da disegnatori come Gino Esposito ed Enzo Marciante, o dalla coppia d’oro Giancarlo Berardi ed Ivo Milazzo, con il secondo che ha anche collaborato, sia con Bottaro sia con Rebuffi, alle pagine di Topolino. In queste avventure, nonostante gli interventi, a volte pesanti, in fase di inchiostrazione di Rebuffi e Bottaro, si nota soprattutto una forte influenza dal Maestro statunitense Paul Murry; Milazzo non sembra aver dimenticato i suoi trascorsi, considerato il duello con tanto di pistola tra un Paperino vestito come nello Sceriffo di Valmitraglia di barksiana memoria e il suo Ken Parker (storia pubblicata su I Love Paperino degli Editori del Grifo).
Tra i giovani autori disneyani bisogna innanzitutto citare Alessando Perina, scelto come disegnatore dell’episodio di Topolino 60 anni insieme, su testi di Luca Boschi, in cui i paperi di Paperopoli rievocavano il loro viaggio in Italia, Paperino e la scoperta dell’Italia, scritta da Guido Martina e affidata alle sapienti mani di Bottaro. Si può, poi, puntare l’attenzione, per stile grafico, sugli allievi di Gatto: lo stile di Bottaro, è innegabile, ha influenzato molti autori disneyani italiani, tra cui sicuramente sia Scarpa e sia Gatto, che tra l’altro, per i testi di Fabio Michelini, ha anche realizzato un’onirica, assurda e per certi versi bottariana saga incentrata sul coniglio Pacuvio4 e sul suo degno compare Pippo. Soprattutto Arcuri e Carlo Limido, oggi, in alcuni passaggi fanno pensare a Bottaro e al suo giocare con i caratteri somatici dei personaggi, deformandoli senza troppo strafare, come il Maestro di Rapallo a inizio carriera. Tra gli stranieri, ho spesso trovato influenze stilistiche di Bottaro nel tratto di Claude Marin: mi piace, quindi, pensare che la Scuola francese nata dal Maestro Marin abbia in se qualcosa di Bottaro.
Così, mentre non si riesce a capire perché la redazione di Topolino non abbia deciso di ristampare sul settimanale, come omaggio, Pippo e il video-esame, apparsa nel 1992 sul Mega 2000 n.427, non ci resta che salutarvi ricordando che la magia non esiste, ma a volte “basta poco per fare felice qualcuno…
E forse la magia risiede proprio in questa frase, e se così è, come credo, Luciano Bottaro potrà essere ricordato come uno dei maghi più bravi ed apprezzati che l’Italia abbia avuto.

Consigli disneyani

Le storie di Bottaro sono state pubblicate nel corso degli anni anche sulle pagine de Il Giornalino, che ha quasi contemporaneamente perso un altro dei suoi storici collaboratori, Gino D’Antonio. Il settimanale delle Edizioni Paoline ha avuto il piacere di pubblicare le avventure di Pon Pon e l’ultima serie di avventure dedicate a Pepito, sia sulle pagine della rivista, sia in speciali di 48 pagine allegati nel periodo estivo.
Se il materiale apparso su Il Giornalino è di più difficile reperibilità, sicuramente le avventure disneyane sono più facilmente recuperabili grazie alle periodiche ristampe. In attesa di un sicuro speciale che si spera verrà realizzato in occasione del primo anniversario della scomparsa, lasciamo qui per i lettori alcune indicazioni di storie bottariane da leggere, con l’indicazione dell’ultima edizione disponibile.

Il Dottor Paperus
(I Classici della Letteratura 10: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++188-AP/)
Paperino e il seguito della storia
(Topolino 2342: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL+2342-1/)
Paperino il Paladino
(I Classici della Letteratura 14: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++247-AP/)
Paperino e il tesoro di Papero Magno
(Topolino Story 24: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++873-AP/)
Paperino e Paperotta
(I Classici della Letteratura 8: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL+2132-1P/)
Paperino e i piatti volanti
(Grandi Classcici Disney 239: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL+++52-A/)
Paperino e le onorificenze
(Paperino 104: coa.inducks.org/story.php/x/I+AO+52322-A/)
Paperino e il razzo interplanetario
(Grandi Classici Disney 238: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++230-BP/)
Paperino e il calumet della pace
(Grandi Classici Disney 227: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++290-AP/)
Zio Paperone e lo scherzo cinese
(Maestri Disney 3 e Best Sellers Mondadori 1364: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++952-C/)
Paperino e l’aspirapolvere fatato
(Maestri Disney 3: coa.inducks.org/story.php/x/I+AO+56013-A/)
Zio Paperone e il telescrocco
(Grandi Classici 234: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++397-A/)
Pippo e la fattucchiera
(Topolino Story 12: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++236-A/)
Pippo e i missili antimaliardi
(Grandi Classici 240: coa.inducks.org/story.php/x/I+TL++262-AP/)

Riferimenti:
Bottaro, sito ufficiale: www.lucianobottaro.it
Luciano Bottaro su wikipedia.it: it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Bottaro
Bottaro su Comiclopedia: lambiek.net/artists/b/bottaro_luciano.htm
Bottaro sulla Duckipedia (in tedesco): www.duckipedia.de/index.php/Luciano_Bottaro


  1. Forse Baldo, l’allegro castoro di pikappiana memoria, è un omaggio indiretto al Maestro di Rapallo? 

  2. In questi primi passi, c’è da notare che Bottaro ha introdotto le gocce di sudore per enfatizzare le espressioni dei personaggi, trucco che verrà poi ripreso soprattutto dal maestro veneziano Luciano Gatto 

  3. Versione caricaturale del tiranno protagonista di Saturno contro la Terra, mitica avventura a fumetti del trio Zavattini-Pedrocchi-Scolari, e nella storia disneyana ormai padrone di un pianeta ridotto dalle guerre a soli tre abitanti, Rebo incluso! 

  4. In attesa di pubblicazione l’ultima puntata della saga, da anni bloccata dalla redazione di Topolino 

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