Green Hell VR – Recensione PC

PC VR

Prima di offrirvi la recensione di Green Hell VR abbiamo aspettato che Incuvo correggesse alcune asperità dell’ottimo survival di Creepy Jar trasposto in realtà virtuale – ora anche per PC. Una cortesia che non riserviamo a tutti, ma questi ragazzi ci sanno davvero fare e meritano uno strappo alla regola.

Sviluppatore / Publisher: Incuvo / Incuvo Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi PEGI: 16+ Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam), Meta Quest 2 Data di Lancio: Già disponibile

In realtà, considerato il lavoro redazionale fatto su Green Hell nel suo complesso, non c’è moltissimo da aggiungere. Sul piano dei contenuti e dell’impostazione da titolo di sopravvivenza alquanto puro potete riferirvi alla recensione del gioco in versione normale, per così dire “flat“; per il riscontro delle caratteristiche VR, invece, fa relativamente fede la prova effettuata sul porting per Quest 2 (inteso come all-in-one, in quel caso).Green Hell VR

Quel “relativamente”, però, significa che sussistono delle differenze nemmeno marginali, ad esempio nelle azioni gestuali, oltre al non trascurabile impatto prestazionale a seconda dell’hardware PC che avete a disposizione. Proprio questi aspetti di gameplay VR e pulizia tecnica hanno determinato qualche inciampo, ad esempio nella precisione delle interazioni – ancora non al 100% in quanto a responsività – ma ad oggi il gioco è stato abbastanza ripulito e aggiornato tecnicamente da potervelo consigliare senza remore.

Nonostante qualche inciampo sulle interazioni e l’ottimizzazione, ad oggi il gioco è stato abbastanza ripulito e aggiornato tecnicamente da potervelo consigliare senza remore

D’altra parte, il confronto tra superiorità visiva dalla parte PC e interattività più puntuale su Quest 2 fa sì che complessivamente le due versioni siano paragonabili per qualità.

GREEN HELL VR, SOPRAVVIVENZA INCONTAMINATA

Tutto il resto è, appunto, quel che avete già letto sulle nostre pagine. Anche in realtà virtuale, Green Hell è un survival game che fa pochi e mirati sconti al giocatore, servito con un buon storymode e un’immancabile nonché divertente modalità sandbox, basata come il resto sulla bontà della simulazione. La longevità si attesta mediamente su 7-8 ore, ma tutto è relativo a quanto saremo accorti e svegli nel procedere: poco, nel mio caso, prestazione giustificata dal caldo della scorsa estate su un giocatore vecchietto come me, per cui sono emersi puntuali i tratti volutamente meno gentili dell’opera di Creepy Jar e Incuvo.

Green Hell VR

Le azioni VR, ad esempio nelle più piccole aree di interazione, risultano meno precise rispetto alla versione Quest, ma la situazione è già molto migliorata.

Magari l’avventura centrale ci facilita in piccoli aspetti, ad esempio nel procurare immediatamente uno strumento per difenderci e tagliare piante, arbusti o liane, subito dopo il tutorial, ma per il resto le fondamentali nozioni di crafting (con inventario a forma di diario interattivo, dettaglio già visto in altri action adventure VR) si accumuleranno contestualmente alle nostre azioni, mentre alcuni appunti andranno letti con attenzione per il raggiungimento di obiettivi meno scontati, anche solo per orientarsi sulla mappa.

Quando arriveremo allo stremo ci assaliranno allucinazioni visive e sonore che trasportano Green Hell sulla soglia dell’horror psicologico

La salute va poi gestita secondo criteri che coinvolgono, oltre al sonno, ben quattro parametri nutritivi (proteine, carboidrati, grassi e idratazione), e quando arriveremo allo stremo ci assaliranno allucinazioni visive e sonore che trasportano con naturalezza Green Hell, specie di notte, sulla soglia dell’horror psicologico. Cattivo, insomma, ma mai senza una ragione.

MA CHE BRAVI ‘STI RAGAZZI

Lo confesso: sono una specie di fan di Creepy Jar. Green Hell è spuntato praticamente dal nulla alcuni anni fa – almeno per noi giocatori, per il piccolo team indipendente si è trattato di un lungo e faticoso lavoro – imponendosi quasi subito come il survival con grafica e regole realistiche più amato in quel di Steam, surclassando anche il gran maestro The Forest.

Green Hell VR

Dai Creepy Jar e Incuvo c’è da aspettarsi grandi cose per il futuro, considerati i risultati tecnico-funzionali di Green Hell in qualsiasi versione.

Anche per questo, specie per grafica ed eccellente sonoro, nel complesso mi ha impressionato in positivo la trasposizione PC VR di un open world così vasto e bello da vedere.

Nel complesso Green Hell VR è un grande survival game anche in PC VR, sicuramente uno dei migliori in assoluto

L’impatto audiovisivo non è lontano dall’originale e certo ha bisogno di un ottimo PC per esprimersi al meglio, ma nel nostro caso (vedi scheda sotto, con la configurazione e la prestazione tecnica in breve) ci ha accarezzato al massimo del dettaglio con un buon framerate. Promosso un po’ su tutto, quindi, anche se avrebbe potuto aspirare al massimo dei voti.

In Breve: Green Hell VR è un gran bel survival game anche nella realtà virtuale per PC, sicuramente uno dei migliori. Le interazioni sono meno precise e responsive rispetto all’ottima versione per Quest 2, ma nel complesso l’impianto visivo bilancia i limiti e offre uno dei migliori e vividi spettacoli di “natura selvaggia” mai visti in VR.  

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, GeForce RTX 3070, SSD
Com’è, Come Gira: Inizialmente era pesantoccio pure in versione PC “flat”, figuriamoci in VR. Anche l’ottimizzazione per la realtà virtuale è andata migliorando, però, per uno spettacolo da natura selvaggia davvero d’impatto. Serve un computer potente e il porting di alcuni effetti è un pochino sottotono, ad esempio la pioggia, ma nel complesso non ci si può davvero lamentare.

 

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Pro

  • Un survival realistico e super-immersivo, anche in VR / Ambientazione densa e viva, grande sonoro / Ovviamente superiore alla versione Quest 2 per grafica...

Contro

  • ...ma le interazioni sono meno riuscite e precise / Serve un PC molto potente per vederlo al meglio in realtà virtuale.
8

Più che buono

Marietto è così dentro alla sci-fi che non riesce a trovare la strada per uscirne. Per lui i videogiochi sono proprio questo, una porta per accedere a un pezzo di fantascienza che si realizza qui e ora, senza aspettare la fine del mondo.

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