Etelburga del Kent
Santa Etelburga del Kent | |
---|---|
Badessa | |
Nascita | Kent, verso il 590 |
Morte | Lyminge, 647 |
Venerata da | Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana |
Ricorrenza | 5 aprile |
Etelburga del Kent, in inglese Æthelburth of Kent (in inglese antico Æthelburga) (Kent, verso il 590 – Lyminge, 647), fu una regina inglese che diede inizio alla conversione dell'Inghilterra al cristianesimo. Divenuta badessa in vedovanza, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana.
Era figlia del re del Kent Etelberto (divenuto poi anch'egli santo) e di santa Berta del Kent[1] e quindi sorella di Eadbaldo del Kent, che successe al padre sul trono del Kent.
Fu la seconda moglie (625) di Edwin di Northumbria, re di Deira e di Bernicia, regni che unificò in quello di Northumbria.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Vita laica
[modifica | modifica wikitesto]Beda il Venerabile scrive che Eadbaldo avrebbe acconsentito al matrimonio della sorella con Edwin, re di Deira, solo a condizione che ad ella ed al suo entourage fosse garantita la libertà di praticare la religione cristiana nella propria dimora.[2] Secondo Beda san Paolino di York l'accompagnò da Edwin come suo cappellano. Edwin stesso si convertì al cristianesimo due anni dopo il loro matrimonio e fece erigere la prima Cattedrale di York, ove venne battezzato nel 627.[3][2]
Etelburga ebbe un ruolo rilevante nella conversione degli abitanti della Northumbria[4][5][6] e Beda riporta lettere e regali che papa Bonifacio V inviò sia ad Edwin che alla sua consorte.[7]. Dopo la morte di Edwin ad Hatfield Chase, nel 633, Etelburga fuggì nel Kent con i figli e con san Paolino.
Vita di religiosa
[modifica | modifica wikitesto]Al ritorno di Etelburga nel Kent, il fratello Eadbald le diede una villa romana in rovina a Lyminge, ove ella fondò un'abbazia.[8][9]. Essa venne considerata la prima abbazia nel Kent e si ritiene che inizialmente si sia trattato di un'abbazia doppia condotta da una badessa, inizialmente appunto Etelburga. Ella morì qui e le sue reliquie vennero riposte nella choesa collegiata di Canterbury ove rimasero fino al tempo dello scioglimento dei monasteri, voluto da Enrico VIII d'Inghilterra.
I probabili resti dell'abbazia esistono ancora e si trovano vicino alla moderna chiesa di Santa Maria e Santa Etelburga. Vi è anche un pozzo sacro che può ancor oggi essere visto nel parco del paese che porta il suo nome.
Riconosciuta come santa, la memoria di Etelburga viene celebrata il 5 aprile.[10]
Figli
[modifica | modifica wikitesto]Edwin ed Etelburga ebbero:
- Enfleda (†704),[2] andata sposa a Oswiu, sovrano di Bernicia, rimasta vedova divenne badessa e santa
- Ethelhun[8],
- Wuscfrea[2]
- Sant'Edwen odi Llanedwen, Anglesey[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Janet L. Nelson, Bertha (b. c.565, d. in or after 601) in: Oxford Dictionary of National Biography,2004 [1] (consultato il 3 settembre 2009)
- ^ a b c d (EN) Rosemary Cramp, Eadwine [St Eadwine, Edwin] (c.586–633) in Oxford Dictionary of National Biography, 2004 [2] (consultato il 3 settembre 2009)
- ^ (EN) M. Lapidge et al., Paulinus in: The Blackwell Encyclopaedia of Anglo-Saxon England, p. 359
- ^ (EN) Beda il Venerabile, Historia ecclesiastica gentis Anglorum (Ecclesiastical History of the English People), libro II, capitolo 9-11
- ^ (EN) P. Holdsworth, Edwin, King of Northumbria in: M. Lapidge et al., The Blackwell Encyclopaedia of Anglo-Saxon England
- ^ (EN) N. J. Higham, The Kingdom of Northumbria AD 350-1100 p. 113-115
- ^ Beda il Venerabile, Historia ecclesiastica gentis Anglorum (Ecclesiastical History of the English People), libro II, cap. 10
- ^ a b (EN) Agnes Dunbar, St. Ethelburga of Lyming (Died AD 647) in: A Dictionary of Saintly Women, 1904 Britannia.com Archiviato il 4 febbraio 2012 in Internet Archive. (Consultato il 3 settembre 2009)
- ^ (EN) William Page, Houses of Benedictine nuns: The abbey of Lyminge, in: A History of the County of Kent, Volume 2, 1926 in linea p. 146
- ^ Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3.p. 198
- ^ (EN) St. Edwen ] (Consultato il 3 settembre 2009)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Beda il Venerabile, (traduzione in inglese di L. C. Jane), Historia ecclesiastica gentis Anglorum (Ecclesiastical History of the English People), 1903 in linea
- (EN) N. J. Higham, The Kingdom of Northumbria AD 350-1100, Stroud (Massachusetts), Sutton, 1993 ISBN 0-86299-730-5
- (EN) M. Lapidge, J. Blair, S. Keynes, D. Scragg, The Blackwell Encyclopaedia of Anglo-Saxon England, Malden (Massachusetts), Blackwell Publishing, 2001 ISBN 978-0-631-22492-1