Fiat 420
Fiat 420 | |
---|---|
Descrizione generale | |
Costruttore | Fiat |
Tipo | Autobus |
Allestimento | Suburbano |
Produzione | dal 1975 al 1979 |
Sostituito da | Fiat 570 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 11,780 m |
Larghezza | 2,500 m |
Altezza | 2,994 m |
Altre caratteristiche | |
Note | Dati relativi alla serie 4051-4070 dell'ATAN |
Il Fiat 420 è un autobus nato in versione suburbana nel 1975.
Il contesto
[modifica | modifica wikitesto]In Italia la maggior parte degli esemplari, allestiti dalla Menarini, sono stati acquistati dalla ATC di Bologna, che ne acquistò 97 esemplari tra il 1975 e il 1979; altri venti furono acquistati dall'ATAN di Napoli nel 1977, e diciannove unità dall'ATINOM di Magenta tra il 1977 e il 1979[1].
La tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Assemblati sul telaio semiportante Menarini Monocar 1241L, montavano un motore Fiat 8200.12 di 9819 cc che erogava una potenza di 194 CV. Gli autobus dell'ATC montavano un cambio ZF tipo 60 SRM, mentre quelli dell'ATAN un cambio semiautomatico ZF 3HM 60.
Le prime unità consegnate all'ATC furono verniciate in bianco e blu (colori già utilizzati dall'APT, azienda predecessore dell'ATC) e con i cartelli indicatori fissi. Successivamente vennero riverniciati in arancione (colore ministeriale) e vennero messi i cartelli indicatori a palette; le unità vendute all'ATAN furono consegnati già in arancione, così come le altre unità bolognesi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Noleggio ACT autobus Fiat 420 Menarini 1241L n.140 del 14.03.2010, su tplitalia.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eduardo Bevere, Gerardo Chiaro, Andrea Cozzolino, Storia dei trasporti urbani di Napoli e delle linee interurbane gestite dalla SATN, dalle Tramvie di Capodimonte e dalle aziende municipalizzate. Volume secondo - il materiale rotabile, Calosci, Cortona (AR), 1999, ISBN 88-7785-153-8.
- Fabio Formentin, Paolo Rossi, Storia dei trasporti urbani di Bologna, Calosci, Cortona, 2004, ISBN 88-7785-204-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda e immagini, su ares-dark.com. URL consultato il 2 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2008).