Giovanni Casu

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Giovanni Casu
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereFolk
Periodo di attività musicaleanni 1950 – ?
Strumentolauneddas

Giovanni Casu (Cabras, 10 giugno 193320 settembre 2024[1]) è stato un musicista italiano. Era il più autorevole suonatore di launeddas della cosiddetta Scuola di Cabras (nel Sinis).

Giovanni Casu (noto in tutta la Sardegna con il soprannome di Paui) iniziò a suonare le launeddas sin da bambino,[2] apprendendo la tecnica esecutiva e costruttiva dal fratello Daniele.[3] Contrariamente a quanto avveniva in altre scuole dell'isola (quali, ad esempio, quelle del Sarrabus e della Trexenta), a Cabras, all'epoca non era consuetudine studiare le launeddas (localmente dette "sous de canna") con un maestro, di conseguenza l'apprendimento avveniva ascoltando e osservando i suonatori più anziani nelle bettole, in campagna, durante le esecuzioni festive, nelle chiese o nelle processioni.[4]

A nove anni, Casu già suonava durante le processioni del paese. Negli anni Cinquanta era già noto in tutta la Sardegna, nel resto dell'Italia e anche all'estero, dove spesso si esibiva con il fratello Daniele.[5] Il Duo era denominato Duo Paui.[6] Negli anni ottanta fondò una Scuola di launeddas, nella quale insegnò a numerosi allievi provenienti da diverse parti della Sardegna e del resto d'Italia.[7]

Sardegna, da Iconologia di Cesare Ripa Perugina

Oltre a essere musicista fu un apprezzato costruttore di launeddas.[8] Giovanni Casu e Luigi Lai (di San Vito) sono i più anziani suonatori di launeddas ancora in attività. Casu è apprezzato per la conservatività esecutiva, rispettosa cioè della tradizione locale.[9]

La Scuola di Cabras

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Nel panorama delle cosiddette Scuole di launeddas, quella di Cabras occupa una posizione speciale,[10] infatti il repertorio e lo stile cabrarese sono stati studiati, sin dagli anni cinquanta, dall'etnomusicologo danese Andreas Fridolin Weis Bentzon,[11] il quale ebbe modo di evidenziare l'arcaicità delle suonate locali.[12] Le launeddas maggiormente utilizzate nella tradizione sono: sa mediana e su puntu 'e organu.[13]

Anticamente veniva impiegato anche su moriscu, ormai caduto in disuso, anche se costruito ancora oggi da Giovanni Casu, ma solo su richiesta dei collezionisti.[14] Le suonate tipiche del repertorio locale sono: su passu ‘e dusu, su passu ‘e trese, su ballu crabarissu, sa processione (detta anche sa pastorella), sa missa,[15] su passu ‘e cantai. Quest'ultimo è usato per l'accompagnamento de su cantadori, ovvero il cantante poeta dialettale.[16]

  1. ^ https://www.cagliaripad.it/626483/sardegna-in-lutto-addio-al-maestro-di-launeddas-giovanni-casu/
  2. ^ Paolo Mercurio, La cultura delle launeddas. Cabras: i suoni del maestro Giovanni Casu, op. cit. in Bibliografia, pp. 78-79.
  3. ^ Daniele Casu (1928-2000) imparò a suonare da autodidatta. Negli anni Cinquanta, quando si era già formato musicalmente, poté migliorare la propria tecnica esecutiva (e costruttiva) con Felicino Pili, noto suonatore di Villaputzu (Scuola del Sarrabus), ma residente a Santa Giusta. Daniele Casu fu uno degli informatori di A.F.W. Bentzon.
  4. ^ Si veda il cap. “Esordio nella comunità di Cabras”, in P. Mercurio, La Cultura delle launeddas…, op. cit. in Bibliografia, pag.88 e seg.
  5. ^ Giovanni Casu, insieme al fratello Daniele, nel 1948 venne scritturato, in qualità di attore-musicista, dal regista neorealista Mario Sequi, per il film Altura.
  6. ^ Paui è soprannome derivato dal padre dei due suonatori, che era originario di Paulilatino, un paese dell'Oristanese.
  7. ^ La Scuola di Launeddas "Paui" venne istituita nel 1980. Un'iniziativa pionieristica, successivamente imitata da diverse associazioni culturali sarde. Nella Scuola Paui, rompendo con gli schemi della tradizione, per la prima volta vennero accettate anche ragazze.
  8. ^ In merito alle peculiarità organologiche e costruttive dello strumento tricalamo si rimanda alla voce launeddas di wikipedia. Riguardo alla tecnica di lavorazione impiegata da Giovanni Casu, si veda il capitolo "La costruzione dei suoni", in Paolo Mercurio, La Cultura delle launeddas…, op. cit. in Bibliografia, pp. 122-150.
  9. ^ Sempre più di frequente diversi suonatori di launeddas tendono a ibridare il repertorio tradizionale, sia per venire incontro alle moderne richieste del mercato musicale sia per esigenze di sperimentazione, indirizzata verso la scoperta di nuove dimensioni sonore dello strumento. Giovanni Casu e i suoi allievi (i più vicini al maestro furono Efisio Meli, Sergio Melis, Daniele Dessì) sono ancorati a un repertorio rispettoso della tradizione, ed è questa una connotazione stilistica che li caratterizza fortemente all'interno del variegato ambito dei suonatori popolari sardi.
  10. ^ Paolo Mercurio, Giovanni Casu: maestro di launeddas e la "Scuola" di Cabras, in "BF magazine", n. 173, ottobre 2014.
  11. ^ Dello stesso autore, rispetto alla cosiddetta Scuola di Cabras, particolarmente significativo è anche il saggio Notes sur la vie musicale d'un village sarde, in Etnografisk tidsskrift, 1960, vol. 2, pp. 14-32, Copenaghen, 1960, IT\ICCU\RMS\2472116. Giovanni Casu è stato uno degli informatori ai quali A.F.W. Bentzon si appoggiò per svolgere le proprie ricerche etnomusicologiche a Cabras, a partire dagli anni cinquanta.
  12. ^ Bentzon, nell'opera citata in Bibliografia sotto riportata, ebbe modo di evidenziare le peculiarità del repertorio e l'arcaicità nelle suonate dedicate al ballo e, in particolare, al passu 'e dusu.
  13. ^ Pariga 'e sous è il termine in uso tra i musicisti per indicare l'unione delle tre canne delle launeddas. In altre aree dell Sardegna è impiegato il termine cuntzertu. Cfr. Paolo Mercurio, La cultura delle launeddas, op. cit., pp.151-153'
  14. ^ In merito a su moriscu, si veda quanto riferito da A.F.W. Bentzon, in Launeddas (versione italiana del testo pubblicato nel 1969), vol. I, Ass. Iscandula, Cagliari, 2002, pp.21-22'
  15. ^ Sa missa è una peculiarità del repertorio di Giovanni Casu, il quale, in ambito religioso, utilizza lo strumento anche per l'accompagnamento de "is goccius", canti agiografici in lingua campidanese. In riferimento a is goccius, suonati da Giovanni Casu, si veda Andreas F. W. Bentzon, Launeddas (versione italiana, 2002), op. cit., vol.2, pg.1249
  16. ^ In riferimento all'uso delle launeddas per l'accompagnamento del cosiddetto canto a poesia, è da riferire che Giovanni Casu si è spesso esibito in concerto con il cantante e poeta Salvatore Manca, noto Gavaurru (1927-2011). Testo di riferimento per questa modalità di canto nel Sinis è AA.VV., Sa Canzoni (a cura di Mena Manca Cossu), Unione Comuni Fenici- Italia Nostra, Solinas, Nuoro, 2007; inoltre, cfr. Paolo Mercurio, La cultura delle launeddas, op. cit., pp. 195-200.
  • Andreas Fridolin Weis Bentzon, The Launeddas. A Sardinian folk music instrument, Acta Ethnomusicologica, Copenaghen, 1969, 2 voll. IT\ICCU\CAG\0007950
  • Giovanni Dore, Gli strumenti della musica popolare sarda, Cagliari, 1973
  • AA.VV., Launeddas (a cura di Giampaolo Lallai), AMD, Cagliari, 1997
  • AA.VV., Sa Canzoni (a cura di Mena Manca Cossu), Unione Comuni Fenici- Italia Nostra, Solinas, Nuoro, 2007
  • Nicola Pinna, Cabras, Il maestro con le launeddas dentro l'anima, in "La Nuova Sardegna", 16 Novembre, 2002
  • Paolo Mercurio, Ricordo di Giovanni Lai suonatore di launeddas, in "Messaggero Sardo", Cagliari, luglio 2008
  • Satoko Ahuha (director), Sardegna Island, "TV Man Union", Tokio, 9 august 2008
  • Paolo Mercurio, Le launeddas, in Immagini della musica sarda, pp. 21–29, Solinas, Nuoro, 2011 (orig. 2009)
  • Paolo Mercurio, Le launeddas patrimonio dell'umanità, in "Messaggero Sardo", Cagliari, settembre, 2010
  • Paolo Mercurio, Musica sarda: la cultura delle launeddas, in "Messaggero Giornale dei Sardi", Cagliari, maggio 2011
  • Martino Corimbi, La potenza delle launeddas, alla scoperta del libro dell'etnomusicologo Paolo Mercurio, in Sonos e Cantos, Oristano, agosto 2011
  • Paolo Mercurio, Is Launeddas clarinetti sardi, in Introduzione alla Musica Sarda, pp. 6-30, Milano, 2014 ISBN 9788868850135
  • Paolo Mercurio, I suoni del maestro Giovanni Casu: De sardorum launeddis, Nuoro, Solinas, 2011, SBN IT\ICCU\CAG\1897105. Nota introduttiva di Sandra Mantovani Leydi.
  • Paolo Mercurio, Launeddas Patrimonio dell'Umanità. Strumento dell'Identità Musicale Sarda, Milano, 2015, pp. 40–49, ISBN 9786050345346

Voci correlate

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