Guerre del Nord

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Il termine Guerre del Nord indica - sebbene questa nomenclatura non trovi concorde l'intera comunità storica[1] - una serie di conflitti combattuti nell'Europa settentrionale e nord-orientale nel XVI e XVII secolo. Se la Grande Guerra del Nord è generalmente considerata il conflitto conclusivo delle guerre del Nord, ci sono diverse opinioni in seno agli accademici circa la guerra da identificarsi come Prima Guerra del Nord[2].

A seconda della guerra che viene ritenuta il primo conflitto delle guerre del Nord, esse comprendono:

Guerra Anni Fazione Fazione Corso della guerra Esito
Guerra russo-svedese (o Prima Guerra del Nord, secondo Arvo Viljandi) 1554-1557 Impero di Svezia Regno Russo Il tentativo svedese di annettere i porti teutonici della Livonia scatena l'intervento della Russia di Ivan il Terribile. La guerra, infruttuosa per entrambi gli schieramenti, si conclude con la Pace di Novgorod.
Guerra di Livonia (o Prima Guerra del Nord secondo Klaus Zernack) 1558-1583 Confederazione della Livonia
Confederazione polacco-lituana
Danimarca (bandiera) Regno di Danimarca e Norvegia
Impero di Svezia
Cosacchi della Zaporizhia
Principato di Transilvania
Regno Russo
non conosciuta (bandiera) Khanato di Qasim
non conosciuta (bandiera) Regno di Livonia
Le truppe russe invasero la Livonia per ottenere l'agognato sbocco sul Mar Baltico, vitale per i commerci con le grandi potenze europee. La guerra si concluse con la sconfitta russa e la vittoria della Svezia, che ottenne con la pace di Plijussa l'Estonia e alcuni territori sul Golfo di Finlandia
Guerra del nord dei sette anni (o Guerra delle tre corone o Prima Guerra del Nord secondo alcuni storici polacchi) 1562-1570 Danimarca (bandiera) Regno di Danimarca e Norvegia
Città libera di Lubecca
Confederazione polacco-lituana
Impero di Svezia La guerra, combattuta prevalentemente nel Mar Baltico grazie a nuove tecnologie navali, fu causata dal monarca danese Cristiano III, allorché incluse nel proprio stemma quello delle Tre Corone, che rappresentava i tre regni nordici dell'Unione di Kalmar (Svezia-Norvegia-Danimarca) e che fino a quel momento era indicato nello stemma svedese. Ciò venne visto, da parte svedese, come una prova che la Danimarca avanzava pretese sulla Svezia e fornì un valido casus belli alla politica espansionistica di Erik XIV di Svezia. La guerra si concluse con il trattato di Stettino: la Svezia dovette rinunciare alle sue pretese su Schonen, Halland, Blekinge e Gotland, al suo controllo sulla Livonia e dovette pagare alla città anseatica tedesca un notevole risarcimento. La composizione della disputa sulle tre corone fu rinviata ad altro negoziato.
Guerra russo-polacca (o Guerra di Ucraina o Prima Guerra del Nord secondo alcuni storici russi) 1654-1667 Regno Russo
Cosacchi ucraini
Confederazione polacco-lituana
Khanato di Crimea
Cosacchi ucraini
Il conflitto fu generato dalla ribellione dei cosacchi ucraini contro la Confederazione Polacco-Lituana. Il leader cosacco, Bohdan Chmel'nyc'kyj, ottenne un importante aiuto da Alessio I di Russia in cambio della sua alleanza allo zar. La guerra si concluse con il trattato di Andrusovo, che concedeva una significativa parte orientale del territorio polacco-lituano alla Russia. Ciò segnò l'inizio del ruolo russo di grande potenza politica e militare nell'Europa dell'est.
Seconda guerra del nord (o Guerra polacco-svedese o Guerra di Successione svedese o Prima guerra del Nord secondo la storiografia anglosassone, tedesca, russa e scandinava) 1655-1660 Svezia (bandiera) Impero svedese
Brandeburgo-Prussia
Transilvania
Granducato di Lituania
Valacchia
Moldavia
Danimarca (bandiera) Regno di Danimarca e Norvegia
Monarchia asburgica
Confederazione polacco-lituana
Regno Russo
Khanato di Crimea
Brandeburgo-Prussia
Repubblica delle Sette Province Unite
Quando la regina di Svezia Cristina I abdicò il 16 giugno 1654, il re di Polonia, Giovanni II Casimiro di Polonia avanzò dei diritti sul trono svedese in quanto pronipote di Gustavo I Vasa. Questo condusse ad un conflitto di successione con l'altro pretendente, Carlo Gustavo (1622–1660), cugino della ex regina, che si alleò con Federico Guglielmo di Brandeburgo. Nel 1655 gli svedesi invasero la Polonia e la Livonia polacca, occupandole. L'intervento di Giovanni II Casimiro, che si fece capo della resistenza polacca, riuscì in un primo momento a cacciare gli svedesi ma successivamente fu vinto a Varsavia e costretto a rinunciare alla sovranità polacca sul ducato di Prussia, assorbito dal Brandeburgo. Il tentativo della Transilvania di invadere la Polonia meridionale fu subito soffocato dagli occupanti svedesi, e nemmeno l'entrata in guerra della Russia riuscì a ribaltare le sorti della guerra. La guerra si concluse con il Trattato di Oliva: Giovanni II Casimiro rinunciò alle sue pretese alla corona svedese; la Polonia cedette alla Svezia la Livonia svedese e la città di Riga e fu costretta a riconoscere l'indipendenza del Ducato di Brandeburgo-Prussia. La Svezia giunse all'apice della sua potenza.
Guerra di Scania 1674-1679 Danimarca (bandiera) Regno di Danimarca e Norvegia
Repubblica delle Sette Province Unite
Marca di Brandeburgo
Sacro Romano Impero
Svezia (bandiera) Impero svedese
Regno di Francia
La guerra, scatenata dal tentativo danese di riconquistare la Skåneland, antica provincia danese attualmente in suolo svedese, ceduta alla Svezia dopo il Trattato di Roskilde, si combatté principalmente sulla terraferma (nella Germania settentrionale e in Scania), ma ebbe anche alcuni episodi di guerra marittima. Il conflitto si concluse con la ratifica di tre trattati nel 1679 (il trattato di Fontainebleau, la Pace di Lund e il trattato di Saint-Germain-en-Laye), che però non modificarono di molto la situazione territoriale nel Nord Europa.
Grande guerra del Nord (o Seconda Guerra del Nord[3] o Terza guerra del Nord) 1700-1721 Svezia (bandiera) Impero svedese
Holstein-Gottorp
Confederazione polacco-lituana
Impero ottomano
Khanato di Crimea
Valacchia
Moldavia
Etmanato cosacco
Regno di Gran Bretagna
Repubblica delle Sette Province Unite
Regno Russo
Etmanato cosacco
Khanato di Kalmyk
Principato Elettorale di Sassonia
Confederazione polacco-lituana
Danimarca (bandiera) Regno di Danimarca e Norvegia
Regno di Prussia
Elettorato di Hannover
Regno di Gran Bretagna
Moldavia
Dopo un iniziale tracollo svedese e successo danese, russo e sassone, Carlo XII riuscì in un primo momento a ribaltare le sorti del conflitto: costrinse i danesi ad uscire dalla guerra, inflisse ai russi una pesante sconfitta nella battaglia di Narva e per sei anni condusse campagne militari in Polonia, dove insediò Stanislao Leszczyński, re fedele al trono di Svezia, e dove primeggiò sulla Sassonia, costretta ad arrendersi. Nel frattempo i russi, riorganizzati dopo la disastrosa battaglia di Narva, inflissero una definitiva sconfitta agli svedesi nella battaglia di Poltava. Trovandosi il re disperso nei territori ottomani dove si era ritirato con il suo esercito e l'Impero svedese debole e mal difeso, Danimarca e Sassonia, a cui si erano aggiunte molte altre nazioni, riaccesero le ostilità e conquistarono la Polonia e la maggior parte dei possedimenti baltici della Svezia. Morto in battaglia Carlo XII, la Svezia non poté far altro che capitolare. Vittoria della coalizione anti-svedese e firma dei trattati di Stoccolma, di Frederiksborg e di Nystad: la Svezia perse la maggioranza dei suoi possedimenti nel Mar Baltico. Fine dell'egemonia svedese nel Nord Europa e inizio di quella russa.
  1. ^ Robert I. Frost, The Northern Wars. War, State and Society in Northeastern Europe 1558-1721 (2000), pp. 12-13
  2. ^ Robert I. Frost, The Northern Wars. War, State and Society in Northeastern Europe 1558-1721 (2000), p. 13
  3. ^ Second Northern War, Encyclopædia Britannica, pagina in inglese.