Hanky Panky (cocktail)
Hanky Panky | |
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Nazione | Inghilterra |
Anno | 1903 |
Ideatore | Ada Coleman |
Locale | Hotel Savoy |
Bicchiere | Coppetta da cocktail |
Base primaria | |
Decorazione | Scorza d'arancia |
Tecnica di miscelazione | Stirring |
Cocktail ufficiale IBA | |
Inclusione | 2020[1] |
Hanky Panky è un cocktail a base di gin e vermut. Dal 2020 fa parte della lista dei cocktail riconosciuti ufficialmente dall'IBA[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Questo cocktail venne inventato nel 1903 da Ada Coleman, prima barlady della storia[2] e una delle più famose del XX secolo[3]. Ada Coleman lavorò dal 1903 al 1926 nello storico Hotel Savoy di Londra, il primo albergo di lusso aperto in Inghilterra[4][5], e fu l'unica donna ad aggiudicarsi il titolo di Head Bartender nella storia dell'hotel[6].
Come riportato nel 1925 dalla rivista The People[6], Ada Coleman inventò questo drink per Charles Hawtrey, famoso attore dell'epoca e frequentatore dell'hotel, il quale al termine di una serata di lavoro le chiese una bevanda energizzante[7].
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]- 4,5 cl di gin
- 4,5 cl di vermut rosso
- 0,75 cl di Fernet Branca
Preparazione
[modifica | modifica wikitesto]Il cocktail si prepara versando gli ingredienti in un mixing glass con alcuni cubetti di ghiaccio. Dopo aver mescolato delicatamente, filtrare con lo strainer in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata. Decorare con una scorza d'arancia[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Hanky Panky, su iba-world.com. URL consultato il 12 ottobre 2020.
- ^ Quando il bartender è donna, su f-b-s.it. URL consultato il 12 ottobre 2020.
- ^ Cocktail in rosa, su comunicaffe.it. URL consultato il 12 ottobre 2020.
- ^ Savoy Hotel a Londra, su londranews.com. URL consultato il 12 ottobre 2020.
- ^ Un libro che svela i segreti dell'Hotel Savoy, su harpersbazaar.com. URL consultato il 12 ottobre 2020.
- ^ a b Non sai mai cosa bere, Hanky Panky, su aperitivovermouth.wordpress.com.
- ^ Ada, the cocktail queen, su italianbarmanstyle.it. URL consultato il 12 ottobre 2020.