Lord George Bentinck
Lord George Bentink | |
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Leader del Partito Conservatore alla Camera dei comuni | |
Durata mandato | 1846 – 1847 |
Predecessore | Sir Robert Peel |
Successore | Marchese di Granby |
Parrlamentare del Regno Unito | |
Durata mandato | 1828 – 1848 |
Predecessore | Lord William Bentinck John Walpole |
Successore | Edward Stanley Visconte Jocelyn |
Collegio | King's Lynn |
Dati generali | |
Partito politico | Conservatore |
Lord William George Frederick Cavendish-Scott-Bentinck, meglio conosciuto come Lord George Bentinck (27 febbraio 1802 – 21 settembre 1848), è stato un politico britannico.
Membro conservatore della Camera dei comuni, combatté ardentemente, ma senza successo, la proposta avanzata da Robert Peel di consentire la libera importazione di grano nel 1845. Lord Bentinck aveva una passione per le corse e aveva una magnifica scuderia.
C'è una sua statua in Cavendish Square, nel quartiere Marylebone di Londra.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Lord George Bentinck era il secondo figlio sopravvissuto di William Bentinck, IV duca di Portland (1768-1854) e nipote del generale Lord William Cavendish-Bentinck.[1] Divenne maggiore nell'esercito britannico,[2] poi entrò nel servizio civile e divenne segretario privato di George Canning e dal 1828 membro della Camera dei Comuni per Lyme Regis, che rappresentò per 20 anni fino alla sua morte.
Rimase quasi inosservato per 15 anni fino a quando, per rancore nei confronti di Arthur Wellesley, I duca di Wellington, e Sir Robert Peel, a cui non poteva perdonare l'ostilità mostrata a suo zio Canning, guidò il cosiddetto Partito Conservatore con Disraeli. Ma ha sostenuto, in contraddizione con gli Alti Tories, l'emancipazione cattolica e il Reform Bill, ha parlato anche per l'emancipazione degli ebrei e per la remunerazione del clero cattolico in Irlanda da parte dello Stato.
Bentinck era un abile oratore, allo stesso tempo un vero sportivo. Nel 1838 il suo cavallo Grey Momus vinse la Guinea 2000. Morì improvvisamente il 21 settembre 1848. Rimase celibe e senza figli. Gli è stato eretto un monumento in Cavendish Square nel 1851. Benjamin Disraeli (1852) ha descritto la sua vita.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
William Bentinck, II duca di Portland | Henry Bentinck, I duca di Portland | ||||||||||||
lady Elizabeth Noel | |||||||||||||
William Henry Cavendish-Bentinck, III duca di Portland | |||||||||||||
lady Margaret Cavendish Harley | Edward Harley, II conte di Oxford e conte Mortimer | ||||||||||||
lady Henrietta Cavendish Holles | |||||||||||||
William Bentinck, IV duca di Portland | |||||||||||||
William Cavendish, IV duca di Devonshire | William Cavendish, III duca di Devonshire | ||||||||||||
Catherine Hoskins | |||||||||||||
lady Dorothy Cavendish | |||||||||||||
Charlotte Elizabeth Boyle, marchesa di Hartington | Richard Boyle, III conte di Burlington | ||||||||||||
lady Dorothy Savile | |||||||||||||
lord George Bentinck | |||||||||||||
David Scott | David Scott | ||||||||||||
Elizabeth Ellis | |||||||||||||
John Scott | |||||||||||||
Lucy Gordon | sir Robert Gordon, III baronetto | ||||||||||||
Elizabeth Dunbar | |||||||||||||
Henrietta Scott | |||||||||||||
Robert Dundas, lord Arniston | Robert Dundas, lord Arniston | ||||||||||||
Elizabeth Watson | |||||||||||||
Margaret Dundas | |||||||||||||
Henrietta Carmichael | sir James Carmichael | ||||||||||||
Margaret Baillie | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biography of Lord George Bentinck, in The Times, The Times Digital Archive, 23 settembre 1848, p. 5.
- ^ (EN) CAVENDISH BENTINCK, Lord William George Frederick (1802–1848), su historyofparliamentonline.org, The History of Parliament Trust. URL consultato il 14 ottobre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lord George Bentinck
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Biografia tratta da The Portland peerage romance by Charles J. Achard, 1907 su nottshistory.org.uk
Controllo di autorità | VIAF (EN) 74727771 · ISNI (EN) 0000 0001 0916 5846 · CERL cnp00568256 · LCCN (EN) n88255853 · GND (DE) 122166329 · J9U (EN, HE) 987007258543905171 |
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