Pinillosiinae
Pinillosiinae H. Rob., 1978 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Coreopsideae).[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della sottotribù deriva da uno dei suoi tre generi (Pinillosia) ed è stato definito per la prima volta dal botanico contemporaneo Harold Ernest Robinson (1932-) nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 41(1): 42. 1978" del 1978.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questa sottotribù hanno un habitus erbaceo prostrato o di piccole rosette con ciclo biologico perenne. Qualche volta formato densi tappeti di tipo cespitoso.[3]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno o opposto. Le lamine delle foglie hanno una consistenza semi-succulenta.
Le infiorescenze sono formate da capolini disposti in posizione ascellare e solitaria. La forma dei capolini è radiata e discoide. Il capolino, come in tutte le Asteraceae, è formato da un involucro composto da squame al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori (quelli periferici del raggio e quelli interni del disco). Gli involucri hanno una forma conica rovesciata oppure emisferica. Le squame possono essere 4 disposte su una sola serie, libere (non connate alla base) a consistenza erbacea e di dimensioni sub-uguali, oppure più di 4 su 3 serie e con dimensioni scalate, fuse alla base, filiformi e erbacee quelle esterne, membranose con forme ovali o lanceolate quelle più interne. Il ricettacolo è piatto o convesso e privo di pagliette a protezione della base dei fiori.
I fiori del raggio sono pochi (da 2 a 10) e sono femminili; possono essere privi di corolla. I fiori del disco sono 2, oppure da 9 a 11, sono ermafroditi e fertili oppure funzionalmente staminali. Le corolle sono tetramere o pentamere con lunghi lobi a forma lanceolata.
Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[4]
I sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Le corolle dei fiori del raggio, se presenti, hanno il colore giallo; quelle del disco sono gialle o bianche.
L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[5] Le antere sono ialine, oppure bianche o nere; la forma è ampiamente quadrata oppure ovale; sono provviste di appendici, a volte ridotte a un ciuffo di tricomi.
Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[5] I bracci dello stilo (gli stigmi) sono provvisti di apici deltati o fusiformi a volte papillosi, a volte con punte rastremate.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma della cipsela è ob-conica, rotonda o a sezione triangolare. La superficie è glabra. Il pappo è formato o da 4 corte barbe ritorte distalmente, oppure da 4 scaglie che crescono dopo l'antesi, oppure talvolta è assente.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Tutti i generi di questa sottotribù sono monospecifici ed endemici dell'isola di Cuba. L'habitat è subtropicale e tipico della foresta pluviale.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[6] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[7]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Coreopsideae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Coreopsideae a sua volta è suddivisa in 3 sottotribù (Pinillosiinae è una di queste).
In passato la sottotribù Pinillosiinae era considerata una delle 35 sottotribù della tribù Heliantheae s.l..[8] Attualmente questo gruppo è inquadrata, assieme a Coreopsidinae e Chrysanthellinae, nella tribù Coreopsideae.
Composizione della sottotribù
[modifica | modifica wikitesto]La sottotribù comprende 3 generi e 3 specie.[3]
Genere | N. specie | Distribuzione |
---|---|---|
Koehneola Urb., 1901 | 1 sp. (K. repens Urb.[9][10]) | Cuba |
Pinillosia Ossa ex DC., 1836 | 1 sp. (P. berteri Urb.[11][12]) | Cuba, Hispaniola |
Tetraperone Urb., 1901 | 1 sp. (T. bellioides Urb.[13][14]) | Cuba |
Nell'elenco seguente sono descritti i caratteri più distintivi e specifici dei tre generi:[3]
- Tetraperone: le piante formano delle piccole rosette basali in seguito di tipo cespitoso; i capolini hanno più di 4 fiori; l'involucro è formato da 6 – 9 squame dimorfe;
- Koehneola: il portamento di queste piante è prostrato e a volte formano dei tappeti nella bassa vegetazione; i capolini sono radiati ed hanno 4 fiori; l'involucro è formato da 4 squame subuguali;
- Pinillosia: il portamento di queste piante è prostrato e a volte formano dei tappeti nella bassa vegetazione; i capolini hanno 4 fiori a forma discoide; l'involucro è formato da 4 squame subuguali; i fiori esterni sono senza corolla;
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 416.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ Robinson HE, A Revision of the Tribal and Subtribal Limits of the Heliantheae (Asteraceae) (PDF), Washington, Smithsonian Institution Press, 1981.
- ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 novembre 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 4 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
- Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 4 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 416-417, Berlin, Heidelberg, 2007.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pinillosiinae
- Wikispecies contiene informazioni su Pinillosiinae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=5e9ee1ff-6315-412f-b91f-ea6f63a71d7a[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database
- Pinillosiinae IPNI Database
- Pinillosiinae The Taxonomicon & Systema Naturae 2000
- (EN) Pinillosiinae, su The Tree of Life Web Project. URL consultato il 4 aprile 2012.