Pinnacolo

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Pinnacoli, cattedrale di San Vito, Praga. Gli innumerevoli pinnacoli sostengono l'altissimo edificio dall'esterno, grazie ai numerosi archi rampanti. Non si tratta di una soluzione di ripiego per garantire la stabilità dell'edificio: la moltitudine di torricelle fa parte del concetto estetico alla base dell'impianto di una cattedrale gotica.

Il pinnacolo è un elemento decorativo dell'architettura gotica, in antichità era anche usato come elemento decorativo dell'altare posto frontalmente alla navata centrale. Spesso era costituito da stoffa ricamata o da legno lavorato.

Si tratta in genere di una guglia posizionata in particolari punti dove gli archi scaricano il peso: contribuisce infatti alla staticità dell'edificio perché, aggiungendo peso, verticalizza la spinta obliqua che proviene dagli archi e dagli archi rampanti rispettivamente ai piloni e ai contrafforti sui quali solitamente è posto.

Dal periodo tardo rinascimentale in poi i pinnacoli tesero a diventare più decorativi che strutturali. Si trovano, infatti, come elementi verticali decorati in strutture non portanti come balaustre o tetti.

Secondo alcuni testi, la parola può essere usata come sinonimo di guglia.[1]

  1. ^ Giulio Carlo Argan, Storia dell'arte italiana, vol. I, Fabbri, Torino, 1993 (glossario in appendice).
  • Giorgio Cricco e Francesco Di Teodoro, Itinerario nell'arte, Zanichelli, Bologna 2003 ISBN 88-08-21740-X
  • W. Müller e G. Vogel, Atlante di architettura, Hoepli, Milano 1992, ISBN 88-203-1977-2
  • Pevsner, Fleming e Honour, Dizionario di architettura, Utet, Torino 1978 ISBN 88-06-51961-1; ristampato come Dizionario dei termini artistici, Utet Tea, 1994

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