Rosario Anastasi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Rosario Anastasi ritratto da Giuseppe Patania

Rosario Anastasi (Acireale, 1806Palermo, 1876) è stato uno scultore italiano[1].

Aci e Galatea, copia in marmo pantografata
Busto di Pietro Paolo Vasta

Nel 1830 si trasferì a Palermo[2], da dove mantenne un vivace contatto epistolare con Mariano Leonardi Gambino che da Acireale gli consigliava di tenere in gran conto le pose delle sculture greche e di leggere Winckelmann, Cicognara e Milizia. Allievo prima di Giovanni Patricolo, sacerdote, pittore di affreschi a tema sacro, poi di Vincenzo Riolo da cui trasse nozioni sul ritratto nudo, quindi di Valerio Villareale scultore di formazione canoviana, nel 1841[3] e nel 1846 partecipò alla Esposizione di Belle Arti di Palermo e la seconda volta vinse la medaglia d'oro di seconda classe[4] con l'opera scultoria Aci e Galatea[5][6][7], in piena rêverie classicheggiante.

Gioacchino Di Marzo scrive di lui nel 1858: “Di vivace ingegno, ha dato […] in marmo ed in stucco statue, busti e bassorilievi, dove mostra che se un corso di sani studi avesse con fermezza seguito, maggior perfezione avrebbe egli potuto attingere[8].

Aci e Galatea, un modello in gesso patinato di non grandi dimensioni, è conservata presso la Pinacoteca Zelantea di Acireale, mentre una copia in marmo pantografata nelle officine artistiche Pierotti & C. di Pietrasanta (Lucca) è ospitata alla Villa Belvedere[9] ambientata su progetto dell’architetto acese Vito Messina nel 1970[10] in composizione con una vasca d’acqua a significare lo sfortunato epilogo e la metamorfosi dei due amanti.

Monumento a Nicola Cirino nella chiesa di San Domenico (Palermo)
Monumento a Luigi Maccagnone nella chiesa di Santa Maria della Pace (Palermo)
Busto in altorilievo di Carlo Cottone nell'atrio di Villa Castelnuovo

Ma anche Palermo, nel pantheon siciliano della Chiesa di San Domenico dove sono pure sepolti i suoi primi maestri possiede dell'A., non lontano dalla stele al Beato Giuliano Majali opera del 1821 di Villareale, il monumento del 1850 alla poetessa Lauretta Li Greci morta a neanche sedici anni, opera che risente di tutto l'insegnamento neoclassico assunto in ambiente palermitano. Nella stessa chiesa realizza nel 1862 il monumento marmoreo con busto del magistrato e poeta Nicola Cirino mentre è del 1864 quello a Luigi Maccagnone nella chiesa dei Cappuccini di Palermo[11]. Sempre a Palermo, firma il ritratto di Carlo Cottone nell'atrio di Villa Castelnuovo.

Realizza altre sculture commemorative in vari centri siciliani: nel 1866 il monumento funerario a Baldassare VII Naselli nella chiesa madre di Aragona (AG)[12][13], nel 1869 quello con il ritratto di Scipione Maccagnone e un bassorilievo nella chiesa madre di Mazara del Vallo[14], e il mezzobusto di Baldassare Romano nella chiesa del Monte a Termini Imerese[15].

Nella pinacoteca di Acireale è conservato un busto del giurista Nicolò Musumeci; quello (che sarebbe stato ispirato da un autoritratto su tela, già in possesso di Lionardo Vigo,ormai perduto) di Pietro Paolo Vasta (1836) dal piacevole vitalismo 'berniniano'; quello di Lionardo Vigo concepito nella tipologia come un'erma romana ma in analogia con tanti ritratti del Foscolo, etc. La stessa pinacoteca conserva un piccolo olio di Giuseppe Patania che ritrae lo scultore giovane e bohémien con due medaglie appuntate al bavero. Altre opere si trovano nella sua città natale: il busto del barone Nicolò Nicolosi (collezione privata di famiglia) e il monumento funerario di Mariano Di Mauro Riggio nel cimitero di Acireale[16].

  1. ^ Brevi note sulla pittura in Acireale, su accademiadeglizelanti.it.
  2. ^ Il Decurionato di Acireale gli accordò nel 1829, su sua richiesta, un assegno annuo di dodici onze «a condizione che si conferisca in un luogo dell'Isola o fuori ove, sotto la direzione di valorosi maestri, potesse attingere il perfezionamento dell'arte plastica».
  3. ^ Con una scultura intitolata Cerere
  4. ^ V. Raciti Romeo, Acireale. Guida storico-monumentale, Acireale, 1927.
  5. ^ Il mito di Aci e Galatea, su acitrezza.it (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2011).
  6. ^ Immagine scultura Aci e Galatea, su grifeo.it.
  7. ^ Arte antica e moderna, su Biblioteca Pinacoteca Zelantea - Acireale. URL consultato il 24 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2012).
  8. ^ in Delle Belle Arti in Sicilia. Dai Normanni sino alla fine del secolo XIV, vol. 1, Salvatore di Marzo Editore, Palermo 1858, p. 60
  9. ^ ACI E GALATEA, su mythologiae.unibo.it, Università di Bologna. URL consultato il 30 marzo 2023.
  10. ^ Il Ventaglio, 23 liberi progetti di architettura, Galatea ed., Acireale, 1986,IT/ICCU/CFI/0052137
  11. ^ Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani, vol. III Scultura, Novecento Editrice, Palermo 1993, p. 7
  12. ^ Monumento a Baldassare VII Naselli, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 14 maggio 2024.
  13. ^ Il cenotafio di Baldassare Naselli Galletti VII. Chiesa Madre, Aragona (AG), su ilcorrieredellastoria.it. URL consultato il 14 maggio 2024.
  14. ^ Eugenio Rizzo, Maria Cristina Sirchia, Scultori Siciliani. XIX e XX secolo, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2009, p. 168
  15. ^ Baldassare Romano (1794 – 1857), su termitaniillustri.wordpress.com. URL consultato il 20 maggio 2024.
  16. ^ Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani, vol. III Scultura, Novecento Editrice, Palermo 1993, p. 6
  • Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani, vol. III Scultura, Novecento Editrice, Palermo 1993, pp. 6-7
  • Eugenio Rizzo, Maria Cristina Sirchia, Scultori Siciliani. XIX e XX secolo, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2009, p. 168

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]