Salame Milano
Salame Milano | |
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Origini | |
Altri nomi | Crespone |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Lombardia |
Zona di produzione | Originariamente bassa milanese e lodigiana, attualmente tutto il territorio lombardo |
Dettagli | |
Categoria | salume |
Settore | Prodotti di carne e derivati |
Il salame Milano, anche chiamato Crespone (dal nome locale del budello utilizzato), è un tipo di salame prodotto originariamente nel milanese a base di carne di maiale, bovino, pepe e spezie varie, dalla caratteristica grana fine.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini del salame Milano risalgono attorno al 1870, quando ne venne inventata la ricetta da Giuseppe Citterio, in una salumeria a Rho, vicino a Milano,[2] che aveva l'intenzione di rendere continuativa la produzione di un cibo, quale il salame, che fino a quel momento era legato a cicli stagionali.[3]
La produzione del salame si è poi con il tempo diffusa su tutto il territorio lombardo.[4]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il salame, solitamente di diametro tra i 6 e gli 11 centimetri, è caratterizzato da una macinazione a grana fine con le parti di grasso e magro distribuite in maniera uniforme grazie all'ausilio di un particolare strumento chiamato "finimondo", sorta di tritacarne che macina le carni in maniera molto fine.
La pasta di salame viene quindi insaccata in un budello naturale e lasciata stagionare dalle 3 alle 9 settimane a seconda del diametro del salame.
Dall'aspetto simile al salame ungherese, il salame Milano presenta un gusto più dolce e delicato e non ha sentore di affumicato.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Salame Milano, su ersaf.lombardia.it (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
- ^ SALAME DI MILANO, LA VERA ORIGINE. NATO PIÙ DI UN SECOLO FA..., su good-mood.it, 17 luglio 2018. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ Gaia Masiero, La vera storia del salame di Milano, su lacucinaitaliana.it, 2 agosto 2018. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ Salumi tipici italiani: Salame di Milano, su agraria.org. URL consultato il 19 giugno 2022.