Paradise Kiss
Paradise Kiss
Serie TV anime
Titolo originale |
Paradise Kiss |
---|---|
Paese | Giappone |
Anno |
2005 |
Genere | sentimentale |
Episodi | 12 |
Doppiatori italiani | |
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Paradise Kiss, serie televisiva anime di 12 episodi del 2005 tratta dall'omonimo manga di Ai Yazawa.
Citazioni tratte dalla serie
[modifica]Oltre il dedalo di stradine posteriori si intravedeva una scala che portava a uno scantinato; questo era avvolto da un profumo simile a quello dei forni cinesi quando si preparano i dolci. Attraverso la porta dipinta di rosa shocking risuonava una musica isterica. (Yukari)
Episodio 1, Atelier
[modifica]- [Yukari correva e si è scontrata con Isabella]
Isabella: Attenta a dove cammini e guarda sempre avanti, bella fanciulla.
Yukari: Sì, certo.
Arashi: Ehi, Isabella non farti scappare quella ragazza: acchiappala, prendila al volo!
Yukari: Sei una sua complice? Sei la dea della morte? [Yukari sviene, Isabella la sostiene] - Yukari: Guardate che sono molto impegnata: non ho tempo per partecipare ai vostri giochi!
Arashi: Ehi, fermati: aspetta un secondo! [...] Dico a te! Non so chi tu sia e non me ne frega niente, ma tieni presente una cosa: per noi confezionare vestiti è tutt'altro che un gioco. Ti senti tanto superiore soltanto perché tenterai l'ammissione all'università?!
Yukari: No, non volevo dire questo.
Arashi: Ma non vedi quanto sei sprezzante, ci stai trattando da cretini.
Miwako: Basta così, per favore!! [A Yukari] Scusaci se ti abbiamo fatto perdere tempo. - Fra tre giorni voglio una risposta. [...] Yukari Hayasaka, ti chiedo ufficialmente di fare da modella per la presentazione dei nostri abiti. (George)
Episodio 2, Illumination
[modifica]- Yukari: Per diventare stilisti professionisti che requisiti servono? Bisogna superare un esame?
George: No, non direi proprio: solo a te poteva venire questa idea.
Yukari: E allora come si fa a diventare stilisti?
George: Direi che bisogna avere un po' di talento, una grande passione, lavorare senza sosta e riuscire a trovare una bella modella. [...] Se uno possiede questi requisiti penso che prima o poi qualche strada gli si debba aprire per forza. - Yukari: Anch'io vorrei tanto avere un sogno o un obbiettivo.
George: Cercare di entrare all'università mi sembra un ottimo obbiettivo, no?
Yukari: Ma l'ho scelto passivamente, per volontà di mia madre.
George: Ah, tua madre è fissata con l'istruzione.
Yukari: Sì, proprio così: non fa altro che dirmi "studia, studia!", mi fa passare la voglia. [...] A volte vorrei tanto gridarle "Questa è la mia vita e ho il diritto di viverla come voglio!"; d'altra parte se qualcuno mi chiedesse "Scusa, e com'è che vorresti vivere la tua vita?" non saprei proprio che cosa rispondere. - Quando vidi l'espressione malinconica di Miwako mi interrogai sulla natura dei rapporti umani: basta forse cambiare scuola o abitazione perché si sciolgano anche i legami più stretti? Inoltre, mi chiedo con che tipo di persone verrò a contatto d'ora in poi in questa città. (Yukari)
- Dal fazzoletto che mi aveva premuto contro la bocca si sprigionò l'aroma intenso della colonia di George, mi dette alla testa mille volte più dello spumante. (Yukari)
Episodio 3, Il Bacio
[modifica]- Il primo bacio della mia vita profumava di colonia e aveva il sapore di un afrodisiaco. [...] [George risponde al telefono] Al telefono con George c'era Arashi, quindi i ragazzi scoprirono immediatamente la nostra relazione. Subito dopo li raggiungemmo a Nippori[1] e cercammo della stoffa per il vestito della sfilata. Mentre osservavo i vari tipi di materiale cominciai a capire il piacere di realizzare abiti. (Yukari)
Episodio 4, George
[modifica]- [Yukari ha appena detto alla madre che è con un'amica mentre invece è a cena con George]
George: Non ti dà fastidio mentirle così?
Yukari: Non piace neanche a me, ma ci sono cose che non si possono dire ai genitori.
George: Aspetta di vedere cosa faremo tra poco, quello sì che è inconfessabile.
Yukari: Chi ti autorizza a dire così, brutto figlio di patata!! - George: Allora? Che facciamo? Opzione uno, il parco; due, il tetto di un edificio; tre, il cimitero. Quale delle tre scegli?
Yukari: Come? Ma di che parli?
George: Del posto della nostra prima volta.
Yukari: Rifiuto tutte le opzioni!!
George: Allora sei vergine, avremo un bel da fare! Scegliamo l'opzione quattro, va bene?
Yukari: E quale sarebbe?
George: Casa mia. - George: Tu sei una che scarica sempre la colpa sugli altri.
Yukari: Non è vero.
George: Quando devi studiare è colpa di tua madre che ti obbliga, se non riesci a concentrarti nello studio è colpa mia che ti distraggo: ma non ce l'hai la volontà, non sai decidere? Guarda se i tuoi ti escludono dall'eredità o se fallisci all'esame di ammissione, io non voglio entrarci niente: non mi assumo alcuna responsabilità.
Yukari: E chi te l'ha chiesto?
George: Sono sicuro che se tra noi due dovesse mai succedere qualcosa poi mi diresti "Ridammi la mia verginità".
Yukari: Non trattarmi da stupida, sto agendo di mia spontanea volontà e sono in grado di prendermi le responsabilità delle mie azioni. - Quando sentii la voce di Miwako mi venne di nuovo voglia di piangere. Non me la sentivo di tornare a casa e lasciai partire l'ultimo treno senza neanche accorgermene. (Yukari)
- George: Secondo me l'amore non è assolutamente una cosa razionale.
Yukari: Perché, uno come te è in grado di provare amore?
George: Si capisce, pensi forse che litigherei con una di cui non mi importi nulla? Non lo farei mai, se una ragazza non mi piace la lascio subito: certamente non mi precipito a scusarmi con lei come ho fatto con te.
Yukari: Perché, ti sei precipitato?
George: Se non l'hai ancora capito allora ci rinuncio, te l'assicuro.
Yukari: Ehm, quindi in sostanza stai cercando di dirmi che sei innamorato di me, vero?
George: Sì, forse. - George: Stavi dicendo? Il mio modo di fare? Finisci pure il discorso. [bacia Yukari]
Yukari Mi fa imbestialire, però mi piace. - Dopo quel bacio inebriante una volta entrata in casa mia madre mi dette uno schiaffo. Mi fece male ma non fu niente di grave, anzi: provai un senso di sollievo, come se la nebbia che avevo davanti agli occhi si fosse finalmente diradata. (Yukari)
Episodio 5, Madre
[modifica]- Oltre il dedalo di stradine posteriori si intravedeva una scala che portava a uno scantinato; questo era avvolto da un profumo simile a quello dei forni cinesi quando si preparano i dolci. Attraverso la porta dipinta di rosa shocking risuonava una musica isterica. Quel posto sembrava un nascondiglio, ma loro lo chiamavano "l'atelier". (Yukari)
- Isabella: A proposito, oggi [Yukari] è in ritardo.
Miwako: Caroline[2] ha detto che avrebbe raccontato tutto a sua madre.
Arashi: Tutto? Ah, allora mi sa tanto che sua madre si è arrabbiata e l'ha legata per non farla più uscire di casa.
George: Be', se è andata davvero così mi spiegate perché non me l'avete detto prima?
Isabella: Bellissimo. Vuoi andare a salvarla, eh?
George: No, è solo che adoro il bondage. - A quanto pare non c'è nessuno che ti dica di tornare a casa: in effetti ti sei trovata proprio dei pessimi amici. (George a Yukari)
- Yukari: Una come me non può certo competere con una modella professionista.
George: "Una come me", hai detto? Con questa mentalità non arriverai da nessuna parte, stanne certa. A questo punto perché non rifiuti da subito?
Yukari: Be', la cosa mi sembrava divertente e mi è venuta voglia di fare un tentativo; e poi ormai intendo mantenere l'impegno che ho preso.
George: E allora piantala di fare tanto la modesta.
Yukari: Ah, ma cosa dici?
George: Ti pare che una come Mikako si metterebbe a scegliere una modella così, a caso?
Miwako: Non preoccuparti Caroline, mia sorella non sbaglia mai quando sceglie qualcuno.
Isabella: È vero, ha ragione. Dovresti avere un po' più di fiducia nelle tue possibilità, Carrie:[2] con tutta quella bellezza che ti ritrovi...
George: Altro che fiducia, dovresti esserne fiera: se ti abbiamo scelto noi significa che non hai proprio niente da invidiare alle altre modelle, non ti pare?
Episodio 6, New World
[modifica]- La prima volta che sostenni un esame di ammissione avevo cinque anni. Quell'esame mi avrebbe permesso di accedere a una scuola elementare collegata a un celebre istituto universitario, e quando fui bocciata provai un senso di tristezza nel vedere la delusione di mia madre. (Yukari)
- Una volta entrata nella scuola pubblica giurai a me stessa che avrei riscattato il mio onore e riuscii così ad accedere a una delle più prestigiose scuole medie di Tokyo. In quel periodo fu deciso il trasferimento in provincia di mio padre, però la mamma rimase a Tokyo per via della mia ammissione a quella scuola; ma non potevo ottenere buoni voti in una scuola in cui ero entrata per il rotto della cuffia, perciò, per quanto mi sforzassi, rimasi sempre al di sotto della media. Mia madre fu molto delusa di avere una figlia del genere. La primavera in cui passai alle superiori mio fratello Suguru superò senza problemi l'esame di ammissione alla stessa scuola elementare da cui io ero stata respinta; il mio fratellino così sveglio e intelligente riuscì a soddisfare le aspettative della mamma, facendo calare bruscamente la stima di cui io godevo. (Yukari)
- Mikako: Vuoi che faccia accendere l'aria condizionata?
Yukari: No, non importa, grazie.
Mikako: Che strano, chissà perché le modelle e le attrici non sudano mai.
Yukari: Già, è proprio un mistero. - Una volta arrivata all'atelier mi aspetta uno stufato caldo: mai nessun cibo mi è sembrato così buono, perché lo mangeremo tutti insieme. (Yukari)
- Nei diciotto anni precedenti il mio incontro con George ero una povera innocente che non aveva mai neanche dato un bacio a un ragazzo. Certo, sapevo che uomini e donne fanno l'amore, ma la mia conoscenza in materia era alquanto vaga e mi chiedevo cosa li spingesse a fare una cosa come il sesso. Credevo che io mi sarei sentita in imbarazzo, ma ora il mio corpo risponde alle dita e alle labbra di George come se avesse una volontà propria: è quello che si chiama istinto. (Yukari)
- All'alba di quel giorno feci i bagagli e decisi di trasferirmi nell'appartamento di George; è probabile che la mia vita ne venga travolta, ma se riuscirò a resistere al suo fianco forse potrò raggiungere il più splendido dei paradisi. (Yukari)
Episodio 7, Farfalla
[modifica]- George: Guarda che non c'è mica bisogno che trovi un lavoro: se vuoi dei soldi chiedi a mio padre e te ne darà a palate, basta che gli tieni compagnia per una notte.
Yukari: Grazie, ma non ho voglia di diventare l'amante numero due di tuo padre.
George: L'amante numero due? Sarà, ma io direi piuttosto la numero duecento... - Non mi lascerò travolgere, mai e poi mai: per quanto possa essere difficile non fuggirò, afferrerò il futuro con queste mie stesse mani. (Yukari)
- Yukari: Non mi sarei mai aspettata che le cose procedessero a un ritmo così spedito.
Mikako: Ah sì? Be', se le cose procedono così in fretta può voler dire soltanto una cosa: che questo lavoro fa per te. - Guardando la direttrice, molto più bella di me ma forse un tantino sgarbata, per un istante mi sembrò di avvertire la durezza del mondo in cui mi stavo gettando a capofitto. (Yukari)
Episodio 8, Tokumori
[modifica]- Nessuno è convinto al cento per cento delle proprie scelte, per questo nella vita si chiede sempre il parere a diverse persone e ci si ritrova pieni di dubbi e di ansie. (Hiroyuki)
- Yukari: Ti ringrazio, sul serio, ma ti dico che sto bene: non preoccuparti per me.
Hiroyuki: E invece mi preoccupo, se non ti dispiace: siamo amici, no? - La condizione posta da mia madre era di una semplicità disarmante: mi sarei dovuta diplomare. Ero pronta a fare qualunque cosa pur di poter diventare una modella: persino passare l'esame di ammissione all'università, anche se ciò avesse significato non vedere più George. (Yukari)
Episodio 9, Designer
[modifica]- Quella notte studiai in vista delle ultime due prove d'esame e mi infilai sotto le coperte solo alle prime luci dell'alba. Erano passati appena sei giorni da quando me ne ero andata di casa ma percepivo la mia stanza come qualcosa di lontano, come se fossi stata via per mesi. Nonostante avessi dormito solo tre notti nell'appartamento di George ormai mi ero abituata a dormire sul fianco sinistro. Quando era disteso George non mi rivolgeva mai la schiena: questo mi rendeva estremamente felice. (Yukari)
- Yukari: Sai, io forse inizierò davvero a lavorare come modella: ora questo è il mio nuovo sogno.
Hiroyuki: Hai trovato un'agenzia? Che bello! Allora a questo punto a che ti serve fare tutta questa fatica per diplomarti?
Yukari: La pensi così anche tu, Tokumori? Però sai, nel preciso istante in cui mia madre mi ha detto di fare come volevo io mi è quasi venuta voglia di continuare a studiare all'università. Non è strano?
Tokumori [ride]: Be', credo di capire che vuoi dire: un conto è studiare perché si è costretti e un altro è farlo di propria volontà. C'è una bella differenza, non lo credi anche tu? - Il lavoro di modella è uno di quei mestieri che si basano anche sulla fortuna, non è detto che basti impegnarsi nella vita per avere successo. (Hiroyuki)
Episodio 10, La rosa
[modifica]- Detesto il bianco, Isabella: dissimula sobrietà e si impregna di qualunque altro colore. Lo trovo il più seducente dei colori, non riesco a resistere senza farlo mio. (George)
- George: Isabella, hai mai visto delle rose fresche di colore blu?
Isabella: Certo che no: le rose blu sono fiori leggendari che nemmeno i più grandi esperti sono riusciti a riprodurre.
George: Hai ragione, per questo il termine blue rose sta anche a indicare qualcosa di impossibile. - Io non intendo certo diventare uno scienziato: mi si addice di più il ruolo dell'impostore che regala un sogno lungo un attimo, nel mondo dell'arte non vi è nulla di impossibile. (George)
- Uno stilista non è un impostore che vende sogni alla gente, [...] è qualcuno che realizza abiti che possano essere indossati tutti i giorni. (Arashi)
- La prima passerella della mia vita si rivelò molto più larga, più lunga e più difficile da percorrere di quanto immaginassi: non avevo idea che camminare potesse essere così difficile, proprio come vivere. (Yukari)
- Sai Carrie, da quando ho cominciato a prendere coscienza delle cose non mi sono più sentita a mio agio con la mia identità di uomo; per me era dura essere costretta a vivere come un ragazzo. Nella primavera del terzo anno delle elementari confidai le mie pene a George che era mio compagno di classe; lui mi ascoltò con attenzione come nessuno aveva fatto prima di allora. Fui così felice che scoppiai a piangere, era la prima volta che qualcuno mi stava a sentire. (Isabella)
Episodio 11, Lo stage
[modifica]- Mentre aspettavo che arrivasse il mio turno dietro le quinte George mi tenne stretta la mano per tutto il tempo. Man mano che il momento si avvicinava le sue dita stringevano con più forza le mie; in quel momento ebbi come l'impressione di essere io a stringere la sua mano. Dopo aver conosciuto George ho provato il desiderio di diventare forte non per gli altri ma per me stessa, ma ora non è così: ora voglio diventare più forte per il bene di George e dei miei amici. (Yukari)
- Kaori: Ti è andata bene a trovare una ragazza così bella.
George: È davvero perfetta nei lineamenti del corpo e del viso, dalla linea delle clavicole fino al dorso dei piedi: è talmente perfetta che a volte mi viene da sospettare che sia nata con quel carattere e quell'aspetto apposta per farmi dannare.
Kaori: Non ti sembra un pizzico presuntuoso pensare che qualcuno possa essere nato per te?
George: Sarà, ma non c'è niente di male a pensare che in tutto il mondo ci sia almeno una persona nata apposta per te. - Quel giorno lasciai in bella vista sul tavolo del salotto la foto ricordo che mi era stata scattata dopo la premiazione. Il giorno seguente, quando tornai da scuola, trovai la foto in una bella cornice appesa alla parete. Appena riceverò il mio primo compenso come modella voglio proprio comprare qualcosa alla mamma: sì, un gioiello tutto luccicante che le rallegri il cuore. (Yukari)
Episodio 12, Futuro
[modifica]- Sembra che mia madre abbia iniziato a vantarsi di me con le persone che vengono a casa nostra. Non è che la cosa non mi faccia piacere, ma confesso che vorrei andare a nascondermi per la vergogna. (Yukari)
- George: Ragazzi, ecco qui i nuovi bozzetti.
Arashi: Eh? Ma chi vuoi che la indossi quella roba? [...] Dì un po', proprio non ci riesci a pensare a qualcosa di più casual, di più vendibile? Ma guarda questo, principino dei miei stivali!
George: Che ci vuoi fare, il Natale mi mette tanta allegria in testa.
Arashi: Diciamo piuttosto che nella tua testa è carnevale tutto l'anno. - Se gli togli la sua passione per i vestiti e la sua fedele macchina da cucire resta solo un povero principino senza mutande. (Kaori, su George)
- George: La prossima volta che torni in Giappone vedi di avvertire, così vengo a prenderti.
Kaori: Perché, ti piaccio così tanto?
George: Sì, mi piaci.
Kaori: Guarda che se continui a dire queste cose pur avendo la ragazza non avrai mai una relazione duratura... e hai anche il ragazzo:[3] a forza di comportarti così un giorno finirai dritto all'inferno.
George: Non importa, in quel posto ci sarà pure un ago per cucire. - Il sedile del passeggero così duro, l'odore soffocante della tua acqua di colonia, il tepore del tuo corpo, le tue dita fredde, il tuo sguardo intenso, la tua dolce voce profonda che chiama il mio nome: lasciami almeno una di queste cose, una qualunque, George... (Yukari)
[Yukari riflette]
Il mese prossimo mi sposerò.
[I pensieri di Yukari vengono interrotti da un dialogo tra lei e la madre Tomoko]
Tomoko: Yukari, è arrivato il tuo fidanzato. Scusa, ma quel vestito non l'ha fatto il tuo ex? Sicura che sia il caso?
Yukari: E piantala con questa storia! In fondo questo è il vestito che mi sta meglio di tutti.
Tomoko: Ok, Ok...
[Yukari riprende a narrare i suoi pensieri]
In viaggio di nozze andremo in America, approfittiamo di due inviti che ci hanno regalato per un musical che sta spopolando a Broadway. I costumi li ha disegnati George Koizumi; sembra che si tratti di una commedia, ma io sono sicura che piangerò.
Note
[modifica]- ↑ Una stazione ferroviaria ad Arakawa, uno dei quartieri speciali di Tokyo. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
- ↑ a b Miwako chiama Yukari "Caroline", e Isabella usa spesso l'abbreviazione "Carrie" per riferirsi a lei.
- ↑ Kaori si riferisce a Isabella, fortemente legata a George.
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