O vaghe montanine pasturelle (Lucas)
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
D’onde venite sì leggiadre e belle?
Qual è il paese dove nate sète,
Che sì bel frutto più che gli altri adduce?
5Creature d’amor vo’ mi parete,
Tanto la vostra vista adorna luce!
Nè oro nè argento in voi riluce,
E mal vestite parete angiolelle. —
‘ Noi stiamo in alpe presso ad un boschetto:
10Povera capannetta è ’l nostro sito;
Col padre e con la madre in picciol letto
Torniam la sera dal prato fiorito,
Dove natura ci ha sempre nodrito,
Guardando il dì le nostre pecorelle.’
15‘ Assai si de’ doler vostra bellezza,
Quando tra monti e valli la mostrate;
Chè non è terra di sì grande altezza
Dove non foste degne et onorate.
Deh, ditemi se voi vi contentate
20Di star ne’ boschi così poverelle? ’
‘ Più si contenta ciascuna di noi
Andar dietro alle mandre alla pastura
Che non farebbe qual fosse di voi
D’andar a festa dentro a vostre mura.
25Ricchezza non cerchiam ne più ventura
Che balli, canti e fiori e ghirlandelle.’
Ballata, s’i’ fosse come già fui,
Diventerei pastore e montanino;
E, prima ch’io lo dicesse altrui,
30Sarei al loco di costor vicino;
Et or direi ‘ Biondella ’ et or ‘ Martino, ’
Seguendo sempre dove andasson’elle.