Paesaggio (1938)
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Paesaggio [1938]
Molte volte al mattino, sul gelo dell’acqua
una barca risale, di chiare sottane.
È ancor nuda la magra collina distesa
nella nebbia del sole e s’avvolge di verde
pubertà, come un velo. La barca inesperta
ha talvolta sussulti che schiumano bianco.
Le ragazze incrocicchiano le braccia allo sforzo
e si parlano a scatti. «Vedrai come il sole
annerisce». Hanno nude le schiene nell’aria.
La collina di ruggine sorride nel cielo.
Le ragazze la fissano a scatti. La terra
ha il colore che avranno al gran cielo d’agosto
spalle e fianchi nascosti nelle chiare sottane.
Nuvolette fiorite punteggiano i colli
sullo specchio dell’acqua. Le ragazze piegate
dànno un rapido sguardo ai capelli scomposti,
dentro l’acqua. Qualcuna sorride da sola
al suo volto. Qualcuna si terge di scatto
il sudore pungente che sa di rugiada.
A un sussulto piú forte, abbandonano i remi
e la barca gorgoglia. «Vedrai come il sole
annerisce». Ricadono le chiare sottane
dalle gambe. Qualcuna non distoglie piú gli occhi
dalla bella collina dove il sole vapora
la rugiada e tra poco empirà tutto il cielo.