Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
8 | Prefazione |
Saetta, del Tancredi, del Delfino, del Messaggero, del Fulminante, fino ai suoi sommozzatori ed ai suoi pescatori. Aveva il Re una gran fede nella loro fede, e scherzava con essi familiarmente; e chi ha letto La fine d’un Regno del de Cesare, e le altre storie del Nisco, del Farneraro, del de Sivo, del Bernardini, sa di quali favori godessero i luciani Raffaele e Vincenzo Criscuolo, padre e figlio, e come fosse specialmente popolare il primo, don Rafele ’a lancia, e con quanta brusca dimestichezza trattasse talvolta i rampolli reali.
Nella sua opera Raffaele de Cesare dice che i luciani non accompagnarono il Re in quell’ultimo viaggio; Luigi l’ostricaro affermava che solo quattro, e dei più fidi, segretamente lo seguirono dal primo giorno, e che egli era fra costoro. Ed aggiungeva - come raccolgo dal mio taccuino di appunti, - che, mentre il Re, con la famiglia e gli aiutanti di campo, par-