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Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu/189

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LORENZO DE’ MEDICI

127 x
O
SONNO placidissimo, omai vieni

All’affannato cor che ti desia;
               Serra il perenne fonte a’ pianti mia,
               4O dolce obblivïon che tanto peni.
          Vieni, unica quiete, quale affreni
               Solo il corso al desire; e ’n compagnia
               Mena la donna mia benigna e pia
               8Con gli occhi di pietà dolci e sereni,
          Mostrami il lieto riso ove già ferno
               Le Grazie la lor sede; e ’l desio queti
               11Un pio sembiante, una parola accorta.
          Se così me la mostri, o sia eterno
               II nostro sonno, o questi sonni lieti,
               14Lasso, non passin per l’eburnea porta.


Canzoni a Ballo

128 i
C
HI non è innamorato

Esca da questo ballo;
               Chè saria fallo a stare in sì bel lato.
          Se alcuno è qui che non conosca amore,
               5Parta di questo loco;
               Perch’esser non potria mai gentil core
               Chi non sente quel foco.
               Se alcun ne sente poco,
               Sì le sue fiamme accenda
               10Che ognun lo intenda; e non sarà scacciato,
          Amore in mezzo a questo ballo stia,
               E chi gli è servo, intorno.
               E se alcuno ha sospetto o gelosia,
               Non faccia qui soggiorno;


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