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LORENZO DE’ MEDICI
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All’affannato cor che ti desia;
Serra il perenne fonte a’ pianti mia,
4O dolce obblivïon che tanto peni.
Vieni, unica quiete, quale affreni
Solo il corso al desire; e ’n compagnia
Mena la donna mia benigna e pia
8Con gli occhi di pietà dolci e sereni,
Mostrami il lieto riso ove già ferno
Le Grazie la lor sede; e ’l desio queti
11Un pio sembiante, una parola accorta.
Se così me la mostri, o sia eterno
II nostro sonno, o questi sonni lieti,
14Lasso, non passin per l’eburnea porta.
Canzoni a Ballo
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Esca da questo ballo;
Chè saria fallo a stare in sì bel lato.
Se alcuno è qui che non conosca amore,
5Parta di questo loco;
Perch’esser non potria mai gentil core
Chi non sente quel foco.
Se alcun ne sente poco,
Sì le sue fiamme accenda
10Che ognun lo intenda; e non sarà scacciato,
Amore in mezzo a questo ballo stia,
E chi gli è servo, intorno.
E se alcuno ha sospetto o gelosia,
Non faccia qui soggiorno;
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