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FRANCESCO REDI
Perchè a me,
Perchè a me,
65Perchè a me faccia il buon pro,
II buon pro,
Arïannuccia leggiadribelluccia,
Cantami un po’,
Cantami un po’,
70Cantami un poco, e ricantami iu
Sulla vïo’,
Sulla vïola la cuccurucù,
La cuccurucù,
Sulla vïola la cuccurucù.
75Or qual nera con fremiti orribili
Scatenossi tempesta fierissima,
Che de’ tuoni fra gli orridi sibili
Sbuffa nembi di grandine asprissima?
Su, nocchiero, ardito e fiero,
80Su, nocchiero, adopra ogni arte
Per fuggire il reo periglio;
Ma già vinto ogni consiglio,
Veggio rotti e remi e sarte,
E s’infurian tuttavia
85Venti e mare in traversia.
Gitta speme omai per poppa,
E rintoppa, o marangone,
L’orcipoggia e l’artimone;
Chè la nave se ne va
90Colà dove è il finimondo,
E forse anco un po’ più in là.
Io non so quel ch’io mi dica,
E nell’acque io non son pratico;
Parmi ben che il ciel predica
95Un evento più rematico;
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