Carlo I

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« Perché io so' io, e voi non siete un cazzo. »
(Carlo I al parlamento riunito in seduta plenaria per decidere della sua esecuzione.)

Carlo I d'Inghilterra, anche noto come Carlo I Stuart o Passa la testa che ci facciamo due tiri (stalla di Dunfermline, 19 novembre 1600 – ascia del boia, Londra, 30 gennaio 1649), fu re d'Inghilterra, Scozia, Irlanda e, visto che gli inglesi avevano vinto la guerra dei cent'anni, pure di Francia.

Carlo I, quella volta che accompagnò Alice nella tana del bianconiglio.

Detentore di numerosi record (primo re a scatenare una guerra civile, assoluto campione nella categoria di re inglesi decapitati) Carlo si laureò con lode a Oxford nella facoltà: "Capire che se il parlamento si ribella forse sarebbe una buona idea sentire cosa ha da dire", peccato che la sua festa di laurea fu anche il suo funerale.

Gioventù

Cromwell e Carlo nella foto dell'annuario scolastico.

Dopo aver trascorso i primi anni in una ricca e costosa scuola privata per giovani gentiluomini (la Francia), Carlo tornò alla corte del padre a Londra. Nel 1616, a soli sedici anni, aveva già così tanti titoli nobiliari che per elencarli tutti ci voleva una buona mezz'ora, leggendo solo quelli che cominciavano per "Duca di".
Rimasto unico erede alla morte del fratello, un giovanotto robusto e in salute rimasto stroncato da un attacco di febbre tifoidea che gli aveva lasciato due fori di proiettile nel petto, Carlo divenne l'erede al trono della dinastia Stuart. E quindi, quando il padre Giacomo morì, fu incoronato re. La sua prima azione da sovrano fu di sposare una cattolica di nove anni più giovane, Enrichetta Maria di Francia, sorella di Luigi XIII di Francia, farsi costruire un vulcano in giardino e spassarsela con rumorosi party ogni notte. Forse, essendo re di una nazione puritana dedita alla penitenza e al timore divino, avrebbe dovuto andarci più piano.

Primi anni di regno

Il duca di Buckingham al concorso di Miss parrucca bagnata 1625.

La principale occupazione di Carlo durante i suoi primi anni di regno fu cercare di dare all'Inghilterra una posizione di rilievo nell'entroterra europeo. Per questo, quando Federico V Wittelsbach (marito della sorella della suocera del cugino di Elisabetta Stuart che credo fosse la madre di Carlo) perse il ducato di Boemia e la Contea del Palatinato, Carlo decise di dichiarare guerra alla Spagna, per poter fare pressione sull'Imperatore d'Austria che era il cognato del fratello del re di Spagna. Carlo annunciò al Parlamento che l'Inghilterra avrebbe esportato la democrazia nel Palatinato entrando in guerra.

Questa dichiarazione fece naturalmente scattare una serie di dichiarazioni di guerra, per via delle alleanze incrociate, molto in voga all'epoca.

  • L'Austria dichiarò guerra all'Inghilterra.
  • Il ducato di Hannover, il cui duca era un prozio per parte di madre di Carlo, dichiarò guerra all'Austria.
  • A questo punto il duca di Brandeburgo, che era il suocero del giardiniere degli Asburgo (quelli di Spagna) dichiarò guerra al duca di Hannover.
  • In risposta a questi movimenti il conte di Sassonia, che era il fratello del cugino di un amico intimo dello zar di Russia, dichiarò guerra a mezza Europa.
  • La Francia, stordita da tutto ciò, decise saggiamente che, per una volta, ne sarebbe rimasta fuori.

Il comando delle operazioni fu affidato da Carlo al duca di Buckingham, un tizio che aveva un palazzo a Londra e sembrava per questo il più adatto all'incarico. Carlo inoltre decise, per finanziare la guerra, di imporre una tassa straordinaria da pagare ogni volta che si starnutiva. Mentre gli spagnoli ramazzavano Buckingham e il suo esercito, in Inghilterra la popolazione cominciava ad accendere torce e affilare forconi.

La religione

Grande avversario del Calvinismo e stimatore dei sacramenti, si mormorava fosse addirittura cattolico, Carlo cercò di uniformare la dottrina della varie e rissose sette in cui era divisa l'Inghilterra religiosa. Nominò arcivescovo di Canterbury William Loud, un tipo rumoroso e dal pessimo carattere, il cui primo atto fu espellere i non conformisti, gli anabattisti, i puritani, i presbiteriani e i calvinisti; la popolazione inglese si ridusse così a quindici unità.

Terminato il lavoro in Inghilterra, Loud decise di mettere ordine anche in Scozia, dove però gli si oppose la popolazione ed il clero locale, guidati da Mel Gibson. Carlo intervenne convocando l'esercito ma stranamente nessuno volle seguirlo, così dovette firmare diversi trattati a favore della Scozia alla quale veniva riconosciuta la libertà religiosa, un governo autonomo e l'utilizzo del regio gabinetto.

Il conflitto con il parlamento

Carlo riceve ordini da E.T.

Terminata la guerra e incassata la sconfitta Carlo decise che era tutta colpa del parlamento e quindi lo sciolse nel 1629. Per undici anni poté così governare come monarca assoluto, anche se nessuno in Inghilterra se ne accorse. In ogni caso, il parlamento fu riconvocato nel 1640 perché a Carlo servivano i soldi per comprare centocinquanta navi dei pirati fisher-price al figlio.

Purtroppo per lui i parlamentari lo accusarono di voler spendere quel denaro in mignotte e rifiutarono di concedere l'istituzione di nuove tasse, al che Carlo sciolse di nuovo il parlamento. Nel frattempo i cattolici scozzesi si ribellarono di nuovo, ammazzando tutti i protestanti che gli capitavano a tiro. Carlo decise di guidare personalmente l'esercito questa volta, anche perché Buckingham era stato sgozzato in un vicolo buio nonostante fosse il duca più amato della nazione. Carlo però si rivelò se possibile ancora più inetto di Buckingham nella guida di un esercito e fu sconfitto da un gruppo di dodici vescovi a capo di un gregge di pecore. Anche se bisogna dire che le pecore in questione erano armate. Il re fu dunque costretto a firmare un nuovo trattato concedendo il federalismo fiscale e a donare un sacco di soldi al governo autonomo scozzese.

A questo punto, ormai in bancarotta, Carlo fu costretto a convocare di nuovo il parlamento per chiedere dei soldi, in fondo la legge dei grandi numeri giocava a suo favore.

Guerra civile

Cromwell vincitore riporta a Londra i testicoli di Carlo come trofeo.
   La stessa cosa ma di più: Rivoluzione inglese.

Il parlamento si rifiutò di dargli anche solo due penny per una libbra di e addirittura accusò la moglie di Carlo di tradirlo niente poco di meno che con la Francia.
Il re abbandonò quindi Londra e si rifugiò a York, raccogliendo un esercito per insegnare a quei bastardi imparruccati le buone maniere. Il primo scontro ebbe luogo il 23 ottobre 1642, senza però portare ad una vittoria di una delle due parti. In effetti un fatto del genere può essere tranquillamente tralasciato. Per tutto il 1643 le truppe di Carlo ramazzarono i sostenitori del parlamento (chiamati affettuosamente testequadre) sconfiggendoli in ventordici occasioni diverse e uccidendo un milione di soldati.

Fu nel 1644 che le cose presero una brutta piega: nella battaglia di Chalgrove Field Oliver Cromwell tritò in pezzettini finissimi i regi soldati per poi usarli come condimento della sua zuppa serale. Lo shock fu tale alla notizia della sconfitta che quindici degli aristocratici che seguivano Carlo ebbero un colpo di cuore. Cromwell sconfisse ancora i realisti vicino Oxford, poi assediò la città e la rase al suolo, usando i prigionieri catturati nella battaglie precedenti come proiettili per i cannoni.

Nel 1645 Carlo fu sconfitto definitivamente e decise di fuggire dove era certo di trovare alleati: in Scozia. Tre minuti dopo i vescovi scozzesi lo vendettero a Cromwell per uno scaldabagno e cinque paperelle di gomma. Il re fu ricondotto a Londra e imprigionato nella sua megavilla di Hampton Court, un posto con un intero piano di bagni ma senza neanche un bidet.
Poi, quando tutto sembrava perduto, gli scozzesi decisero di soccorrerlo e calarono con una mandria di diecimila uomini da nord, bruciando, saccheggiando e spaccando i timpani di tutti con le loro cornamuse. Carlo festeggiò l'avvenimento con gioia ma il generale scozzese non fece nemmeno in tempo a toccarsi le palle per scacciare la sfiga che si ritrovò circondato e affettato dalle truppe di Cromwell.

Nella camera ardente si formò una lunga fila di gente che voleva sputare in faccia al re.

Carlo a questo punto fu processato per tradimento ma si rifiutò di rispondere a tutte le domande che gli vennero poste. Purtroppo per lui l'articolo 365 bis del codice penale inglese seicentesco recitava:

« Chiunque si rifiuti di rispondere ai quesiti della corte dovrà essere impiccato, inoltre il silenzio vale come ammissione di colpa. »

Il verdetto fu dunque di impiccagione per il silenzio e decapitazione per tradimento. L'ordine delle cose fu lasciato alla libertà del boia.

Cala il sipario (e l'ascia)

Il 30 gennaio 1649 Carlo I fu decapitato sulla pubblica piazza con un colpo di accetta. Le sue ultime parole furono:

« Passo da un mondo corruttibile ad uno incorruttibile. Anche se a quanto sembra nemmeno qui le mazzette funzionano troppo bene. »

Dopo la decapitazione numerose persone intinsero i fazzoletti nel sangue del re, con quella brutta storia delle guerre puniche trovare del tessuto porpora era diventato impossibile.

Voci correlate