IKEA
IKEA è una multinazionale della Svervegia, il cui nome è in realtà l'acronimo: Idiota Ki Esige Aiuto. IKEA costruisce e vende mobili esclusivamente piatti, a causa delle restrizioni imposte dal locale governo Svervegio.
Storia
Fondata nel 1943 da Ingvar Kamprad, noto alle casalinghe semplicemente come Ulrich, è un modello di sviluppo ecosostenibile paragonabile a McDonald's, Rosticcerie Paolino o alla Montedison di Porto Marghera. L'attuale amministratore delegato è il finlandese Minkii Sukat.
Il fondatore, dopo un iniziale periodo di magra dovuto all'insuccesso della sedia Räkitik, portò l'azienda alla fama creando la linea di comodini Inkästrät, che vennero venduti in moltissimi pezzi, nella loro scatola piatta, al neoeletto premier della Svervegia.
Gli anni '70 segnarono una svolta nel modello di business dell'attività di Ulrich. Incontrò una giovane band, gli allora sconosciuti "ABBA", e decise che doveva fare di tutto per evitare che si diffondessero in Scandinavia.
Così, dalla vulcanica mente dell'ingegnere scaturirono i nani da giardino "Åßß∂", che andarono a ruba fra i masochisti nordeuropei, lanciando così la moda del nano.
Catalogo Ikea
Il catalogo IKEA è composto per il 90% di fogliame urticante, e per il restante 10% da patatine mai fritte. L'edizione 2006 ha avuto una tiratura di 160000 copie, distribuita addirittura nella parrocchia di Brembate. È il libro più letto al mondo. Gran parte dei nomi dei primi 150 Pokémon sono inoltre tratti dalla prima serie di tavolini piegabili prodotta da Ikea.
Il montaggio dei mobili
Il montaggio dei mobili è stato semplificato da psicologi e da ingegneri idrici allo scopo di facilitare la comprensione degli schemi di assemblaggio delle varie parti.
Con l'ormai noto imballo piatto, viene fornito un tutor usa e getta che spiegherà all'acquirente, in perfetto svedese, che il mobile una volta montato, deve essere fissato al muro tramite la fettuccia Krøekers.
In media uno sgabello treppiede Kiàpp viene assemblato utilizzando 28 attrezzi differenti, 3 persone e forando una parete con punte diametro 10. Semplice no?
Da notare anche la puntigliosa meticolosità nel mettere le viti, chiodi ecc. tutti nella stessa busta e mai in numero maggiore. Così se perdi qualcosa è impossibile riuscire a montare il mobile. E poi le famose "scatole piatte" sono più larghe della macchina stessa, ma lo spessore è poco più di 1/2 mm.
Attenzione!
Pare che molti utenti di Nonciclopedia abbiano subito una truffa all'IKEA simile a questa. Per favore diffondete l'allarme.
Linee prodotti
Molti Svervegi apprezzano la semplicità del design e la semplicità delle poltrone Spåkka, la comodità della linea bagno Kølikå, o il tepore dei letti Inkubus.
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- Anticoncezionali Bǻmbinøø
- Tamponi per coronavirus Køtønfiøøk
La ristorazione fast-food
La cucina svervegese riveste un ruolo fondamentale nel mondo Ikea e anche il cibo segue le ideologie dell'azienda: basso costo e soprattutto semplice da montare. Per esempio se ordinate un panino al prosciutto vi consegneranno nel famoso imballo un po' di grano, 2 macine e un maiale sottovuoto; sta a voi seguire le istruzioni: mietere il grano, fare la farina, cuocere il pane (schema 3. c), prendere il maiale sottovuoto, reidratarlo, ucciderlo, tagliare la coscia, salarla con l'ausilio delle spezie (fig. B.2) e fare il prosciutto. Non è difficile, l'unico problema è che in confezione troverete solo una chiave a brugola.
Il ristorante
Come precedentemente detto la cucina svervegese riveste un ruolo fondamentale nel mondo Ikea: in ogni shop Ikea, infatti, troviamo il ristorante Svervegio, nel quale sarà possibile gustare le ottime prelibatezze della gastronomia nordica.
Il piatto più celebre sono senza dubbio le ottime polpette Söffökå, ricavate dagli scarti della lavorazione del legno (perché in Svervegia, nazione notoriamente ecologista, gli alberi sono come il maiale, non si butta via niente. E sono anche onnivori.)
Il menu tipico comprende:
- Antipasto di tonno Måttånz
- Gallette Sægåturå
- Succhi di frutta Råncid
- Hot dog Gåstritt
- Coppette di gelato Påppètt
- Torta al cioccolato Inköllå
- Pane Råffærm
- Budino Indigæst
- Dissetanti bibite Sålät
- Zuppa Skjföö
- Birra Shakkuå
- Pizza Kårtön
- Aringhe marinate Kådåvær
- Coniglio Gått
Ti piace il sacco giallo?
...allora prendi quello blu!
È il motto del designer Sven Idiøt, che ha portato molti cpt-Encoding: gzip,deflate
Accep commettere un omicidio nel punto vendita.
Si sta pensando di sostituire il sacco giallo con una camicia di forza.
Il nuovo motto per l'anno 2010 sarà "Ti piace la nave vikinga Unnö? ...allora prendi la vasca da bagno Inkröståt"
Un'opera demoniaca?
In realtà l'artefice sommo e unico progettista di tanto amati mobili dal costo così basso sembra essere il demone Ikeamaru (l'assonanza con l'acronimo è puramente casuale difatti nella lingua dei demoni ikea significa qualcosa di simile a Silvio Berlusconi e maru è simile al Mc scozzese; figlio di Berlusconi tradotto in breve). Scopo ultimo dei mobili quindi potrebbe essere quello di creare - una volta riuniti - un orrido (seppur in morbido legno di betulla) simulacro del demone Ikeamaru col quale presumibilmente richiamare qualche immondo agente infernale, tipo Malgioglio. Sembra che tale entità si nasconda dietro La Porta che non dovrà mai essere aperta, che su questa realtà appare come una comune porta di emergenza di un qualsiasi Ikea. In particolare quelle del piano alto che danno direttamente sul vuoto...
Il modello sociale e lavorativo IKEA
Il modello sociale e lavorativo partorito dalle geniali menti dei megadirettori naturali dell'IKEA si può riassumere con un termine: Supremazia dell'Arianesimo Svervegese[1].
Il lavoratore neoassunto, più che avere un corso di formazione tecnica, viene svezzato (anzi sveziato) al Verbo e Faro di Verità che da Stoccolma illumina il mondo. Dopo un corso di due mesi, impara come eseguire alla perfezione il saluto malmitano[2], apprende le eroiche gesta ed i miracoli del Caro Leader, conosce a menadito le contee svedesi pre e post riforma e compra tutti i CD degli ABBA. Durante il tirocinio nello stabilimento è sotto il continuo e benevolo sguardo della GeStaPo delle "Risorse Umane"[3], che al ritmo danzante di Dancing Queen (ovviamente) si spostano agilmente e silenziosamente tra i forzati per interrogarli a sorpresa sul capoluogo della contea di Västra Götaland[4]. Alla seconda settimana di lavoro il forzato viene istruito sulle parolacce della lingua ikenica: sindacato, stipendio, posto fisso e contributi INPS. Dopo il primo mese, se supera le manie suicide e non si reca al lavoro imbracciando un fucile Winchester, completa il suo ciclo lavorativo venendo cassintegrato (nel senso di "integrato" in una cassa, di legno montabile ovviamente) e, dopo sei mesi di stagionatura (o mummificazione), venduto come bambolotto di stoffa tipico del folklore svedese.
Il modello testé illustrato rappresenta solo la sperimentazione del ben più ampio e lungimirante modello sociale dell'IKEA sul dominio del mondo: Ogni stabilimento rappresenta infatti un avamposto coloniale e tutti quanti sono collegati da una rete di tunnel sotterranei nascosti sotto il nome "deposito merci". L'onnipresente scritta "Benvenuti in Svezia", mista alla presenza costante di banidere gialloblu, ha in effetti destato qualche sospetto[5]; ma l'assenza di doganieri per via del Trattato di Schengen ha mascherato la cosa almeno nei paesi UE. Il passo successivo nei piani del Caro Leader è quello di ikeizzare gli arredi dei clienti e successivamente anche le infrastrutture pubbliche dello stato in cui si trova. Si avrà così una dipendenza da appalto in continua manutenzione (cosa che in Italia passerà inosservata più che altrove), dato che nei modellini di "Autostrada Montabile IKEA™" mancherà sempre un casello o dei pezzi di guard-rail. Completata la conquista dello stato, i cittadini neosudditi tireranno un sospiro di sollievo per via dello stare sotto il Partito Nazikeista e non sotto quello crukko. Ma il sospiro durerà solo il tempo di leggere la tabella riassuntiva dell'arianesimo svedese, che recita più o meno così:
- Danimarca: terroni
- Germania: Africa
- Italia: brutti (it)alieni cattivi tipo quelli di Mazinga e Goldrake
- Norvegia, Finlandia, Islanda e Groenlandia: miniere di granite e ghiaccioli appartenenti alla Svezia
- Fær Øer: Caraibi scandinavi con villaggi turistici riservati ai dirigenti del Nuovo Ordine Legnoso
L'Ikeista
Dicesi Ikeista, o Ikearo, il cliente abituale dell'Ikea.
Formazione
Gli Ikeisti si formano in condizioni estreme di temperatura e pressione all'interno di stratificazioni ignee di tipo scistico o, raramente, micascistiche. La loro formazione richiede dai 700 a 1500 milioni di anni, ma recentemente si sono scoperti Ikeisti formatisi in sei/otto minuti direttamente nel parcheggio dell'Ikea. Sono questi da considerare eventi più unici che rari, però. Il "Diagramma di stato Ferro-Ikea" mostra che a temperatura e pressioni normali l'Ikeista non potrebbe esistere: pertanto, al fine di evitare l'evaporazione della clientela, i tecnici Ikea lavorano costantemente per mantenere i punti vendita a 6000 gradi Celsius e un milione di atmosfere.
Raffinazione
Il cliente, vale a dire la materia prima appena estratta, non può ancora essere definito Ikeista, perché deve prima essere sottoposto a un processo di raffinazione per separarlo dalla ganga, materiale di poco pregio detto comunemente denaro: solo allora, senza impurità, potrà essere marchiato ikeista.
Il cliente grezzo viene introdotto nel negozio dal basso, caricato su una scala mobile, portato in alto, dotato di carrello, metro e matita e lasciato scendere attraverso i vari stadi di alleggerimento, chiamati in linguaggio tecnico "reparti".
Al primo stadio il futuro Ikeista, che mediamente è dotato di circa 5000 euro, si libera di almeno 1000-1500 euro acquistando soggiorni verde acido: il processo può durare dai 45 minuti all'ora e mezza. Proseguendo il giro, il grezzo perde altri 1500 euro in soggiorni, cucine o disbrighi. La permanenza in questo secondo stadio può durare fino a due ore.
Segue quindi una pausa in cui l'Ikeista parzialmente raffinato si dice, in gergo tecnico, che "riposa" al fast food, il cui scopo è di liberarlo da alcune monete che ha in tasca e che difficilmente potrebbero essere rimosse in altre maniere. La terza e ultima parte dell'alleggerimento è la più difficile e anche la più subdola. Conscio di aver speso metà del proprio conto in banca in arredamento in scala ridotta per sembrare più grande, e ridotto ormai allo stato liquido, l'Ikeista si trova a percolare attraverso corridoi pieni di cianfrusaglie inutili dai nomi irripetibili. Mestoli, coltelli, lampade, e migliaia di tipi di candele tutte dal costo irrisorio ma che complessivamente portano al voluto grado di alleggerimento.
L'uscita dal negozio avviene a lato dell'ingresso. Il risultato finale è che con un minimo di energia spesa, l'Ikea ha separato il denaro dal cliente che, felice di aver raggiunto lo status di Ikeista, deve solo portare a casa i mobili, montarli, pulirli e smaltire un metro cubo di plastica e cartone. Ammesso che ci riesca e che gli siano rimasti i soldi per la benzina.
Note
- ^ E questi sono davvero tutti biondi-occhi azzurri, altro che quel nano baffuto austriaco col riporto. Ho detto baffuto e austriaco, ma state sempre a pensare a Lui?
- ^ Quello romano è decisamente terrone
- ^ riconoscibili dall'aspetto da biondone nordico (fosse anche nello stabilimento di Dakar)
- ^ Nota sindacale per i neoassunti: è Göteborg
- ^ Giacché in nessua concessionaria Renault si è mai letto "Benvenuti in Francia"