Parma
(Stemma) | |
"Figa!" (Motto) | |
Posizione geografica | Tra le lande deserte del piacentino e i miasmi del reggiano |
Anno di fondazione | L'ottavo giorno, quando ci si accorse che mancava qualcosa su terra. |
Abitanti | Mario, Aldo, la Francesca, la Elena, Ettore, Aldo, la Cristina, la Claudia, Andrea, Tino.... |
Etnia principale | Parmiggiani, francesi italianizzati |
Lingua | Molto lunga e tagliente |
Sistema di governo | Tutti meno i comunisti |
Moneta | Galbanino e Prosciutto |
Attività principale | Non organizzare più le feste dell'Unità, prendere per il culo i reggiani, votare il contrario di tutti gli emilianoromagnoli. |
Parma è la capitale del capitalismo sovietico in salsa Emiliano-Romagnola. Conta tanti abitanti quanti ne potrebbe contenere una qualsiasi città delle stesse dimensioni e almeno il doppio di scarpe firmate. È attraversata dal rigagnolo omonimo che la divide in due parti: una ricca e l'altra ricchissima.
Parma è in realtà un paesello dove tutti si conoscono e tutti conoscono la Rosina, nota prostituta che negli anni '80 e '90 batteva dalle parti di Ponte Taro. Gli abitanti tentano di somigliare ai francesi adottandone diverse tare quali la evve moscia e la sopraffina umiltà che li contraddistingue, insieme al rispetto delle leggi. O almeno quelle del codice settentrionale della strada. Non come i loro vicini, pittorescamente definiti reggiani di merda, considerati una degenerazione storica inferiore.
I parmensi, in gergo bagoloni, amano vestirsi dei colori della loro squadra di calcio: giallo e blu. Ciò li rende facilmente identificabili dai propri predatori, le squadre ultras nemiche, che abitualmente li massacrano di botte.
Storia
Monumenti
Parma è ricca di monumenti, tra cui quello a Filippo Corridoni[1], molti dei quali utilizzati spesso come pisciatoi. I parmigiani infatti non possono accontentarsi di una semplice e volgare tazza in ceramica per cui preferiscono i freddi marmi del Battistero o gli accoglienti voltoni della Pilotta. È simpatico notare come l'inconsueto costume sia stato subito adottato dai neoimmigrati a riprova dell'alto grado di integrazione raggiunto in città.
Economia
L'economia parmigiana consiste nel fare un sacco di soldi con l'agro-alimentare per poi perderli tutti con crack finanziari, e nonostante ciò continuare a girare in paese con il Ferrarino.
Le aziende di Parma esportano prodotti in tutto il mondo. Tranne a Reggio Emilia, per via di un editto comunale del XIII secolo tuttora in vigore.
Infrastrutture e trasporti
La città è ottimamente servita da fuoristrada, biciclette ultima moda e transessuali. Da decenni è in costruzione anche una metropolitana che distruggerà la residua anormale viabilità della città.
Ponte San Michele
I ponte è un infrastruttura presente nella frazione di Chiozzola, realizzata da un ingegnere sconosciuto, anche se probabilmente fu costruita da un contadino che non sapeva che cosa fare oltre ad insultare i giovani passanti della zona. Infatti pur essendo un ponte non passa sopra un corso d'acqua bensì sopra un fosso, scavato apposta per dare un senso al ponte.
L'opera è aperta al pubblico ma visitata prevalentemente da nutrie; alcuni le allevano come animali domestici o le vendono ai kebabbari per farci i kebab; i giovani del circondario invece si allenano intensamente a prendere a sassate le nutrie che si stanno facendo i cazzi loro, come alternativa all'altro passatempo locale: insultare i terroni.
Sport
Lo sport più apprezzato dai parmigiani è criticare le proprie squadre sportive.
Amministrazione
La cittadinanza è tradizionalmente di sinistra fino al 1998, quando si accorge che il comunismo è finito 4 anni prima. Da allora votano letteralmente chiunque si presenti, a patto che giuri solennemente di non tassare i SUV.
Regolamentazioni a riguardo del problema reggiano
Dopo secoli di dissidi, un'ordinanza del 1967 impone vari paletti alla presenza reggiana nei confini comunali. Segue una lista non esaustiva:
- Check point sul ponte dell'Enza per far passare una macchina di Reggio alla volta. Nel verso contrario non serve a niente tanto non ci va nessuno.
- Togliere la dicitura "Sant'Ilario" all'omonimo paese reggiano, in quanto il santo è nostro e guai a chi ce lo tocca.
- Ogni reggiano che, eccezionalmente, avrà il permesso di andare a Parma, dovrà essere sottoposto a un corso di rieducazione sui veri valori della vita, e a un corso di dizione.
- Ai reggiani di nascita saranno naturalmente preferiti gli extracomunitari che vivono a Reggio.
- Il reggiano che deve andare a Milano dovrà passare dalla Modena-Brennero per non inquinare l'aria col lo smog velenoso del suo trattore.
- Tutti i ponti sull'Enza verranno minati in modo da poterli fare saltare in caso di bisogno.
- Vietati i matrimoni misti: assolutamente quello tra Reggiano e Parmigiana. Quello tra Parmigiano e Reggiana sarà possibile solo dopo la prevista rieducazione di cui al punto 3.
- Per frequentare l'università, dopo avere naturalmente superato il corso di rieducazione di cui al punto 3, occorrerà superare un esame di storia francese, storia parmense, storia di Maria Luigia, estetica, buon gusto e rutto libero.
- Tutte le volte in cui si passa da Sant'Ilario, è doveroso esprimere energicamente e vistosamente il proprio disgusto per l'Hotel Select.
Note
- ^ Anche detto L'inculato dai parmigiani stessi