Gran Premio d'Italia 1975

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Italia (bandiera) Gran Premio d'Italia 1975
263º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 13 di 14 del Campionato 1975
Data 7 settembre 1975
Nome ufficiale XLVI Gran Premio d'Italia
Luogo Monza
Percorso 5,780 km
Distanza 52 giri, 300,560 km
Clima Coperto
Risultati
Pole position Giro più veloce
Austria (bandiera) Niki Lauda Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni
Ferrari in 1'32"24 Ferrari in 1'33"10
(nel giro 47)
Podio
1. Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni
Ferrari
2. Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi
McLaren-Ford Cosworth
3. Austria (bandiera) Niki Lauda
Ferrari

Il Gran Premio d'Italia 1975 fu la tredicesima prova del campionato mondiale di Formula 1 1975. Si svolse il 7 settembre 1975 sul circuito di Monza e fu vinta da Clay Regazzoni su Ferrari 312 T, che precedette il campione del mondo uscente Emerson Fittipaldi su McLaren M23 e il suo compagno di squadra Niki Lauda con l'altra Ferrari.

Per il pilota svizzero si trattò del terzo successo in carriera; con i 4 punti guadagnati grazie al terzo posto, Niki Lauda vinse matematicamente il titolo di campione mondiale piloti, che alla scuderia sfuggiva dal 1964; contestualmente, grazie ai 13 punti di squadra, la Ferrari si aggiudicò anche la Coppa Costruttori.

Sviluppi futuri

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Venne confermato il ritorno dell'Alfa Romeo quale fornitrice di motori per la Brabham, dal 1976.[1]

I rappresentanti della CSI e quelli dei costruttori individuarono alcune modifiche da apportare al regolamento tecnico delle vetture per il 1976, al fine di garantire una maggiore sicurezza. Tra le altre venne decisa la riduzione degli sbalzi anteriore e posteriore, la limitazione della larghezza degli pneumatici posteriori, un'altezza massima delle prese d'aria a periscopio, un archetto di sicurezza sul cruscotto, per proteggere le mani del pilota sul volante così come una struttura per proteggerne i piedi.[2]

Analisi per il campionato del mondo piloti

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A Niki Lauda bastava mezzo punto per laurearsi campione del mondo piloti, titolo che mancava alla Scuderia Ferrari dal 1964, con John Surtees. Anche nel caso non avesse conquistato punti, all'austriaco sarebbe bastato che Reutemann non avesse vinto la gara.[3]

Analisi per la coppa costruttori

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La Scuderia Ferrari si sarebbe laureata campione del mondo costruttori, per la terza volta, dopo i titoli 1961 e 1964 se:

Aspetti tecnici

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L'Hesketh fece esordire nel mondiale, dopo aver usato nel Gran Premio di Svizzera, non titolato, il modello 308C, guidato dal solo James Hunt.[3] A causa della velocità del circuito venne prospettata l'ipotesi per cui il Gran Premio si sarebbe potuto disputare sul Circuito di Imola,[4] oppure che questa potesse comunque essere l'ultima presenza della Formula 1 sul circuito monzese.[3] Nel calendario per il 1976, pubblicato nel weekend della corsa, venne però confermata la tenuta del Gran Premio d'Italia a Monza, con la possibilità che il passaggio in Romagna avvenisse dal 1977.[5]

Aspetti sportivi

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Renzo Zorzi fece il suo esordio in F1 con la Williams.

Jim Crawford, che aveva già corso il Gran Premio di Silverstone con la Lotus, sostituì l'infortunato Brian Henton sempre nel team di Colin Chapman. L'altro infortunato al Gran Premio precedente, Wilson Fittipaldi, venne sostituito, nel team omonimo, da Arturo Merzario, che aveva corso le prime sei corse della stagione alla Williams.[3] Inizialmente venne indicato Alessandro Pesenti-Rossi alla guida di una Hesketh,[3] ma, successivamente, il volante venne affidato ancora ad Harald Ertl.[6]

In questa scuderia fece il suo esordio il pilota trentino Renzo Zorzi, che aveva vinto in stagione il Gran Premio di Monaco di Formula 3, prendendo il posto di Jo Vonlanthen.[3]

La Surtees, invece, non prese parte all'evento per l'indisponibilità di propulsori.[7] Anche il team Penske, dopo la morte di Mark Donohue in Austria, non prese parte all'evento.

Niki Lauda, poleman dell'edizione, sulla griglia di partenza.

Nella prima giornata di prove il tempo migliore venne ancora una volta stabilito da Niki Lauda, che ottenne 1'32"82, seguito dal compagno di scuderia, Clay Regazzoni con 1'33"11. Molto indietro gli avversari: terzo fu il tempo di Carlos Reutemann su Brabham-Ford Cosworth in 1'33"99. Emerson Fittipaldi venne penalizzato dalla rottura del motore durante le libere della mattina, ove aveva fatto segnare il tempo migliore.[5]

Anche al sabato la Ferrari confermò la propria prevalenza, ottenendo la pole position con Lauda, accompagnato in prima fila da Regazzoni. Per l'austriaco fu l'ottava partenza al palo della stagione col tempo di 1'32"24. In seconda fila si classificò Emerson Fittipaldi, assieme a Jody Scheckter. L'unico pilota che ancora poteva impensierire Lauda per la conquista del titolo, Carlos Reutemann, chiuse solo settimo. L'argentino fu anche autore di un'uscita di pista, che provocò l'insabbiamento della vettura in una via di fuga.[8]

Nella sessione di qualifica[9] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Squadra Tempo Griglia
1 12 Austria (bandiera) Niki Lauda Italia (bandiera) Ferrari Scuderia Ferrari SpA SEFAC 1'32"24 1
2 11 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Italia (bandiera) Ferrari Scuderia Ferrari SpA SEFAC 1'32.75 2
3 1 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth Marlboro Team Texaco 1'33"08 3
4 3 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth Elf Team Tyrrell 1'33"27 4
5 2 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth Marlboro Team Texaco 1'33"29 5
6 23 Regno Unito (bandiera) Tony Brise Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth Embassy Racing with Graham Hill 1'33"34 6
7 7 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth Martini Racing 1'33"44 7
8 24 Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth Hesketh Racing 1'33"73 8
9 9 Italia (bandiera) Vittorio Brambilla Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Beta Team March 1'33"90 9
10 8 Brasile (bandiera) Carlos Pace Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth Martini Racing 1'33"94 10
11 5 Svezia (bandiera) Ronnie Peterson Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'34"22 11
12 4 Francia (bandiera) Patrick Depailler Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth Elf Team Tyrrell 1'34"36 12
13 17 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Regno Unito (bandiera) Shadow-Matra UOP Shadow Racing Team 1'34"61 13
14 16 Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth UOP Shadow Racing Team 1'34"71 14
15 27 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Stati Uniti (bandiera) Parnelli-Ford Cosworth Vel's Parnelli Jones Racing 1'34"72 15
16 10 Germania (bandiera) Hans-Joachim Stuck Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Lavazza March 1'35"29 16
17 34 Austria (bandiera) Harald Ertl Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth Warsteiner Brewery 1'35"43 17
18 21 Francia (bandiera) Jacques Laffite Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth Frank Williams Racing Cars 1'35"48 18
19 32 Nuova Zelanda (bandiera) Chris Amon Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth HB Bewaking Team Ensign 1'35"56 19
20 14 Regno Unito (bandiera) Bob Evans Regno Unito (bandiera) BRM Stanley BRM 1'35"61 20
21 25 Stati Uniti (bandiera) Brett Lunger Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth Hesketh Racing 1'36"11 21
22 20 Italia (bandiera) Renzo Zorzi Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth Frank Williams Racing Cars 1'36"19 22
23 22 Germania (bandiera) Rolf Stommelen Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth Embassy Racing with Graham Hill 1'36"44 23
24 29 Italia (bandiera) Lella Lombardi Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Lavazza March 1'37"06 24
25 6 Regno Unito (bandiera) Jim Crawford Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'37"14 25
26 30 Italia (bandiera) Arturo Merzario Brasile (bandiera) Copersucar-Ford Cosworth Copersucar-Fittipaldi 1'37"33 26
Vetture non qualificate
NQ 31 Paesi Bassi (bandiera) Roelof Wunderink Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth HB Bewaking Team Ensign 1'37"64 NQ
NQ 35 Regno Unito (bandiera) Tony Trimmer Giappone (bandiera) Maki-Ford Cosworth Maki Engineering 1'39"44 NQ
Clay Regazzoni conduce la gara davanti all'altro ferrarista Lauda.

La notte, sulla zona, vi fu un forte temporale che mise in difficoltà le scuderie nelle ricerca degli assetti, tanto che i piloti ottennero la possibilità di effettuare due giri di ricognizione, anziché uno solo. Bob Evans della BRM fu costretto al ritiro durante questa ricognizione per un problema elettrico.

Al via Clay Regazzoni prese la testa della corsa, seguito da Niki Lauda, poi Jody Scheckter, Jochen Mass, Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, James Hunt e Tony Brise. L'atteso Vittorio Brambilla fu invece quasi subito costretto al ritiro per il guasto della frizione. Nel corso del primo giro Mass passò Scheckter, prima di essere ripassato dal sudafricano alla Parabolica.

Nel secondo giro, alla chicane i due arrivarono vicini, Scheckter fu costretto a finire della via di fuga mentre Mass fece sbattere la sua McLaren sul cordolo, rovinandone le sospensioni. Il tedesco fu costretto al ritiro poche centinaia di metri dopo. Scheckter rientrò in pista, ma colpì la vettura del sopraggiungente Tony Brise, che fu costretto al ritiro per la rottura delle sospensioni; Mario Andretti, nel tentativo di evitare la Tyrrell di Scheckter fu autore di un'uscita di pista che lo costrinse, a sua volta, all'abbandono.

Scheckter riprese così la pista ma a velocità molto ridotta, cosa che costrinse tutti i piloti che arrivavano dalle posizioni di rincalzo a fermarsi, in pratica, sul tracciato. Ora, dietro ai due della Ferrari, si trovavano Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi e James Hunt. Nel corso dello stesso giro si ritirò anche Peterson, che era quinto, per la rottura del motore.

Le indicazioni del muretto della Ferrari a 4 tornate dal termine.

Le posizioni di vertice rimase inalterate sino al decimo giro, in cui Patrick Depailler passò James Hunt, installandosi al quinto posto. Tre giri dopo fu Fittipaldi a conquistare una posizione, passando Reutemann. La rimonta di Depailler s'interruppe al giro 16, quando, nel tentativo di passare Reutemann, andò lungo alla chicane, prendendo due posizioni a favore di Hunt e Tom Pryce.

Al giro 27 Pryce passò Hunt. Ora dietro al duo della Ferrari, si trovavano Fittipaldi, Reutemann, Pryce, Hunt e Depailler. La Shadow-Ford Cosworth di Pryce ruppe poco dopo uno scarico, cosa che andò a incidere negativamente sulle prestazioni della monoposto, tanto che venne ripassato da Hunt al giro 37.

Emerson Fittipaldi si avvicinò fortemente a Niki Lauda, anche grazie a un piccolo problema agli ammortizzatori sulla vettura dell'austriaco. Al giro 46 il brasiliano della McLaren passò l'austriaco, conquistando il secondo posto. La vittoria venne conquistata (per la terza volta nel mondiale) da Regazzoni, che solo due settimane prima si era imposto nel Gran Premio di Svizzera, non valido per il campionato. Col terzo posto Lauda si aggiudicò per la prima volta il campionato piloti, mentre la Ferrari vinse quello per i costruttori.[10]

I risultati del gran premio[11] sono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos.Griglia Punti
1 11 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Italia (bandiera) Ferrari 52 1:22'42"6 2 9
2 1 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 52 + 16"6 3 6
3 12 Austria (bandiera) Niki Lauda Italia (bandiera) Ferrari 52 + 23"2 1 4
4 7 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 52 + 55"1 7 3
5 24 Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth 52 + 57"1 8 2
6 16 Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 52 + 1'15"9 14 1
7 4 Francia (bandiera) Patrick Depailler Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 51 + 1 Giro 12  
8 3 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 51 + 1 Giro 4  
9 34 Austria (bandiera) Harald Ertl Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth 51 + 1 Giro 17  
10 25 Stati Uniti (bandiera) Brett Lunger Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth 50 + 2 Giri 21  
11 30 Italia (bandiera) Arturo Merzario Brasile (bandiera) Copersucar-Ford Cosworth 48 + 4 Giri 26  
12 32 Nuova Zelanda (bandiera) Chris Amon Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth 48 + 4 Giri 19  
13 6 Regno Unito (bandiera) Jim Crawford Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 46 + 6 Giri 25  
14 20 Italia (bandiera) Renzo Zorzi Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 46 + 6 Giri 22  
Rit 17 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Regno Unito (bandiera) Shadow-Matra 32 Pompa della benzina 13  
Rit 29 Italia (bandiera) Lella Lombardi Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 21 Incidente 24  
Rit 10 Germania (bandiera) Hans-Joachim Stuck Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 15 Incidente 16  
Rit 21 Francia (bandiera) Jacques Laffite Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 7 Cambio 18  
Rit 8 Brasile (bandiera) Carlos Pace Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 6 Acceleratore 10  
Rit 22 Germania (bandiera) Rolf Stommelen Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth 3 Incidente 23  
Rit 2 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 2 Incidente 5  
Rit 5 Svezia (bandiera) Ronnie Peterson Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1 Motore 11  
Rit 23 Regno Unito (bandiera) Tony Brise Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth 1 Incidente 6  
Rit 27 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Stati Uniti (bandiera) Parnelli-Ford Cosworth 1 Incidente 15  
Rit 9 Italia (bandiera) Vittorio Brambilla Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 1 Frizione 9  
Rit 14 Regno Unito (bandiera) Bob Evans Regno Unito (bandiera) BRM 0 Problemi elettrici 20  
NQ 31 Paesi Bassi (bandiera) Roelof Wunderink Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth
NQ 35 Regno Unito (bandiera) Tony Trimmer Giappone (bandiera) Maki-Ford Cosworth
NA 19 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth
Emerson Fittipaldi, a sinistra, festeggia, a fine gara, Niki Lauda, neocampione del mondo.

Piloti

Costruttori

Motori

  • 57° vittoria per il motore Ferrari

Giri al comando

Classifiche Mondiali

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  1. ^ Gianni Rogliatti, L'Alfa-Brabham entra in lizza, in La Stampa, 7 settembre 1975, p. 18.
  2. ^ Più sicurezza per i piloti, in La Stampa, 7 settembre 1975, p. 18.
  3. ^ a b c d e f Michele Fenu, Titolo e vittoria per Lauda-Ferrari, in La Stampa, 5 settembre 1975, p. 16.
  4. ^ Il Gr. Premio d'Italia non si corre a Monza?, in La Stampa, 20 giugno 1975, p. 17.
  5. ^ a b Michele Fenu, La Ferrari è subito grande a Monza, in La Stampa, 6 settembre 1975, p. 16.
  6. ^ Zorzi, dai camion della Pirelli al debutto fra i draghi della F.1, in La Stampa, 6 settembre 1975, p. 16.
  7. ^ Watson (Surtees) assente a Monza, in La Stampa, 5 settembre 1975, p. 16.
  8. ^ Michele Fenu, Lauda e Regazzoni sono in prima fila, in La Stampa, 7 settembre 1975, p. 18.
  9. ^ Sessione di qualifica, su statsf1.com.
  10. ^ Giorgio Viglino, Corsa stupenda: in testa dall'inizio alla fine, in Stampa Sera, 8 settembre 1975, pp. 9–10.
  11. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  12. ^ Niki Lauda è matematicamente campione del mondo piloti per il 1975.
  13. ^ La Scuderia Ferrari è matematicamente campione del mondo costruttori per la stagione 1975.
  • Pino Casamassima, Storia della Formula 1, Bologna, Calderini Edagricole, 1996, ISBN 88-8219-394-2.

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1975
 

Edizione precedente:
1974
Gran Premio d'Italia Edizione successiva:
1976
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