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VINCENZO MONTI
Di Marengo la pianura
Al nemico tomba diè:
Il giardino di natura,
32No, pei barbari non è.
Bella Italia, amate sponde,
Pur vi torno a riveder!
Trema in petto e si confonde
36L’alma oppressa dal piacer.
Volgi l’onda al mar spedita,
O de’ fiumi algoso re;
Dinne all’Adria che finita
40La gran lite ancor non è.
Di’ che l’asta il Franco Marte
Ancor fissa al suol non ha;
Di’ che dove è Bonaparte
44Sta vittoria e libertà.
Libertà, principio e fonte
Del coraggio e dell’onor,
Che il piè in terra, in ciel la fronte,
48Sei del mondo il primo amor;
Questo lauro al crin circonda:
Virtù patria lo nutrì,
E Dessaix la sacra fronda
52Del suo sangue colorì.
Su quel lauro in chiome sparte
Pianse Francia e palpitò.
Non lo pianse Bonaparte,
56Ma invidiollo e sospirò.
Ombra illustre, ti conforti
Quell’invidia e quel sospir:
Visse assai chi ’l duol de’ forti
60Meritò nel suo morir.
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